Se non va bene nemmeno Menez…

Sabato verso le ore 17.00 il clima era di quelli strani – da un lato c’era chi era contento per la vittoria, dall’altro c’era chi ne è rimasto abbastanza stizzito. Ma non perderò tempo a parlare dei soliti omuncoli da due soldi che speculano sulla nostra pelle quanto su una pericolosa tendenza al tafazzismo dei tifosi Milanisti. Chiariamo una cosa: il Milan ha vinto a Palermo e lo ha fatto con pieno merito pur non giocando un primo tempo esaltante. Ha pienamente legittimato nel secondo tempo la superiorità creata, segnando due gol (sì, quello di Destro era buono) e subendo un rigore contro molto dubbio.

Eppure nella realtà virtuale per cui il Milan è da retrocessione e l’Inter è una squadra di campioni che programma e vincerà lo scudetto (a proposito, saluti da Lila) domenica il Milan meritava di perdere, ha segnato gol casuali ed è uscito con più demeriti che meriti. Una disonestà intellettuale imbarazzante. Così come è imbarazzante che dopo una buona prestazione – una delle poche della stagione peraltro – parta subito la corsa allo sminuire. Addirittura ho letto che bisognerebbe vergognarsi per aver esultato al gol di Cerci: siamo arrivati a questo? Non mi vergognerò mai per aver esultato ad un gol del Milan – semmai dovrebbe vergognarsi chi si professa milanista e non lo fa.

La crisi del Milan fa comodo a molti – troppi – e la corsa a minimizzare ne è l’evidenza. Il giudizio intellettuale sulle partite dei rossoneri è sempre rivisto al ribasso, idem quello su alcuni giocatori. Il caso principe è Jeremy Menez, ad oggi vice-capocannoniere della serie A con 16 gol. Un acquisto che il Milan ha fatto ad euro zero così come quello di Diego Lopez certificando come il problema del Milan non siano le idee ma la mancanza di soldi: una massima resa col minimo sforzo. Un acquisto vergognosamente osteggiato, boicottato ed un acquisto che si fatica ad ammettere sia stato più che ottimo per motivazioni puramente politiche e che se, ad oggi, avesse fatto un’altra squadra sarebbe stato giustamente rinfacciato al Milan.

Al Milan questo non si può dire. Tutti gli acquisti sono fallimentari e vengono criticati appena mettono piede a Milanello, salvo scoprirsi improvvisamente fenomeni subito dopo il momento in cui il Milan li ha ceduti con miriadi di fan a cui importa sottolineare il primo gol, il primo assist o la prima buona prestazione pur di rinfacciare la cessione di quell’acquisto criticato solo pochi mesi prima. Menez è un giocatore di livello internazionale e lo ha confermato al Milan facendo la miglior stagione della carriera. Eppure non viene elogiato come merita – mentre per altre squadre si aspetta a definire flop cessi a pedali da 31 milioni di euro di soli cartellini. Menez in questo Milan ed in un Milan che vuol vincere qualcosa va benissimo, alcuni tifosi che pretendono la luna un po’ meno.

4 commenti

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  1. Troppo facile per me rivendicare che ho sempre definito Jéremy Ménez un fuoriclasse e che Diego Lopez è uno dei migliori portieri in circolazione in Europa. Meriti indubbi di Galliani ed Inzaghi essere riusciti a portali al Milan. Meriti di una dirigenza che senza ‘danè’ è riuscita persino nel miracolo di portare a casa Bonaventura pagato con i soldi della cessione di Cristante. Il Milan lo si dovrebbe ‘amare’ al punto da ritenerlo sempre e comunque la migliore squadra al mondo. I tifosi hanno il sacrosanto diritto di criticare. Ho condiviso la protesta dei tifosi della Sud, perché esternata in maniera molto civile. Non ho condiviso e non condivido la critica al solo Galliani ritenuto la causa dei guai economici del Milan. Non è così! I ‘danè’ li deve cacciare la proprietà è Galliani senza ‘dane’ ha fatto miracoli. La politica dei parametri zero ha avuto più ombre che luci. Criticarla quest’anno è da stolti. Keisuke Honda,Jéremy Mènez e Diego Lopez sono ottimi acquisizioni a parametro zero. Un piccolo capolavoro. Altri ingaggi sono stati sbagliati e se penso a quanto è costato, inutilmente, l’ingaggio di Clarence Seedorf devo pensare che la colpa, in questo caso, è di Silvio Berlusconi perché anche la figlia Barbara dichiarò che Clarence lo aveva voluto ad ogni costo suo padre. Nell’ombra e con qualche sacrificio di troppo chiesto ai tifosi, il Milan sta costruendo il suo futuro. Ho sempre esaltato i giovani perché da sempre sono convinto che i giovani sono il futuro.Il settore giovanile è ottimo ed i miei rimbrotti a Pippo sono quasi tutti scaturiti dal fatto che lui, pur conoscendo le qualità di molti giovani del vivaio, non ha utilizzato appieno, anzi quasi per nulla, questa risorsa. Ora che si è deciso a far giocare Van Ginkel(anche se è di proprietà del Chelsea e potrebbe restare per un altro anno) ecco che qualche risultato lo si è visto anche in campo. Finiamo con dignità questo campionato e diamo ai tifosi la soddisfazione, che è sempre stata delle squadre provinciali, di arrivare davanti, in classifica alla fine del campionato, agli ‘odiati’ cugini dell’altra sponda di Milano.

  2. Avevo scritto un ” articolo ” e la batteria scarica lo ha cancellato . In sintesi :
    Menez, come Robben , Ribery ed altri , pochi , viene dopo i tre mostri.
    Clarense era ottimo ma lo honno fregato con qualche sfondapiedi .
    Galliani fa ottimi colpi . Peccato che ogni uno ottimo ne aggiunge tre pessimi .

  3. Robben e Ribery hanno una visione di gioco molto più fine di quella di Menez.

    Tatticamente Menez ha dei limiti e fatica spesso a vedere e a servire il compagno. Ha alcune doti fenomenali ma non è un fenomeno.

    Comunque è un grande centravanti questo è sicuro. Grande merito d’ Inzaghi e di Galliani averlo preso a zero.

    1. Non tanto d’accordo ! Nelle mani di un allenatore paziente e capace Menez non avrebbe nulla da invidiare a Robben . Certo e’ che i compagni la palla debbono meritarla , amico mio …..
      Peraltro io vedo in Menaz , piu’ tendente al centro di Robben , alcuni movimenti del grande Sheva . Dimmi tu .

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