Un rimpianto: Antonio Conte

Sarebbe certo opportuno inoltrarsi in qualche ragionamento un po’ più profondo, ma mi limiterò a cogliere il dato superficiale, (di)mostrandolo in tutta la sua banalità quasi proverbiale : il calcio, così come la vita, è strano. Prima della (maledetta) sosta natalizia, sembrava che le partite contro Napoli e Roma ci avessero finalmente consegnato l’immagine reale del Milan di Pippo Inzaghi. L’immagine di quel Milan sognato in spiaggia quest’estate e che le partite contro Lazio e Parma, ad inizio stagione, sembravano aver cominciato a delineare nella sua imprevedibile spettacolarità, salvo poi veder crollare il sogno dopo la sconfitta a San Siro contro la Juventus. Un sogno definitivamente distrutto da  Empoli, Cesena, Cagliari, Palermo. Al di là di una certa – e a suo modo costanteincostanza di risultati, dopo il pareggio dell’Olimpico, sembrava che la squadra avesse finalmente assunto una sua concreta fisionomia di gioco. Non sto in nessun modo affermando che sia stato conveniente lanciarsi in uno sperticato elogio dell’allenatore, benché resti dell’opinione che, da milanista, sia stato quantomeno naturale rallegrarsi di una (seppur minima) serie di risultati positivi contro due ottime squadre (ricordando, soprattutto, lo scetticismo generale – misto a fastidiosa ironia – che traluceva dall’ambiente). Non sto in nessun modo affermando che sia stato conveniente lanciarsi in uno sperticato elogio dell’allenatore, ma dopo aver impartito una lezione di calcio al Napoli di Benitez, e dopo essere uscito dalla sfida contro la Roma di Garcia con qualche rimpianto, ero (quasi) sicuro che Sassuolo, Torino e Atalanta avrebbero rappresentato una strada semplicissima, da percorrere tutta in discesa.

Una previsione disgraziata, smentita dalla realtà di tre partite sciagurate.

Dopo la sconfitta, in rimonta, a San Siro, contro il Sassuolo, ho cercato disperatamente consolazione in una convinzione: peggio di così, non si può fare. La partita contro il Torino è stata una tristissima, e nettissima, smentita: avevamo toccato un fondo ancora più profondo. Nella partita contro l’Atalanta il ridicolo non è stato soltanto rasentato, ma abbondantemente superato. Pertanto, ho capito che non è più credibile restare aggrappato all’illusione del non può piovere per sempre e del peggio di così non può andare. E’, semmai, un altro modo di dire a descrivere nel migliore dei modi la situazione del Milan: al peggio non c’è mai fine.

Sono stati, quelli appena passati, giorni di dichiarazioni e smentite. Giorni di voci e di comunicati ufficiali. Giorni di ultimatum. Sostanzialmente giorni di caos. Un caos in cui ormai – purtroppo – siamo abituati a vivacchiare.

Tra Inzaghi, Seedorf, Tassotti, Sacchi, Capello e Spalletti, non posso che prendere atto del ritorno prepotente, dentro di me, di un mio (vecchio e) grande rimpianto : quello di non aver visto, quest’estate, Antonio Conte sedersi sulla panchina rossonera. Ogniqualvolta parlo (e parlerò) di Conte, sento quasi il dovere di sottolineare come non posso che provare un certo fastidio ripensando a quello che l’attuale commissario tecnico della Nazionale ha rappresentato – e sicuramente rappresenta – ancora adesso per molti juventini. Un aspetto, questo, certamente difficile da accettare e da superare. Tuttavia, non può non riconoscersi, a mio avviso, che le caratteristiche professionali di Antonio Conte, quelle caratteristiche che lo hanno reso celebre durante l’esperienza bianconera, rispondano perfettamente alle esigenze attuali del Milan. Conte rappresenta tutto quello di cui il Milan oggi avrebbe bisogno. Lo scrivo con estrema onestà, partendo da un presupposto (che pongo a sua volta, con estrema sincerità): la rosa attuale del Milan è indubbiamente migliore della rosa dello scorso anno (e forse migliore anche rispetto a quella di due stagioni fa). Pur trattandosi, ovviamente, di una rosa non certo eccezionale (deficitaria in alcuni settori e non ben ponderata) , si tratta di un organico che potrebbe tranquillamente occupare saldamente il terzo posto nel panorama desolante del campionato italiano. A causa proprio di questa sua intrinseca non-eccezionalità, l’organico rossonero necessiterebbe quindi di un tecnico che chiede fortemente ai giocatori di colmare con la determinazione, con la concentrazione e con l’abnegazione quel vuoto lasciato dalla tecnica e dalla qualità dei singoli. Al Milan oggi servirebbe questo. Al Milan oggi servirebbe Antonio Conte. In altre parole, servirebbe un tecnico che riuscisse ad ottenere con continuità, tutto quello che Inzaghi è riuscito ad ottenere nelle partite contro Napoli e Roma.

Ed è proprio quest’ultimo punto che vorrei sottolineare, soprattutto a fronte di tutti coloro che tendono a leggere un po’ superficialmente, e che si fermano all’apparenza di un titolo o di una sola proposizione. Non sto in alcun modo scaricando Inzaghi, per tutte quelle ragioni, sentimentali e non, che mi è già capitato spesso di esternare, più o meno esplicitamente. Non sto in alcun modo scaricando Inzaghi, lo stesso allenatore che prima ho esaltato e poi rigettato. Inzaghi ha purtroppo deluso le mie aspettativee credo non soltanto le mie. Non per questo chiedo che venga fatto fuori. Nonostante i tanti errori, il nostro allenatore merita ancora la fiducia dei tifosi, se non per quello che ha rappresentato e se non per la poca esperienza pregressa, almeno per tutta la convinzione e per tutta la determinazione che mette nel suo lavoro. Se continuerà a sbagliare, sarà inevitabilmente un cambiamento, tenendo però a mente che, ad oggi, l’obiettivo del terzo posto – malgrado la scientificità dei comunicati ufficiali – rappresenta un obbiettivo ormai quasi irraggiungibile (sebbene ancora sperato). Pertanto, cambiare allenatore adesso, significherebbe soltanto dare ancora una volta prova di quanto sia ormai fragile la società Milan e di quanto abbia ormai raggiunto livelli di basso, bassissimo, profilo.

Dietro il mio rimpianto, c’è una questione più profonda. Supponendo di arrivare a fine gestione, in una situazione di anonimato come quella che stiamo vivendo (adesso e da ormai troppo tempo), cosa accadrà questa estate? Supponendo di arrivare a fine stagione, in una situazione di anonimato come quella che stiamo vivendo adesso e che abbiamo già vissuto la scorsa stagione, ci affideremo ancora una volta alla scelta più economica (nella speranza che si riveli anche la più giusta) o sceglieremo un allenatore?

20 commenti

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  1. L’allenatore era stato scelto anche se, al di la’ delle qualità professionali, io non nutro alcuna simpatia per lui. La ‘giuve’ ha impedito a Conte di sedere sulla panca del Milan già dall’estate scorsa nonostante Galliani avesse fatto il favore, a quella dirigenza, di ‘regalargli’ circa 13 milioni per Matri. Loro facendo gli gnorri hanno comprato Tevez e poi un bel… niet. Non erano soddisfatti ed io non capirò mai come si possa considerare amici chi ti frega sempre. Ma sta andando così, in maniera squallida, anche perché Conte non può che aver confermato quelle che erano le convinzioni di Seedorf e cioè quelle di far fuori gli ‘ectoplasmi'(umanoidi composti da sostanza di natura sconosciuta) travestiti di Rossonero. Si andrà avanti ad alti e bassi passando da prestazioni da professionisti del giuoco del pallone, quando si scontreranno con squadre di prestigio che serviranno da vetrina agli ‘ectoplasmi’, e prestazioni indecenti ed indegne di veri professionisti,quando si incontreranno squadre in lotta per non retrocedere. Il peggio potrebbe ancora venire se anziché 9 su 27, così come aveva previsto Clarence, gli ‘ectoplasmi’ dovessero diventare 27 su 27 perché Niang passato al Genoa, se Gasperini lo farà giocare, diventerà un punto di forza della squadra rossoblù. Si rischierà di fare una media punti da retrocessione così come successo nelle ultime tre partite? Galliani si è già aggregato alla squadra e guarda la coincidenza proprio alla vigilia della trasferta a Roma per giocare contro la Lazio dove l’anno scorso iniziò il rilancio del Milan all’inseguimento di un posto in Europa League che non ottenne perché indesiderato, economicamente, dalla società. Una squallida storia in un ambiente che non riconosco più come ‘ambiente Milan’. ps. Questo spiega la retromarcia frettolosa di Berlusconi che avrebbe preso volentieri a calci nel sedere, ammesso che gli ‘ectoplasmi’ diventassero materia solida, coloro che indegnamente usurpano la maglia che indossano. Cioè la gloriosa maglia del Milan!

    1. Ectoplasmi e’ un complimento . Ma devi e dobbiamo individuare le colpe . Altrimenti si fa di tutta l’erbe un fascio . E non e’ giusto .

    2. Ci proviamo Borgofosco ? A individuare gli ectoplasmi ? Ad analizzare il perche’ cascun calciatore e’ diventato ectoplasma ? Oppure ti sembra inopportuno?
      E’ una domanda vera , non retorica .

  2. Ma Conte è un Juventino che ha fatto la storia della Juve. Sarà che siamo così sfigati da non poter avere un cavolo di Milanista a fare le fortune del Milan? Ma dai!

    Inzaghi fino ad ora ha fatto cose buone e meno buone coerentemente con un allenatore giovane a quale l’ unica cosa che si può rimproverare la mancanza di una certa gavetta.

    Detto questo Inzaghi deve essere elogiato per come sta cercado di ricostruire la squadra praticament senza risorse. Già dalla scorsca estate sono stati tanti i giocatori provati e sostituiti. Non è che si ricotruiscono 3 anni di Allegri in 2 mesi Ci vuole tempo soprattutto per trovare la continuitò.

    Il disastroso inizio di anno è ovvamente dovuto alla scarsa condizione atletica e quindi più che Inzaghi andrebbero criticati i preparatori atletici.

    Comunque Inzaghi alla sua prima esperienza in serie A ha fatto più punti di Allegri.

    Un buon motivo per riconfermagli la fiducia. Inoltre per un paragone serio con Seedorf bisognerebbe confrontare i punti del girone di ritorno. Perchè? Semplice perchè nel girone di ritorno capita di giocare le ultime partite con squadre senza obiettivi e quindi è più facile fare punti. Inoltre le qualità tecniche dei singoli emergono certamente di più in primavera nei campi i buone condizioni che non in Autunno inverno dove i campi sono spesso e volentieri allentati e la palla gira più lenta.

    1. I migliori allenatori sono antipatici . Il numero uno al mondo , Fabio Capello non scherza . Mourinho nemmeno . Ancelotti e’ la classica eccezione .
      Per Pippo mio sono dispiaciuto ma non sono tanto sorpreso . Speravo meglio , ma ho capito subito le enormi difficolta’ . Lo ha danneggiato Galliani . E’ una regola aziendale che i responsabili ai vertici non debbono apparire raccomandati .
      Io spero che raddrzzi la barca in tempo ma dipende da Galliani . Gli deve lasciare il timone e scendere nella stiva a fare un pisolino . Pippo deve , per forza di cose toccare gli intoccabili .

  3. Caro 18 Maggio
    A parte il fatto che definisci correttemente MINIMA la serie (?) di due partite buone e poi giustifichi una certa SODDISFAZIONE . A parte che non ti ho letto definire
    SERIE sia pur minima due partite pessime e giustificare la INSODDISFAZIONE di altri . A parte che di questo amore deluso ma anche un po’ volubile per Pippo non mi sento di farti eccessivo torto . A parte che ti attribuisco un grande torto per il tuo amore per Galliani ed ancor di piu’ per il tuo odio per Berlusconi , ma questo lo sai e me ne scuso ( be’ , non sono troppo sincero ) . A parte queste cose ti confesso che su Antonio Conte sono perfettamente d’accordo con te . Punto per punto condivido
    quanto scrivi e nelle mie preferenze era ed e’ secondo solo al ritorno di Fabio
    Capello con compiti alla Fergusson e pensione per Galliani . Ciao .

  4. un rimpianto??

    ma secondo te Conte lavorerebbe con questa massa di pippe???

  5. Ho “odiato” Conte con tutte le mie forze e confesso che non avrei mai pensato che potesse fare quello che ha fatto con una Juventus che il primo anno non era certo una squadra di mostri. Col passere del tempo, e dei successi (anche se il primo scudetto è un nostro regalo), ho fatto progressivamente molti passi indietro iniziando un dovuto “mea culpa”.
    Conte è gobbo, ma forse meno di quello che potesse sembrare. Poi in fondo uno dei più grandi allenatori della storia juventina è stato Trapattoni, che era rossonero dalla testa ai piedi.
    Pippo è stato un ripiego, neppure una scommessa (quella forse poteva esserla Seedorf). Costava poco, era un simbolo del Milan vincente, era ed è accondiscendente (altri usano il termine “leccaculo”, offesa che a una bandiere del Milan non potrei mai dare). Purtroppo a Pippo manca una cosa fondamentale: il carisma. L’ho detto altre volte, Inzaghi è stato un grande goleador, ma è stato anche un giocatore che giocava solo per se stesso, non per la squadra. Non so se mi capite, finalizzava il gioco della squadra, ma non vi partecipava nella costruzione, se non marginalmente. Un grande giocatore che ha fatto della sua individualità una perfetta arma per un gioco di squadra.
    Però una persona così, che ha fatto del lavoro, della maniacalità agonistica, dell’attenzione e del furore le sue caratteristiche, non ha la capacità di trasmetterle ad altri. Manca quel quid che ti consente di essere un condottiero, il carisma, appunto.
    Sono d’accordissimo che cambiare allenatore adesso sarebbe un errore madornale, anche perché dopo tre sostituzioni in un anno, senza sostanziali benefici, si deve tornare a pensare che il male di tutto questo non comincia dalla panchina e dalla squadra, ma dalla società Solo una società forte, e per forte intendo compatta (se penso ai due AD e al Berlusconi degli ultimi anni rabbrividisco), può raddrizzare quello che sembra oggi impossibile. Ma oggi purtroppo è impossibile trovare nel breve e con questi protagonisti una società come quella.

    1. Sono concorde su inzaghi e , se mi hai letto qualche volta , sai che ho fatto la stessa considerazione sulla poca dimestichezza con la creazione del gioco insita nel
      modo di muoversi in campo di Pippo . Non aveva gli occhi nella nuca , quindi …!
      Non sono d’accordo , invece , sul fare di tutta l’erba un fascio nella Societa ‘
      Berlusconi ha DOVUTO lascir fare a Galliani per una serie di motivi che tutti conosciamo . Gli sono stati anche tolti circa 500 milioni ed ha difficolta’ a investire come prima . Galliani ultimamente non ha fatto buon uso di questo potere delegato .
      I tifosi VERI non dimenticano , conoscono la riconoscenza e sanno attendere come si attende un giocatore amato quandu subisce un infortunio . Gli ALTRI sono talmente contenti di vedere in difficolta’ l’odiato presidente che se ne fottono del Milan. Costoro hanno inventato la figura di San Adriano da ringraziare per coppe e scudetti . Peccato che il Genio ed i soldi fossero di San Silvio . Penso che hanno gioito meno di noi . Col sapore della bile a guastare il dolce delle vittorie . Io prevedo in futuro prossimo altre vittorie ed altra bile . E tu che ne pensi ?

      1. Hai dimenticato “Silvio è un passerottino che svolazza nel cielo”.

        Galliani fa quello che vuole al Milan dal 94. Da quando è entrato in politica SB e del Milan non gliene frega nulla.

        1. Lasciamo stare i santi al loro posto. Galliani è un ottimo dirigente, perché dire il contrario è imbecille, ma Berlusconi è stato il presidente che ha vinto di più (tolto Bernabeu, che comunque in campo internazionale ha vinto qualcosa in meno).
          Diamo pure le colpe a Berlusconi, non pregiudizialmente per diversi interessi politici, perché è assolutamente vero che se è stato l’artefice di quella grande, grandissima squadra, è oggi il primo responsabile di questa situazione. Però l’impressione di Vittorio che qualcuno gufa contro la propria squadra solo per infamare la proprietà è vera. Diciamo pure, una sorta di tagliarsi i coglioni per far dispetto alla moglie. Io il Tafazzi di turno non l’ho mai fatto e mai lo farò.

        2. Non gliene frega nulla di che ed a chi ? Tu caro amico non ci fai , perche se ci facessi le diresti meglio le minchiate . Tu , mi dispiace dirlo , ci sei . Fino al punto di sostenere che il padrone di una casa se ne frega se l’inquilino non solo non paga l’affitto ma ha pure lo stipendio di guardiano , poi subaffitta le stanze e fa andare la casa in rovina e magari ci porta i cani a cacare . Poi fara’ o fara’ fare un’offerta stracciata sperando di fotterela casa malridotta al,proprietario . Chssa’ alla fine del film chi la riceve nel culo?!

        3. A me sembra che l’inquilino abbia preso la casa da categoria serie B e l’abbia portata a categoria Top Mondo.

      2. Diavolino , te l’ho appena detto che ci sei . Con i soldi di chi? Con il carisma di chi ? Con l’entusiasmo di chi ? Con il genio di chi ?
        Bravo per quanto sia e bene per come possa avere lavorato , FINO AD ALLEGRI , Adriano non avrebbe vinto un cazzo di niente senza il suo amico Silvio . E non sarebbe ricco a palate senza il suo amico Silvio . E se e’ arrivata l’ora di cedere il posto alla figlia del suo amico Silvio dovrebbe elegantemente porgere la sedia e versare lo champagne . Cosi fanno gli amici riconoscenti .Rifletti e se ti riesce non suonare ancora il tuo disco rotto .

  6. Leggo questa notizia “Milan, i senatori sono contro Inzaghi”.
    I senatori???!!! Quali senatori???!!! Maldini? Nesta? Gattuso? Ambrosini? Ma per piacere! Se è così come viene riferito, questi sono i primi da mandare a casa a fine stagione in caso (speriamo) di inversione di rotta. Questa gente dovrebbe inginocchiarsi e baciare il terreno di milanello tutti i giorni che vi entrano, altro che alzare la voce e pretendere qualcosa!
    Capite dove nascono i mali del Milan? Con una la società di qualche anno fa questa cose non sarebbero mai accadute.

    1. Con una società…

    2. Ti ho gia ‘ scritto ma questa che riporti e’ davvero grossa . Quindi , se vero . Appena Inzaghi e’ stato costretto a mettere in discussione i Froci , Complottisti , Raccomandati , ectoplasmi loro ed il loro cosiddetto capitano , questi bellimbusti si sarebbero ribellati . Ovvio , si sentivano al sicuro nelle loro gonne gialle e con l’allenatore conquistato con l’inganno ed il tradimento .Mi dispiace assai per Pippo come mi e’ dispiaciuto per Clarence . Ovviamente mi dispiace per il Milan e pure per i calciatori che si impegnano , e ci sono . Ho fiducia nel Presidente di tanti successi ed aspetto con pazienza che faccia quel che fara’.

    3. per me è una bufala.

  7. Ecco appunto Inzaghi era un simbolo. Chi volgarmente lo attacca da questa estate no. Come non lo è chi ha attaccato Maldini il giorno del suo Addio.

    La differenza fra Bandiere e tifosi bandieruole deve essere sempre ben sancita

  8. Simbolo e molto amato , non ci sono dubbi . Ma , La Cantera non dimentichiamo che simbolio era Maldini , simbolo era …………..ma quanti grandi simboli in questa grande squadra : il Milan !
    Ma era un simbolo , per molti di noi , anche il Pallone di Platino , Clarence Seedorf e non e’ affatto giusto che si dica che lui meritava il licenziamento . Non voglio , e non sarebbe neanche giusto fare inutili paragoni , perche’ li amiamo tutti e due . Ma siate tutti dispiaciuti pre Seedorf . Ma porca miseria ,e’ cosa sopportabile che in questo
    Milan sopravvivano solo quelli che leccano Galliani ?!

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