Inzagheide

Quelli che come me aspettavano con impazienza il lunedì sera per vedere Mai dire Gol, forse si ricorderanno di questa canzone: Missing di Vangelis. Non che sia un fan di del compositore greco, anzi, ma se dovessi scegliere la musica di sottofondo per questo pezzo sicuramente sceglierei quella. Di solito, quelli della Gialappa’s la utilizzavano per accompagnare gli ultimi secondi dei loro “Fenomeni parastatali”: filmati in cui rinomati bidoni venivano ridicolizzati sfruttando le loro interviste rilasciate a giornali e televisioni. Finivano poi tutti nella stessa maniera, con le immagini di uno strampalato mezzo di locomozione che li accompagnava immaginariamente alla loro prossima destinazione. E come sottofondo c’era lei: Missing di Vangelis.

Ed è proprio la parola Strampalata quella che mi viene da associare alla prima stagione da allenatore tra i professionisti di Pippo Inzaghi. Fu lui il soggeto del mio primo pezzo su questo blog, nove mesi fa. Eravamo reduci da un buon avvio e Pippo Inzaghi veniva ancora apprezzato dalla stampa e dai tifosi. Si era ancora in piena luna di miele, e lo ero anche io. Dicevo che mi sembrava di vedere delle grandi capacità in lui, ma speravo anche che gli errori che gli avevamo visto commettere in quell’inizio campionato non fossero così poi madornali come invece sono poi stati.

Devo dirlo sinceramente, anche se non devono essere in molti quelli che la pensano come me. A me l’esonero di Pippo dispiace, dispiace molto. Lui è (per me) un milanista vero, che ha sempre messo il 100% in campo (per lui in primis, tutta la sua carriera si è basata sull egoismo), ma che ha saputo dare tante gioie a noi tifosi sotto forma di gol, molti dei quali in Europa, quasi sempre decisivi. Ci vorrà ben altro per farmi cambiare idea su di lui. La situazione però, da febbraio in qua, era diventata insostenibile. Non solo per i risultati che non venivano, i cambi un po’ naif (Bocchetti per Pazzini) o un’identità di gioco che a forza di aspettarla non è mai arrivata, ma anche per le imbarazzanti dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa una settimana si e l’altra pure. Da una parte sarebbero potute anche essere giustificabili (scaricare le colpe sui giocatori o essere troppo autocritici non è mai una buona idea), ma dall’altra erano pugnalate nel petto di noi tifosi. Il “Non possiamo pensare di dominare l’Empoli in casa” è senza dubbio la didascalia migliore di questa sfortunata stagione appena conclusa.

Uno si sarebbe pure potuto stufare, la maggioranza lo ha fatto. Invece tutte le settimane ero li, con quella speranziella in fondo al cuore. Adesso Pippo trova la quadratura e facciamo filotto, pensavo. Ma era un wishful thinking, assolutamente non supportato dai risultati. Come detto, sono affezionato a Pippo come persona, ma questa tribolata stagione me l’ha ripresentato anche sotto un’altra visuale. Pippo lo scolaro che si applica, non salta mai una lezione, prende sempre appunti, ma una volta arrivato al momento dell’esame non va più in la del 19.

Sono sicuro che in un ambiente meno stressante del Milan saprà trovare la sua dimensione e crescere come allenatore, anche se non ha voluto rassegnare le dimissioni venendo quindi esonerato. Qui secondo me torna di nuovo in ballo il suo egoismo da calciatore. La smisurata fiducia nei suoi mezzi tecnici lo ha portato lontano con le scarpette ai piedi, ma lo ha fatto inciampare una volta accomodatosi in panchina. Ma dal suo punto di vista il ragionamento è logico: voglio rimanere perché credo di essere bravo e con una rosa migliorata penso di potermela giocare anche io. La dirigenza, però, era di un diverso avviso.

In bocca al lupo Pippo, sarai sempre nei cuori di noi milanisti, dimenticheremo in fretta la sfortunata parentesi di questa stagione.

8 commenti

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  1. Filippo Inzaghi rimarrà nella storia Rossonera come uno dei gladiatori di una squadra, che non ci fosse stata la solita rubentus, con a seguito ultras alla Paparesta, sarebbe stata invincibile sia a livello nazionale che europeo. Nessuno potrà mai cancellare quella storia ed i suoi eroici ritorni dopo che, forse su ‘mandato’ di qualcuno, giocatori di una certa area d’appartenenza si accanivano per spezzargli le gambe. Lo avevo definito, a quei tempi, come una sorta di Enrico Toti Rossonero. Tornava ed era sempre in prima linea almeno sino a quando non ha dovuto gettare contro l’avanzare del ‘nemico’ le sue stampelle. E’ rimasto la, sul campo, forse non lo hanno saputo difendere ma… è rimasto la! Resusciterà…forse… ma la sua storia al Milan era chiusa e forse le stampelle gettate contro il ‘nemico’ erano la sua ultima risorsa!

  2. Dispiace molto a tutti . Non doveva essere chiamato a quel compito . Una scelta
    sciagurata in tutti i sensi e da qualunque parte la si rguardi . Ma continuare avrebbe distrutto Inzaghi ed il Milan .

  3. io non sono rimasto deluso da inzaghi,ma solo arrabbiato xchè avevo previsto esattamente come sarebbe andata la stagione,personalmente avrei tenuto clarence perchè nella mediocrità della rosa aveva dato un gioco alla squadra,a differenza di inzaghi clarence ha un futuro,e penso diventerà un grande allenatore,e noi lo rimpiangeremo,viceversa inzaghi è meglio se si occupa di altro nella vita

    • sadyq il 18 Giugno 2015 alle 22:09

    A me non dispiace per niente. Colpa sua che, non preparato, ha accettato un incarico troppo importante per le sue capacità. Io l’avrei esonerato molto prima!

    1. La colpa semmai è stata della società di aver puntato su di lui senza esser disposta ad aspettare almeno 2 anni per un giovane allenatore. Significa non essere molto svegli nella pianificazione

  4. Umanamente l’ esonero d’ Inzaghi può far piacere solamente a quelle checche isteriche che in estate lo hanno accusato di essere un signor si.

    Inzaghi è un uomo che ha fatto la storia del Milan e un’ altra bandiera che se ne va via malamente.

    Tecnicamente credo che se prendi un giovane allenatore gli devi dare almeno 2 anni se qualcosa di buono combina durante la prima stagione. Inzaghi ha fatto maluccio ma alla fine qualche buona prestazione l’ ha ottenuta e ripartendo da quelle e da un certo mercato qualcosa di buono avrebbe potuto fare.

    Un vero peccato. Poteva essere gestito meglio

    1. Ma il clima creatosi fra i tifosi in un anno talmente deludente non gli avrebbe consentito di recuperare . E’ meglio cosi ‘ , sopratutto per lui .
      Senti queste due notizie :
      1)CALCIOMERCATO MILAN
      Sportmediaset – Mexes, si va verso il rinnovo: volontà di Berlusconi
      2) PRIMO PIANO
      L’urlo del Comandante risuonerà ancora a San Siro: de Jong a un passo dal rinnovo

      Due interventi diretti del Presidente sembra che salveranno due fra i pochi veri ottimi giocatori che abbiamo ,

  5. Speriamo che salvi anche Menez . Di tutti gli altri in bilico non me ne frega niente .
    In difesa abbiamo bisogno di un grande terzino prima ancora che di un centrale .
    Diego Lopez
    Darmian , Hummels , Mexes , Antonelli
    De Jong , Kondogbia , Bonaventura
    Ibahimovic
    J. M. Menez

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