C’è una distanza da colmare in fretta

Scrivo questo pezzo avendo negli occhi le immagini della semifinale di Champions tra Bayern e Barcellona. Avendola guardata su Sky, mi sono perciò dovuto subire poi tutto il pistolotto post-partita di Caressa su Real Juve, l’altra semifinale che si gioca stasera. E, come ben sanno coloro i quali sono abbonati, gli approfondimenti sulla Juve sono una consuetudine giornaliera sulla tv di Murdoch.

Poi penso all’altra notizia che ho letto sul Milan: con la vittoria del Genoa sul Toro, l’Inter rimane all’ottavo posto, a +6 sul Milan. Questo significa due cose: la prima è che per il secondo anno consecutivo al 99% il Milan starà più indietro dell’Inter in classifica. La seconda è che, ad agosto, dovranno aprire i battenti di San Siro per ospitare una partita dei turni preliminari di coppa Italia. Presumibilmente contro una squadra di serie B, ma c’è la possibilità che sia contro una squadra di Lega Pro.

Il nocciolo del problema sta tutto qua: da una parte le grandi d’Europa (Real, Bayern, Barcellona) si sfidano schierando i loro palloni d’oro e i loro allenatori superpremiati. Dall’altra c’è il Milan, che di palloni d’oro non ne ha da un bel po’ (se escludiamo la parentesi Kaká dell’anno scorso) e si ritrova a dover giocare una partita di Coppa Italia, quando se andava male ci si doveva giocare il preliminare di Champions (o la Supercoppa Europea, se andava bene).

Trovo che nel calcio odierno sia ben delineata una linea di galleggiamento per i grandi club. Basta solamente guardare il palmarés degli ultimi anni delle squadre appena citate per capire di cosa parlo. Real, Bayern e Barcellona (mettiamoci dentro anche Chelsea e United, se volete) sono accomunate negli ultimi anni da un ruolino di marcia molto simile: sempre tra le prime tre in campionato, sempre almeno ai quarti in Champions.

Da li in poi, come diceva Mourinho, è questione di dettagli. Un fuorigioco fatto male, un’invenzione di un attaccante. Un’espulsione (chiedere a Pepe nella semifinale 2011 col Barcellona). Ma loro c’erano. Ed è dove una squadra come il Milan deve essere.

Berlusconi ha ribadito più volte (sia dopo l’incontro con Mr. Bee che nelle interviste rilasciate sabato scorso) che vuole un Milan competitivo a tutti i livelli. Beh, la realtà è che quei livelli sono lontani anni luce. E come ben sa, per colmare questa distanza ci vanno grandi investimenti.

Molti virtuosi del bilancio obietteranno: si può arrivare in alto anche senza valangate di quattrini. Guardate il Dortmund o la Juve (per rimanere in Italia). Certamente, la costruzione di un progetto vincente basata sulla certosina ricerca di giovani elementi da far crescere e portare alla vittoria è sicuramente una strada. Ma è tortuosa e non si sa se darà i frutti sperati.

Il Milan poi non ha tanto tempo, le altre big d’Europa stanno spiccando il volo in quanto a fatturati e risultati: se non si fa in fretta si rischia di avere un black out molto lungo. E per noi milanisti, che siamo abituati bene, sarebbe un’attesa assolutamente inappropriata.

12 commenti

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  1. Giusto amico mio, Mourinho è un marpione ed ha detto cose verissime.A malincuore devo ammettere che aver fatto pagare a Seedorf le insufficienze del team, con la scusa d’aver denunciato l’inadeguatezza della rosa e per di più che era da smantellare per 2/3, si è dimostrata più di una intuizione infelice, alla luce di quel che si è visto quest’anno. Speriamo soltanto che sia stato l’ennesimo grave errore di un team un poco in stato confusionale. Appunto, ritornando a Mourinho, anche l’attuale rosa del Milan, se fosse stata coesa e compatta, avrebbe dovuto quanto meno lottare per il terzo posto. Poi si poteva sempre trovare un Allegri del caso che ti regalava uno scudetto già vinto(vabbè mettiamoci anche l’affaire Muntari). Anch’io ero entusiasta dell’approdo di Pippo alla guida della squadra. Il mio idolo aveva aveva cominciato benino e senza Rizzoli(almeno uno dei due penalty doveva concederli in Milan-giuve) forse l’obiettivo minimo si poteva raggiungere. Poi qualcosa ha cominciato a sfaldarsi e il team è andato di male in peggio. A mio modo di vedere, il ‘Palazzo’ ci ha messo di suo perché ‘abbiamo vinto’ la classifica dei cartellini rossi! Ripartire da zero è possibile, anzi è doveroso, purché si riprenda il discorso interrotto con l’allontanamento di Clarence. Poi la Cina potrebbe essere anche più vicina di quanto non si creda. Allora potremmo ricominciare a sognare!

    1. Scrive Diavolo:8
      “. Ma loro c’erano. Ed è dove una squadra come il Milan deve essere”
      Dove c’e’ l’ha messa Silvio Berlusconi . E , fin’ora , non vedo nessuno che possa
      ripetere l’impresa. Non capisco cosa chiedono ed a chi lo chiedono le scimmie urlatrici che si affollano intorno al Milan . Esiste la cosa da chiedere ?
      Chi ha il potere di darvela ? Oppure si urla per il gusto di urlare?
      Come le scimmie , appunto !

  2. Io percepisco molta confusione e in certi casi catastrofismo ingiustificato in questi post e quindi cercherò di mettere un po di ordine.

    Tanto per cominciare partiamo dalle questioni macro.

    La Serie A italiana non è stata e per certi versi non lo è ancora all’ altezza di altri campionati. Scarsa libertà di stampa, strutture obsolete, mancanza di riforme, giochi di potere fra un ristretto manipolo di squadre ecc. sono tutti fattori che rilegano il nostro campionato in una situazione persistente di obsolescenza.

    Questa situazione persistente di obsolescenza in cui ci troviamo ha scoraggiato per anni ed anni l’ ingresso di potenti investitori stranieri nel nostro campionato. Ne consegue che un certo gap accumulato con altre grandi europee è principalmente una questione strutturale.

    Detto questo il Milan è comunque la seconda squadra italiana che si affaccia con decisione ai capitali (e ai capitalisti) stranieri. Quello che il Milan ha fatto e che sta facendo anche di recente è straordinario. Siamo di fronte a una svolta epocale per il club e per il calcio italiano perché ci prepariamo a tornare una grande del calcio mondiale passando però da investitori stranieri. Tutte le svolte epocali necessitano di tempo e tutto sommato negli ultimi 5 anni abbiamo comunque limitato i danni a fronte di un crescente gap con le grandi d’ Europa.

    Per ultimo ma non meno importante, vorrei dire la mia sui posizionamenti ottenuti dalle grandi d’ Europa.

    Il post evidenzia la bravura di alcuni club che sistematicamente se la giocano per la vittoria finale in champions da anni.

    Lasciatemi dire che gli ottimi piazzamenti delle varie squadre contano molto poco. Quello che conta realmente sono le vittorie. Un club come il PSG o come il Chelsea che è stato inondato di milioni di euro non può accontentarsi di ottimi piazzamenti, ma deve vincere e farlo con continuità o è tutto inutile, proprio perché mantenere un club ad alti livelli per anni è particolarmente dispendioso e i piazzamenti contano poco negli albi d’ oro.

    La Juve non fa una finale di champions dal 2003 e ha vinto molte meno champions del Milan. Se non dovesse vincere la Coppa avrà perso un occasione pazzesca, probabilmente irripetibile dopo anni ed anni di grandi investimenti e sacrifici per colmare un certo gap con le altre grandi e poi bisognerà vedere se saprà tenere e consolidarsi a determinati livelli con tanti uomini chiave particolarmente provati da 4 anni ad altissimi livelli

    1. Sei convinto che ci guadagnamo se Silvio vende la maggioranza ? Nessun dubbio?

  3. Condivido in parte perche’ non hai detto una cosa fondamentale ( come mai ? ) .
    I famosi capitali ed investitori stranieri non hanno vinto un cazzo , amico mio . Le quattro semifinaliste attuali NON appartengono ad investitori stranieri . Una sola volta in tutta la storia della Champion ha vinto una squadra in mano a questi , finora fallimentari stranieri . Il Chelsea che per giunta ha vinto di puro culo .
    Per favore La Cantera , ricommenta tenendo conto delle mie osservazioni .
    Ciao

  4. Intanto il re del mercato ha piazzato un’altro dei suoi colpi. Saponata riscattato a 4 mln dall’Empoli. Leggo che il Milan dua anni fa aveva acquisito il 50% per 3,8 mln. Un affare!

    1. Saponara non è un giocatore da Milan. E’ un giocatore da Empoli. Al momento in cui è stato prestato valeva ZERO e se fosse rimasto sarebbe continuato a valere zero.

      1. E allora perche’ cazzo lo ha comprato ? Per perdere soldi ?

  5. oh ragazzi… questa sera gran tifo per Carletto!
    Mi raccomando!

    1. Ci e’ andata male .

  6. E’ come dici te Vittorio. Questi grandi capitalisti non hanno vinto un cazzo. Ma il Milan non sarà solo capitali stranieri. Sarò anche esperienza internazionale e Know How. Però è anche vero che se costruiremoo un nuovo stadio di proprietà sarà prevalentemente grazie ai capitali stranieri, ance se dovessero venire da capitali di minoranza.

    Le infrastrutture non si costruiscono senza capitali

    1. E ‘ quello che bisogna sperare . DEVONO essere capitali di minoranza e poi deve seguire la immissione di una discreta pecentualemnelle borse . Il timone deve restare nelle salde mani del Presidente che ha stravinto tutto . I capitali siano investiti da chi vuole per guadagnare un sacco di soldi . Ad Atlanta la squadra di basket ha lo stadio “‘Philips Stadium ” costruito dallo sponsor
      la Philips . Somiglia al progetto di Barbara . Sii ottimista !

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