Thiago, campione insostituibile

Oggi sarò nostalgica. Sarà l’aria frizzantina della primavera o sarà più semplicemente l’amarezza del presente di questo Milan, sempre più in basso e senza alcuna speranza di ripresa, non so. Però oggi voglio guardarmi indietro, o semplicemente guardare un po’ più in là e parlare di un giocatore che forse oggi se vestisse ancora questi colori potrebbe rendere tutto meno difficile. Vorrei parlare di Thiago Silva.

La partita del Psg contro il Chelsea è solo uno spunto, non indispensabile per ricordare quanta classe, forza, serietà e passione possieda questo grande giocatore. Il modo unico che ha nel comandare la difesa, la sua autorità e soprattutto la tenacia e la determinazione nel desiderio di rimediare a un errore stupido quanto importante, con il gol, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Perché da quando Thiago ha salutato Milano, un difensore che anche lontanamente gli assomigliasse non si è più visto.

Thiago Silva è arrivato al Milan a 25 anni e si è rivelato in pochi mesi il difensore più forte al mondo. In pochissimo tempo ha trovato l’intesa perfetta con una colonna come Alessandro Nesta e ha dimostrato che un difensore centrale può e DEVE avere anche dei bei piedi, deve avere classe, deve saper giocare d’anticipo in un modo bello da vedere. Ha messo in campo un repertorio completo, quando nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Ma sono la sua professionalità e la sua determinazione a colpirmi ancora oggi come un pugno nello stomaco. La sua faccia pulita non riesce ancora a nascondere il rammarico per un errore, errori che ai difensori di oggi sembrano quasi non interessare.

Thiago contro il Chelsea si è battuto con tutta l’anima per rimediare a una sbavatura e ce l’ha fatta. Come un campione vero. Nella nefasta estate in cui Silvio decise di privarci di lui e di Ibra in una volta sola, in molti hanno capito da subito che chi sarebbe mancato di più sarebbe stato di certo il brasiliano (Ibra perdonami). Perché in Italia vince la squadra che prende meno gol, quella con la difesa più impenetrabile e Thiago non era rimpiazzabile. Certo, si poteva trovare qualcuno di simile, non per forza i difensori che ci siamo ritrovati tra capo e collo. Ma tant’è.

Leggo che Galliani avrebbe un piano per riportare Thiago al Milan nei prossimi anni. Rispondo, se lo riporta l’anno prossimo ci sto. E visto che non credo che trovi il denaro per compiere questa miracolosa operazione, mi auguro che non si finisca come al solito nel 2018 a ripescare dal cilindro fenomeni sul viale del tramonto. Perché Thiago non se lo merita, Thiago, che ancora ama i colori rossoneri e non ha mai nascosto la delusione e la sofferenza nell’essere stato costretto a volare a Parigi (con la vagonata di soldi annessi non dimentichiamo), merita molto di più. Perché è un campione, un campione insostituibile.

1 commento

  1. I rimpianti non servono oppure accentuano solo l’amarezza. Il passato non è dietro l’angolo! Ciò che è stato è sepolto in belli o brutti ricordi. Riproporlo? Abbiamo visto i ritorni di Shevchenko e Kakà, può essere deludente ancor più del presente! Pour parler si può anche dire che si spera in un ritorno di Thiagho Silva. Ma la programmazione per il futuro va oltre la nostalgia per il passato. Il Milan non è una società qualsiasi perché è ancora la squadra più titolata al mondo! Il Milan è da ricostruire e sia la proprietà che Galliani devono dirci se sono all’altezza di questo compito. A Thiago, che amiamo ancora, possiamo soltanto auguragli di incontrare in finale di Champions League il suo maestro Carlo Ancelotti. Quella potrebbe essere una partita tutta da godere!

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