Basta Polemiche!

Se fino alla settimana scorsa dicevamo che il Milan arrancava in classifica e deludeva le aspettative ora possiamo dire che è sprofondato. Non tanto sul piano sportivo ma soprattutto a livello dirigenziale. Perdere con questa Juve ci può stare, anche se fa strano dirlo. Nessuna squadra è riuscita a sbancare lo Stadium quest’anno, tanto meno poteva riuscirci questo piccolo Milan a cui è rimasto solo il nome. È veramente brutto ammetterlo ma da tre anni a questa parte non c’è storia. La Juventus è di un altro pianeta.

Fin qui nulla di nuovo, l’ennesima sconfitta nel secondo campionato disastroso consecutivo. Nonostante una partita tutto sommato discreta che con un pizzico di attenzione in più poteva trasformarsi in un buon pareggio, abbiamo toccato il fondo.
Nella mia vita non ho mai visto una polemica così assurda e inutile.
Galliani, il dirigente più importante d’Italia e uno tra i più bravi del mondo, è caduto veramente in basso. Il buon amministratore delegato dell’area sportiva ha esagerato a scatenare una polemica senza alcun senso. Il dirigente rossonero contesta le immagini del primo goal della Juve che al 14′ ha sbloccato la partita. Si signori, ora non si protesta più per un errore arbitrale o per un presunto tale ma per delle immagini non tempestive e perlopiù viziate. Questa è la nuova era della protesta, una contestazione innovativa ma mi permetto di dire stupida. Siamo il paese che chiede a gran voce la moviola in campo ma siamo in grado di mettere in dubbio la veridicità delle immagini. Credo che questo sia il colmo. Un dirigente esperto e vincente può permettersi di scatenare un “putiferio” del genere?
La risposta è molto semplice: NO.

Tutti noi tifosi ci siamo arrabbiati nel non vedere subito un’inquadratura decente dell’ azione del primo goal bianconero di Tevez. Ma questo può essere un discorso che possiamo fare noi tifosi, presi dalla rabbia del momento. Un dirigente dovrebbe mantenere la calma e analizzare con lucidità i limiti della squadra.

Comunque sia il “geometra” Galliani sta vincendo la sua battaglia. La gestione delle immagini televisive in Italia era gestita in una maniera particolare, divisa tra operatori Sky (6), Mediaset (3) e da un ente indipendente (1). Ma le immagini che ci arrivano dallo Juventus Stadium sono autogestite dalla società bianconera: questo è il sistema che non andava giù all’ A.D. rossonero. E per questo sta combattendo per una riforma della gestione e della produzione di immagini durante le partite.
Una polverone inutile che non fa bene al calcio italiano, ormai sempre più lontano dai livelli europei. Bisogna crescere nella mentalità perché, continuando a scatenare la cultura del sospetto, non si va da nessuna parte.

Sarebbe molto più intelligente se i nostri club lavorassero insieme per rilanciare il marchio della Serie A nel mondo. Ma invece sono occupati a fare polemiche più o meno utili, più o meno ragionevoli, più o meno assurde.
È più facile tirare acqua al proprio mulino, contestando immagini, sviolinando, impedendo gli stage per la nazionale e così via. E invece sarebbe ora di unirsi per migliorare la mentalità del nostro calcio e non scontrarci fra di noi, perché altrimenti saremo per lungo tempo “il calcio che fu”.

Allora anche il nostro dirigente più importante faccia un mea culpa e ammettesse gli errori clamorosi della gestione degli ultimi anni, anziché cercare alibi inutili per i risultati sportivi. A volte mettere la faccia per gli errori commessi può essere apprezzato anche da quei tifosi che chiedono l’allontanamento di Galliani. Io non sono tra questi perché lo reputo il re del calciomercato e con un pó di liquidità ci farebbe vincere, ancora. Ma quello che tutti chiediamo è molto semplice: Meno polemiche, più chiarezza, perché i tifosi meritano rispetto.

Cosimo Chieco – AmazingMilan.net

24 commenti

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  1. Car Amazing Milan , hai detto ottimamente tutto ma non ne hai tratto la corretta conseguente conclusione . Intanto
    Galliani , se fosse stato in buona fede , ma non lo era , avrebbe sollevato la questione della gestione delle immagini in occasione di qualche altra partita con altra squada . Possibilmente difendendo una pericolante a rischio retrocessione . Ma come appare chiaro a tutti , esclusi alcuni leccaculo su questo Blog , il nostro AG ha perso misura , stile , capacita’ di valutazione dei calciatori . Vada a giocare felice con i suoi nipotini e lasci il passo al futuro .

  2. Post perfetto.
    Caro Vittorio, l’editoriale settimanale di Luca Serafini ti da anche qualche tristezza in più.

    1. Grazie , Milanforever , per avermi segnalato il pezzo che ho subito letto .
      Due considerazioni mi vengono spontannee ed immediate :
      La prima e’ che non credo ad una parola scritta da Serafini . Lo leggo da tempo e spesso gli ho scritto che mi sembra la riedizione in sedicesimo di Gianni Brera .
      Penna dei miei tempi , cattiva , falsa , interista dei peggiori , velenoso con Gianni Rivera . Dice di auspicare Barbara al comando ma non lo pensa .
      La seconda cosa e’ un mistero :
      “. Con in casa un fardello da 100 milioni di buonuscita da sborsare,”
      Ma, insomma posto che una cifra del genere , nell’Italia di oggi , non ha senso logico, possibile che non si possa sapere la verita ‘ ?
      Caro compagno di attuale sventura ma di passate sbronze di felicita ‘ io sono un liberale di vecchio stampo con simpatie socialiste moderate quando giusto . E per questi motivi rispetto i titoli di proprieta e detesto i tentativi di esproprio’ . Il Milan e’ di Berlusconi e per giunta questo presidente ci ha fatto vincere piu’ di tutti gli altri messi insieme e piu’ di tutti al mondo. Galliani e’ un dipendente diventato troppo ingombrante e troppo potente . Questo e’ innaturale e va rimosso .
      Io aspetto con pazienza che il Presidente risolva i problemi e ci dia altre gioie . Oppure che decida di passare mano alla figlia se lo vuole . Il passato ne testimonia la capacita’ enorme e l’orgoglio di primo tifoso . La politica ha trasformato molti tifosi in traditori . Ma questi tradivano pure la Patria . Figuriamoci . Qualcuno , come hai visto , va oltre la morale e non si puo’ annoverare nemmeno fra gli uomini . Altri , per gli stessi motivi hanno creato L’anticristo , lo venerano e ne alimentano forza e pretese . Ma sono tranquillo , il Milan restera’ a lungo nelle mani di questa famiglia , italiana , tifosa , orgogliosa e , come la Juve , ciclicamente , sara’ forte e vincente .,

      1. Gianni Brera mi ricorda troppo la mia gioventù per non rimpiangerlo. Era bauscia, snob e antipatico, ma scriveva da Dio. Si credeva un grande esperto di calcio anche se non ne capiva molto e comunque è sempre rimasto attaccato a un modello anni 50-60 che se ne andò con il suo grande amico el Paron Rocco. Brera continuò a dispensare lezioni e sentenze di calcio inutili e sbagliate, finché sbattè definitivamente il muso quando comparve sulla scena Arrigo. Mai titolo dell’Equipe fu più veritiero “Prima c’era il gioco del calcio, poi è arrivato il Milan. Da quel momento tutto è cambiato.
        Luca Serafini non so se possa aver preso qualcosa da Brera, forse come stile mi ricorda più Beppe Viola, e poi comunque lui è milanista.
        Io al mistero della buonuscita di AG non riesco a crederci, però non posso pensare ogni volta che un giornalista come Serafini spari cazzate.
        Sono un vecchio liberale anch’io, cresciuto all’ombra dello scudo crociato come un chierichetto pentito. Ho amato Berlusconi per il Milan e per questo trovo molto giuste le parole di Serafini, perché non riesco a capire e ormai ad accettare come sia ridotta questa società. Il Milan grande l’ha fatto lui non AG e adesso, pur infamando AG tutti i santi giorni, non riesco a capire le scelte di Berlusconi se non pensando che anche in famiglia abbia perso gran parte del potere che ormai ha irrimediabilmente perso in politica.
        Vorrei anch’io come te e come Serafini che il Milan non cambiasse proprietà, ma continuare in questa agonia è impossibile.
        Comunque la speranza e la gioia che ho avuto dal Berlusconi presidente del Milan è inversamente proporzionale alla delusione che mi ha dato come politico. Ma nel Milan devi vedertela con un AG solo, in politica te ne trovi intorno decine, se non centinaia.
        Chiudo, mi sembra giusto, con AG. I meriti del geometra sono innegabili e straordinari, ma nei tempi belli era giovane, aveva un proprietario altrettanto stimolato e prodigo economicamente e comunque ha avuto Braida e poi Leonardo che conoscevano e sapevano scegliere grandi talenti. Ora, con troppo potere e più nessuno al suo fianco è diventato un macigno pesante, ingombrante e, probabilmente, inutile.
        Ci vuole un cambio generazionale in tutto. Speriamo casciavit.

        1. La buonuscita l’ho ampiamente smentita io coi fatti (comparazione con AD vari e Montezemolo) e l’ha smentita Galliani stesso (e finché nessuno porta PROVE, valgono le sue dichiarazioni). Serafini aizza i tifosi sulla base del nulla.

    2. Vai a leggere su Milan News quello che dice Moggi.

      1. Moggi, al contrario di AG, di calcio ne ha sempre capito. Forse è per questo che nel 2006 Berlusconi aveva pensato a lui.
        Oggi però è roba vecchia.

    3. Si può evitare di postare quello lì su questo blog per favore? #iononleggoserafini

      1. Quello lì non credo essere un appestato… o mi sbaglio?
        Chiunque è libero di non leggerlo o criticarlo, ma fare un riferimento a un suo articoli (io non ho postato nulla, se non fare un link) senza per altro neppure commentarlo, anzi, porsi anche un dubbio, penso che non sia reato.
        Però giungere a questi eccessi solo con lo scopo di difendere qualcuno che ha bisogno di tutto, tranne che di essere difeso, mi pare troppo.

        1. Bah, ha cambiato linea solo perché non gli han rinnovato il contratto all’amichetto diventando l’idolo dei tifosi…. è un po’ il Beppe Grillo dei milanisti, mi fa solo ribrezzo… vai a vederti cosa diceva prima del 2012

        2. Che Serafini abbia lasciato Milan Channel per il trattamento riservato ad Ambrosini è noto a tutti e lui è stato il primo a dirlo, mica si è nascosto dietro un dito.
          Ha comunque ragione! Come si è interrotto il rapporto con Ambrosini è stata una cosa indegna. Massimo è un quasi mio concittadino, abito a 14 km da Pesaro, e vederlo solo, seduto in quello scantinato, davanti ai giornalisti è forse l’immagine emblematica per far vedere come si è ridotto il Milan. L’attaccamento della società ai propri giocatori e il loro attaccamento alla maglia del Milan era un nostro vanto ed era quella cosa che ci aveva fatto diventare una squadra ammirata e invidiata in tutto il mondo. Quel giorno, in quella conferenza stampa, è finito il Milan dell’era Berlusconi, con l’AD in crociera.

        3. Per Ambrosini? Ma per favore. I rinnovi milionari a gente finita ci han portato qua

        4. Ma insomma , finiamola una volta per tutte di menarcela . Il Milan e’ finito il giorno che Galliani ha preso Allegri e poi lo ha sostenuto .
          Il giorno che hanno lasciato che Pirlo andasse alla Juventus . Il
          giorno che hanno voltato le spalle ai veri eroi di tante vittorie : i giocatori mitici : Maldini , Baresi , Donadoni , Albertini , Pirlo , Gattuso , Nesta , Ambrosini , Seedorf , Kaka’ : gente che valeva tanto , ma tanto che doveva restare a dirigere il Milan . Ma quale Galliani ! Io spero che arrivi presto Barbara e spero che rimetta almeno in parte le cose al loro posto

        5. Non abbiamo lasciato nessuno, il giocatore era libero di fare ciò che voleva, bada a come scrivi

        6. Non essere disonesto. Io non ho detto che Ambrosini andava rinnovato. Ho detto che c’è modo e modo per salutarsi ed è stato scelto quello più ignobile.
          Un giocatore che ha dato, bene o male, 15 anni della sua carriera (praticamente tutta) alle tue maglie merita gratitudine e rispetto, non un addio rappresentato da un silenzio assordante. Personalmente mi vergogno per il tuo tanto amato signore in cravatta gialla.

        7. Io non mi vergogno di niente. Era chiaro da un anno che quello era l’anno di addio di Ambrosini, poteva fare passerelle, salutare e compagnia bella invece ha cercato un prolungamento che sapeva di non ottenere. E poi ha firmato da chi andava tutta l’estate con le maglie “rigore per il Milan”, salvo finire ora su Sky a spalare merda a raffica sul Milan. Per me è un Pirlo-bis.

  3. Carlo Ancelotti e ancor prima Sacchi o Capello dovevano essere i Fergusson del Milan . Ma figuratevi se Giallonero si faceva levare l’osso dai denti !

    1. Ti ricordo che Allegri è al Milan per colpa di Berlusconi che ha cacciato Leonardo, che oltre a portare talenti è stato l’unico allenatore negli ultimi 15 anni a far vedere un po’ di bel gioco. E a competere con l’inter di Mourinho fino a che non fu frenato dagli infortuni di Pato e Nesta.

      1. Ti ho già ricordato che Leonardo è già un ex allenatore. Carriera lampo, praticamente una meteora.
        Competere con l’Inter? 4-0 all’andata e 2-0 al ritorno. Se poi ci vogliamo mettere anche le quattro pappine col Manchester…
        Tanto per ricordarti, quando il traditore passò agli inferiori di Milano, busco anche lì un bel 3-0 dalla capra.
        Ma per favore.

        1. Cosa vuol dire? Non si guarda mica solo lo scontro diretto (peraltro quello dell’andata al 30 Agosto con una nuova formazione da trovare). A 10 giornate dalla fine il Milan affronta il Napoli in casa, se vince va in testa alla classifica. Per cui, sì, il Milan di Leonardo piaccia o no è stato un rivale dell’inter lotta scudetto.

  4. A 10 giornate dalla fine quel Milan era a -1 dalla prima con possibilità di andare in testa, piaccia o no. La realtà oggettiva è sempre di fronte a chi cerca di sminuirla. Ed essere a -1 a -10 giornate vuol dire essere in lotta scudetto.

    1. Ma quel fantastico allenatore che fine ha fatto???
      Capisco che non ti vergogni di niente, ma c’è un limite a tutto.

      1. L’ha fatto dopo essere stato cacciato. Poi si è rivelato una merda ma resto innamorato del suo calcio

  5. Minchia di una minchia ! Che la Capra sia ststa una scelta di Berlusconi non lo sapevo ! Meno male cne ci sei tu Diavolino ad illuminarci di verita’ .

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