Il futuro è adesso

Un passo avanti verso nuove strade: più ambizioni, più coraggio e sopratutto più soldi. Il Milan di queste settimane sta di colpo spazzando via tutto il recente passato, riuscendo anche a cancellare quell’ansia e quel senso di frustrazione che da tempo ci attanagliava.

Una grande squadra passa da un grande mercato, e noi erano anni che ci accontentavamo necessariamente delle occasioni, senza la forza necessaria per andare a prenderci chi volevamo e quando volevamo. A Galliani non sarà sembrato vero, e così tra un volo e l’altro per l’Europa sta iniziando a sorgere il nuovo Milan. Quello di Berlusconi-Bee, soci con un unico intento: riportare il Milan in vetta al mondo, dove merita di stare, perché è l’unico in grado di non fare figure pessime a livello internazionale. Il primo acquisto è stato quello di Jackson Martinez, anche se non ancora ufficiale; tecnica, forza fisica, senso del goal e anche sacrificio per la squadra. Caratteristiche ideali per il primo tassello della nuova rosa che dovrebbe via via comporsi. Il secondo tassello dovrebbe essere Ibrahimovic, il cui ritorno avrebbe un impatto incredibile in un campionato in cui il capocannoniere è stato Luca Toni, giocatore di tutt’altro livello. E poi? Beh poi ci sarà da puntellare il centrocampo, e rafforzare la difesa, unico ruolo per il quale non ci sono al momento reali trattative in corso. Diamo tempo al tempo, e per il momento apprezziamo le intenzioni e un rinnovato entusiasmo della società, e parte dei tifosi. Si, parte, perché alcuni continuano a nascondersi dietro maschere teatrali, criticando l’età dei possibili acquisti, o persino facendosi condizionare dalle voci di chi attorno sta ricominciando a tenerci come non mai. Le critiche fasulle riguardo il fondo Doyen, senza capo nè coda, sembrano condizionare persino i milanisti. Io mi sento di dire una cosa a queste persone: se riuscite a farci condizionare dalle critiche gratuite di avversari impauriti, se non sapete far altro che trovare difetti anche in un momento in cui ci sarebbe solo da gioire visto gli anni da cui veniamo, beh allora cambiate squadra, spostatevi sull’altra sponda di Milano, dove questi comportamenti degni del miglior catastrofista saranno sia ente compresi e anche apprezzati, probabilmente.

Ancora poco, e sapremo tanto di più riguardo al nostro futuro. Dalla presentazione di Mihajlovic in poi, capiremo realmente chi siamo, e dove andremo nei prossimi anni. La certezza è che il clima è cambiato, il vento sta girando, e sarebbe troppo facile salire al volo su un carro che da tempo è stato abbandonato e che per tante volte si è cercato anche di abbattere, senza mai riuscirci. Il Milan c’era, c’è e ci sarà sempre, ma da quest’anno saremo pronti a dimostrarlo nuovamente anche sul campo, dopo un periodo di difficile pausa. Abbiate fede, e non fatevi condizionare da fasulli complotti e false accuse: hanno paura, tutti, e cercheranno in ogni modo di screditarci come hanno sempre fatto. Dovremo essere lì pronti a controbattere, senza mollare, perché se molliamo noi il loro compito sarà nettamente più facile. Perché come diceva una canzone dei Pink Floyd ” Together we stand, divided we fall”, ossia insieme rimaniamo in piedi, divisi cadiamo. Il futuro è adesso!

1 commento

  1. Il Milan lo si ama a prescindere. Delle due ipotesi di ricostruzione è rimasta in piedi quella più costosa, grazie a Mr Bee, per un rilancio immediato. La via è irta di difficoltà ed i nemici del Milan, sentendosi il fiato addosso, stanno aprendo le celle dove tenevano i cani rabbiosi che disprezzano a prescindere tutto ciò che ha vago odore di Silvio Berlusconi e di berlusconismo. Il grande Milan, di Arrigo Sacchi, fu ideato e fortemente voluto da Silvio Berlusconi a mezzo di acquisti azzeccatissimi. Le spese furono ingenti ed il Milan annoverò, nella sua rosa, tre palloni d’oro più Savicevic un sicuro mancato pallone d’oro. Il Milan ripercorrerà quei fasti? Non saprei ma al momento limitiamoci a constatare che il Milan c’è!

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