Sulla cessione del Milan

L’incontro di Milano con Mr. Bee è stato positivo. Sono state discusse tematiche centrali per il futuro del club come, ad esempio, la valorizzazione e la commercializzazione del brand nei paesi asiatici, dove si può dare un forte e decisivo impulso per sviluppare i ricavi e reperire così quelle risorse finanziarie indispensabili per allestire un progetto tecnico e sportivo che riporti il club ai vertici del calcio italiano, europeo e mondiale. La collaborazione proposta, ancora da definire in molti punti, prevede l’acquisizione da parte di una cordata finanziaria di una quota di minoranza e che il controllo del club rimanga saldamente nelle mani del Presidente Silvio Berlusconi e della Fininvest

Ripartiamo da qua, dal comunicato di Fininvest del 2 maggio 2015. Ripartiamo dalla frase in grassetto che considero la nostra vittoria e la miglior sconfitta a chi ha fatto come proprio cavallo di battaglia l’opposto. Fininvest ha confessato pubblicamente, nero su bianco, che i soldi per il Milan non ci sono. Non ci sono mai stati e quindi li cerca. Ha confessato che in questo periodo non ha speso per il Milan, con buona pace dei fanatici della personalità di Berlusconi che lo negavano dando la colpa alle cravatte gialle. Basta scuse, basta mistificazioni: ora è scritto, nero su bianco. Sarebbe doveroso accettarlo, ma sono convinto che gli irriducibili berlusconiani reggeranno ancora.

Il fatto è che Berlusconi si è ufficialmente reso conto che i suoi soldi non bastano più per una squadra come il Milan. O – se bastano – non ha più intenzione di spenderli. E non è una scelta di oggi, ma è una scelta probabilmente del 2012, se non addirittura post lodo Mondadori. E’ di Berlusconi la scelta di limitare le spese per i cartellini, quasi azzerandole, limitandosi a pagare gli ingaggi. E’ di Berlusconi la spending review che ha portato all’abbassamento di 60 milioni in 3 anni del monte ingaggi. E’ di Berlusconi la situazione che ci troviamo a vivere adesso. E il comunicato non fa altro che confermare ciò.

Il progetto di un club autofinanziato è fallito. E’ fallito perché in Italia per vincere si deve prima spendere (Juve, Inter, Roma) ed è fallito perché non è stata creata un’adeguata transizione. Non si può passare da un modello in cui si vince “a perdere” ad un modello autofinanziato senza prima aumentare il fatturato di conseguenza – ovvero quello che sta facendo la Juventus con stadio e ricavi sportivi. I ricavi sono diminuiti molto di più delle spese: era un modello sostenibile a vivacchiare – un modello che si reggeva sull’agguantare miracolosamente i terzi posti e incassare i ricavi della Champions League per sopravvivere. Un modello, per definizione, fallimentare.

E’ bene soffermarsi sulla figura che più doveva sovraintendere a questa spending review: la signora Berlusconi Barbara. Non solo ha intralciato la gestione sportiva – ricordiamo il caso Tevez – ma ha cacciato via due dirigenti (Masi, Braida) ed usato un allenatore (Seedorf) per i suoi giochi di potere. Oggi possiamo dire con certezza che Barbara Berlusconi ha fallito alla guida del Milan: ha mandato via dirigenti capaci e ne ha messi altri sulle cui qualità tutto è da scoprire e ha cercato di far carriera personale a spese dei nostri colori. So che c’è chi obietterà parlando del progetto stadio: il progetto stadio non è certo suo. Da sempre il Milan ha cercato di comprare San Siro e farlo suo ma è sempre stato stoppato dal costo proibitivo dell’operazione. Ad oggi lo stadio è solo un progetto costoso su carta, vediamo con che soldi sarà realizzato.

Leggo inoltre insulsi paragoni con quanto successo all’Inter. Tranquillizzo tutti. Milan ed Inter, ad oggi, non sono due realtà comparabili. Tra poco verrà messo su carta, nero su bianco, che il Milan varrà 4 volte l’Inter. Non sono comparabili proprio per la storia degli ultimi 30 anni che ha visto il Milan trionfare in campo europeo e mondiale. Ad oggi il Milan ha 99 milioni di tifosi nel mondo, 3 volte quelli dei cugini. Ha un mercato orientale che ai cugini manca e che sarà la nostra arma per tornare grandi. Quel passato tanto vituperato sarà la nostra possibilità di portare il marchio dove merita, portando di nuovo i ricavi ad aumentare tramite quegli investimenti che Fininvest non è più in grado di fare.

Concludo vedendo la tristezza di giornali e giornalisti che parteggiano per l’una o per l’altra cordata. La situazione è abbastanza chiara, anche nei comunicati. Ci sono un sacco di inesattezze e di notizie false riportate in giro. I fatti sono che Bee è stato a Milano con Berlusconi mentre di misteriose dame non c’è né foto, né traccia. Aspettiamo il 31 maggio quando termineranno il campionato e saranno superate le elezioni regionali. Per quello che so e per l’affetto mostrato verso i nostri colori, però, posso tranquillamente riconoscere Bee Teachaubol come il mio presidente.

P.s. nella storia dovrà restare, 5 maggio festa nazionale. Auguri a tutti!

13 commenti

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  1. Da diavolo:
    ” E’ di Berlusconi la situazione che ci troviamo a vivere adesso ”
    e poi :
    ” Non sono comparabili proprio per la storia degli ultimi 30 anni che ha visto il Milan trionfare in campo europeo e mondiale ”
    Se questo non e’ un cazzo confuso ……..

    1. No. Ha speso all’inizio tanto per acquisire consenso personale per entrare in politica. Poi ci ha scaricati

  2. Fininvest a anche fatto sapere quanto ha dovuto ripianare per il Milan negli ultimi 3 anni.

    Se poi i soldi se ne vanno per il monte ingaggi esoso per il livello della rosa invece che per il mercato quello non è colpa dell’ azionista

    1. Il monte ingaggi esoso è il più basso degli ultimi 8 anni. Falsa scusa. Ma ne parlai tempo fa

      1. Però Fininvest ha ripianato eccome, l’ ultima volta proprio pochi giorni faa e pure una bella perdita. Quindi quella che l’ azionista non investe è una balla

      2. E comunque sarà sempre il più basso degli ultimi anni ma è sempre altissimo per una squadra da metà classifica

        1. La squadra infatti non è da metà classifica. È da prime tre con un allenatore decente. E mi pare lo dicevi anche tu prima di gennaio

      3. Veramente lo dico anoora che sarebbe da terzo posto e francamete non credo sia tutta colpa d’ Inzaghi. Il Milan ha cominciato a sprofondare quando sono iniziate le trattatie per la cessione della società. Li sono saltati tutti gli schemi.

        Ma di fatto siamo a metà classifica con un monte ingaggi adatto a competere per la champions. Qualcosa vorrà dire e fininvest ripiana anziche investire

  3. Comunque un presidente che salva una squadra dal tribunle, ci vince tutto e poi la rivende a quelle cifre a una cordata forte che può garantire determinati sviluppi commerciali e tecnici è un fenomeno ed in assoluto il miglior presidente della storia e sicuramente la valutazione va fatta complessivamente per tutto l’ operato come presidente in 30 anni. Lo stesso si può dire di Galliani comunque

    1. Sono in totale sintonia con te non tanto perché diablo mi annovererà, in tua compagnia e di Vittorio, tra gli irriducibili berlusconiani. Io penso che invece siamo soltanto degli irriducibili milanisti, cosa che apprezzo moltissimo in diablo, ma abbiamo vedute politiche diverse. E’ la democrazia, è la libertà ed il liberalismo per chi ci crede. Ma diablo sbaglia anche sulla cordata ed ancor di più nel considerare Mr Bee il suo presidente. Il presidente è e rimarrà Silvio Berlusconi e se sarà sostituito da qualcuno questa sarà Barbara Berlusconi. Il Milan non è soltanto un affare di cuore ma anche un trampolino di lancio nel mondo finanziario. Il governo centrale, comunista, ha messo gli occhi addosso al Milan e sono quasi certo che quella sarà la cordata vincente. Tomasi di Lampedusa diceva:-lasciamo che tutto cambi affinché nulla cambi- Quindi nulla cambierà a livello dirigenziale,Galliani resterà e Paolo Maldini se vuole entrare dovrà conviverci, e la novità potrebbe essere il ritorno a pieno titolo di Silvio Berlusconi nella carica di presidente e non di presidente onorario. Silvio alleato di un governo centrale comunista? Ma Silvio non è anche uno dei migliori amici, se non il miglior amico di Putin? Cosa ha di che spartire la politica con il football? Dichiaro la mia ignoranza sulle valutazioni del complesso mondo della politica e degli affari. Per me esiste il Milan che è cosa diversa dalla proprietà del Milan!

  4. Caro Borgo. Berlusconi probabilmente condividerà il Milan con alcuni degli uomini più potenti e ricchi di Asia e del mondo. Chiamarli comunisti magari è un tantino sbagliato. Trattasi sempre di capitalismo rivisto in salza orientale.

    Semmai è da dire che Berlusconi guarda ad oriente dopo che è stato tradito dall’ occidente.

    Comunque io non credo che Galliani rimarrà a lungo. Anzi penso che appena le quote di maggioranza saranno cedute il primo a lasciare sia proprio lui. Una squadra che ha i soldi e lo stadio non ha bisogno di Galliani ma di un direttore sportivo vero e di una rete di osservatori in tutto il mondo. Galliani è per sua natura un tappa buchi che al massimo può trovare qualche buona occasione sul mercato

  5. salsa

  6. Buongiorno , Borgofosco e La Cantera . Intanto non siamo solo in tre . Posto che mi sento onorato di essere citato in vostra compagnia , sarebbe scortese non accogliere con noi tutte le falangi silenziose dei veri tifosi milanisti . Ed anche qualche altro stimato amico di questo blog . Perche’ mi , e ci , definisco ” veri tifosi ”
    escludendo i tifosi che ragionano come Diavolo ? Per il semplice motivo che io , noi, tiferemmo amando un Presidente come Silvio Berlusconi anche se fosse anni luce distante dalle nostre posizioni politiche . Questione di saggezza , tolleranza , equilibrio , obiettivita’ , riconoscenza e SOPRATUTTO , INTERESSE ! Interesse ?
    Si , interesse . Pragmatico interesse di non perdere la guida geniale di chi ha saputo vincere cosi’ tanto da sfinirci tutti per il godimento . Fino a viziarci . Ed
    avremmo vinto molto di piu’ , vero Borgofosco ?, se non ci avessero combattuto con ogni mezzo . Io non sono un fanatico ideologizzato per nessun credo di nessun colore . Valuto , scelgo e condivido ispirandomi molto da presso ai pensieri espressi da Macchiavelli nel ” Principe “‘. Per estremizzare dico che , da liberista , se avessi constatato , che so io , un Bertinotti realizzare quello che ha realizzato Berlusconi , lo vorrei Presidente all’infinito . Ne’ mi turba la mente od il cuore vedere i niipotini di Mao sbarcare a Milano con il libretto di assegni al posto del libretto rosso di infausta memoria ! Purche’ non arrivino per spogliarci di cose nostre ma al contrario arricchirle investendoci capitali . Per guadagnarci , certo , e se no perche’ ? Meno male che abbiamo Silvio . Non vi aspettate assolutamente che possa cedere mai la maggioranza a nessuno . Questo lo farebbe uno stupido , non un genio come lui . Casomai venderebbe tutto subito . Ma non andra’ cosi’ .
    Si arrivera’ dove aveva detto di volere andare . Soci investitori e poi la borsa . Moderna e geniale soluzione per il tifo e per il portafoglio . Come e’ giusto che sia .
    Con buona pace di chi vuole espropriare i soldi alla gente e poi appenderla a testa in giu ‘ .

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