La paura del vuoto

Lo scrivo ora dopo una vittoria: si sta facendo largo in me una strana sensazione strana. Come se le partite che verranno da ora fino alla fine della stagione, in realtà, non servissero a niente. Specifico meglio, perchè in effettivamente un ultimo obiettivo stagionale c’è ancora (la qualificazione all’Europa League) e non è neppure tanto lontano. Ma, dopo le indiscrezioni uscite in questa settimana, ormai sembra chiaro che Pippo Inzaghi non sarà più l’allenatore del Milan per il 2015/16. Ed averlo fatto trapelare a 3 mesi dalla fine della stagione, rende questa chiusura malinconica ed avvilente.

Il cambio di rotta delle principali testate giornalistiche (Sky su tutte) fatto nell’ultima settimana è stato chiaro: Inzaghi, comunque vada, a fine stagione toglierà il disturbo. A rafforzare ancora di più le indiscrezioni dei giornali è stato lo stesso Adriano Galliani che nella giornata di lunedì ha sì confermato l’attuale staff tecnico, ma ha lasciato in sospeso una sua eventuale conferma legata a dei fantomatici risultati. Un modus operandi che ricorda molto quello utilizzato nella passata stagione con Clarence Seedorf: parlare di conferma legata ai risultati a stagione ben inoltrata.

L’eventuale non prosecuzione con Inzaghi sarebbe (a differenza di quella di Seedorf) giustificata. Una stagione intera è più che sufficiente per capire le capacità dell’allenatore ed, effettivamente, la qualificazione alle coppe (meglio se la Champions) era ampiamente alla portata della rosa del Milan 14/15.

Essere però arrivati a questo punto a metà Febbraio, cioè senza prospettive a breve termine, intristisce parecchio. Le nuove mosse provate domenica (il trequartista, le due punte), i nuovi acquisti e i giovani da testare: a chi e a cosa serviranno? A giugno infatti arriverà l’ennesimo allenatore degli ultimi anni che dovrà presumibilmente ripartire da zero, valutare tutti e rifare la rosa secondo le sue caratteristiche. Per questo dico che queste ultime partite potrebbero essere un po’ vacue, soprattutto se non riuscisse la rimonta per l’Europa (e i numeri, impietosamente, non aiutano). Non rimane altro che sperare in una chiusura in crescendo del campionato, non impossibile da ottenere visto il livello, ed ottenere almeno un obiettivo minimo da questa stagione. Obiettivo che deve essere sicuramente qualcosa di più che stare davanti all’Inter.

2 commenti

  1. Chi ha paura è bene che rimanga a casa! Io penso che la colpa di Pippo sia stata proprio quella di avere eccessivo timore delle avversarie di turno! Il Milan deve sempre scendere in campo per vincere! Punto! ps. Non mettiamo il carro davanti ai buoi ed attendiamo sino alla partita di Firenze dove potrebbe esserci la svolta, in positivo oppure in negativo, nella stagione del Milan!

  2. Il poco coraggio e’ sicuramente il limite caratteriale mostrato da Pippo allenatore .

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