Analisi della stagione appena conclusa dalla Sampdoria, targata Sinisa

Da qualche settimana abbiamo l’ufficialità del nostro nuovo tecnico, che si è messo in mostra a Genova nella sponda blu-cerchiata; quello che farò è analizzare la sua stagione come tecnico nella stagione appena conclusa, descrivendo in primis i suoi punti di forza e infine le carenze.

Prima di tutto dobbiamo fare delle considerazioni, che sono le fondamenta del suo ottimo cammino stagionale. La prima è la sua caparbietà nel raggiungere il risultato, in quale è riuscito a condividerla con i suoi giocatori, che porta alla squadra a rimanere concentrata per tutti i novanta minuti. Questa capacità, di non abbandonare mentalmente il campo prima del triplice fischio, a noi è mancata molto e lo si è visto in una vastità di partite, ed è una delle lacune che Sinisa può colmare con il suo carattere. La seconda considerazione è la sua concezione di modulo di gioco, mi spiego meglio: per lui il 4-3-3 o 4-3-1-2 (o qualunque altro tipo di modulo) sono solo numeri, perché quello in cui lui si prodiga è nel dare un ruolo e un compito ben preciso ad ogni giocatore in campo. Infine, Sinisa riesce a lavorare con qualsiasi gruppo di lavoro, lo dimostra lo sbandamento avuto a cavallo tra gennaio e febbraio, dove il suo presidente ha sostituito il partente Manolo con due giocatori (Eto’o e Muriel) che non gli si avvicinano neanche lontanamente; ma riesce a riprendersi dopo qualche gara, apportando modifiche al suo schema per inserire i due innesti.

C’è molto di buono in quello che ha fatto quest’anno, che mi fanno ben sperare nel suo operato sulla nostra panchina. Partirei dal suo calcio diretto fatto di verticalizzazioni, accelerazioni e passaggi filtranti a creare lo spazio per gli inserimenti del trequartista o delle mezzali. Questo porta la squadra ad essere cinica quando è l’avversario a concedere spazi, ma lo è altrettanto nel caso in cui è costretta a costruirseli, grazie a quanto detto prima. La manovra, così come la penetrazione, si sviluppa prevalentemente sulla corsia centrale, parte di campo che ti aiuta a esprimere al meglio il calcio di diretto. In tutto questo le corsie – e terzini compresi – vengono usate solo nel momento in cui si ha bisogno di allargare le maglie avversarie, e come si vede dai movimenti di Eder e Gabbiadini che partono larghi per poi accentrarsi, indica che gli esterni sono poco utilizzati. Altra qualità della squadra è la bravura nel giocare su palle inattive, infatti su ognuna di esse viene applicato schema ben preciso, che va da: la sponda nell’area piccola per liberare il compagno sul palo opposto, o al tocco corto per evitare di cadere nella trappola del fuorigioco.

Questo è il lavoro che riguarda in prima persona Sinisa, adesso andiamo ad analizzare gli interpreti in campo e chi, nella nostra rosa, possa esserne “l’erede” di quel ruolo, ammesso che ci sia. Nella manovra offensiva sono importanti i ruoli di Eder come seconda punta, e Soriano come trequartista atipico. Il primo è il tutto fare doriano, perchè inizia l’azione e la finalizza o rifinisce. Il Milan ad ora non possiede in rosa un calciatore con le sue qualità, o almeno lo avrebbe se non fosse anarchico (Menez); quello che manca a Menez è l’appoggiarsi sui compagni nel momento giusto. In definitiva, non mi appoggerei a lui per un ruolo così importante per lo schema di Sinisa, bensì al nome che ricorre da qualche settimana, ma da qualche giorno accostato: Z.! Per il secondo invece, lo abbiamo e non è tanto atipico come Soriano, Jack ricoprirebbe senza problemi quel ruolo. In definitiva preferirei concentrale le risorse economiche sul reparto della mediana, che è un cantiere aperto; ma qual’ora ci fosse la necessità di prendere un giocatore in quella posizione, io punterei su Franco Vazquez. E’ sotto gli occhi di tutti quello che ha saputo fare nella stagione appena conclusa, un giocatore che sa muoversi perfettamente sulla trequarti ed ha l’intelligenza tattica di ricoprire quando se ne presenta l’occasione e sapersi muovere come una seconda punta, diventando un attaccante aggiunto.

Tornando al fardello più pesante per la nostra squadra, si ha il bisogno di ricostruire il centrocampo dalle rovine di acquisti non solo sbaglianti in termini di esborso economico, ma anche per la loro utilità all’interno del rettangolo di gioco. Gran parte del lavoro dunque dovrà essere fatto in mezzo al campo, perchè il vero organo della Sampdoria targata Mihajlovic è il modo in cui ha costruito il centrocampo. Parlo di organo per via dei movimenti dei tre interpreti, essi si muovono con coesione e unità, segno di grande affiatamento. Inoltre ogni giocatore schierato in mediana, ha le qualità principali di un centrocampista completo:

  • In primis saper giocare la palla, cercare di evitare di buttarlo via quando ne si entra in possesso;
  • in secondo luogo, la prestanza fisica per contendere le seconde palle in mezzo al campo;

Ecco perchè l’acquisto di Konodgbia (ma quelle cifre sono eccessive) e ora l’accostamento a Witzel, avvalorano questi due punti; siamo alla ricerca di un giocatore capaci di saper fare le due fasi, un uomo in grado di saper fare il “faro” in mezzo al campo. Rimanendo in tema, in settimana si è parlato del rinnovo di Nigel de Jong e su di lui Sinisa dovrà fare un grande lavoro: esso è paragonabile a Palombo in termini di fisico e carisma, ma non nel pulire la palla dal pressing avversario. Una pedina che sicuramente farebbe piacere avere a disposizione è Andrea Bertolacci, un giocatore di spessore capace di sapersi adattare in ogni ruolo a centrocampo. Anche lui quest’anno ha elevato quello che di buono già aveva fatto negli anni passati; sicuramente a Roma troverà poco spazio (con il riscatto di Radja e il ritorno di Strootman), staremo a vedere se riusciremo a strappargli il giocatore.

Un giocatore rivalorizzato da Mihajlovic è Okaka, su di lui ha fatto un lavoro importante; unica pecca riguarda le qualità del giocatore in se, quando c’è da buttarla dentro manca sempre il bersaglio. Tutt’altro discorso invece è l’apporto che dà alla squadra, anche senza essere in possesso di palla attira a se più di un uomo per la marcatura, ed è abile ad attaccare la profondità palla al piede con la sua accelerazione; quindi scordatevi il falso nueve, là davanti avremo sempre un uomo come punto di riferimento. Giocatori di grosso calibro che hanno questo tipo di gioco sono: Jakson Martinez (ormai accasatosi all’Atletico), Higuain (attaccante completo) e il giovane Lukaku, che ne è una copia (migliore) in tutto e per tutto. Per concludere il discorso riguardante il reparto offensivo, è cosa ne sarà degli esterni offensivi e quale lavoro ha in servo per loro Sinisa; perchè come detto in precedenza, se utilizzati, avranno dei compiti ben diversi rispetto a quelli avuti in questi anni al Milan.

Come in tutte le cose non ci sono solo rose e fiori, tanto è vero che la Samp nel corso delle stagione ha commesso sempre gli stessi errori. Il reparto arretrato è il problema principale, e viene ulteriormente evidenziato quando le azioni avversarie si sviluppano con velocità. Nelle partite in cui questo avviene, si evince come la linea difensiva non sia in grado di annullare lo spazio alle loro spalle con la tecnica del fuorigioco; spesso si ritrovano a inseguire gli avversari in volata verso la porta. Un ulteriore problema, derivante dalla posizione della linea difensiva, sono gli innumerevoli goal subiti su taglio nel secondo palo. L’errore deriva principalmente da come si posizionano i quattro difensori: essi sono tutti in linea e in aggiunta, nessuno dei centrali utilizzati in stagione ha le qualità di dirigere il pacchetto arretrato. Un giocatore con tale qualità, a capitanare la difesa è in grado di leggere l’azione azione – giocando mezzo metro dietro agli altri –  e distribuire gli uomini nel miglior modo possibile all’interno dell’area. Altro problema, che si presenta in fasi di difficoltà, è l’atteggiamento della squadra nel momento in cui il centrocampo è costretto a ripiegare fino al limite dell’area, ma facendolo male; infatti si viene a creare un unica linea a difesa della porta, che affolla l’area di rigore. Anche noi, come la Sampdoria abbiamo questi e altri problemi che ci affliggono, e per prima cosa occorre puntellare con un acquisto importante che sappia gestire in campo i compagni di reparto.

In generale Mihajlovic riesce a comportarsi bene su ogni campo, contro ogni tipo di avversario; salvo nei casi in cui gli avversari lo sovrastano tecnicamente (Juve e Lazio); caso a parte la debacle di Torino, dove la squadra si è letteralmente spezzata nei secondi quarantacinque minuti. Infine vorrei aggiungere un tarlo che mi assilla: non mi è affatto piaciuto il modo in cui ha gestito Eto’o, non vorrei che non fosse in grado di amministrare giocatori di spessore nello spogliatoio, ma questo solo il tempo ce lo dirà.

 

1 commento

  1. Condivido in massima parte la tua analisi e di mio aggiungo che se a Sinisa non avessero tolto Gabbiadini(quanto lo vorrei al Milan)la sua Sampdoria avrebbe centrato senza troppe remore la qualificazione in Champions League. Poi dico che che non c’era centravanti migliore, di Carlos Bacca, sul mercato. Per me veramente un grande acquisto. Un gran colpo che certamente avrà fatto piacere a Mihajlovic che capisce parecchio sia di calcio che di giocatori adatti ai suoi moduli di gioco.

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