Tre punti… e un po’ di fiducia

Finalmente si vince, finalmente si riesce a raccogliere ciò che si semina. A dir la verità, ho avuto paura che anche stavolta tutto quanto era stato fatto di positivo si risolvesse con un nulla di fatto, senza i 3 punti. Ma per fortuna è andata diversamente.

Se vogliamo analizzare le cose per gradi, diciamo subito che i segni di una possibile svolta decisiva si erano visti già nella formazione di partenza. Novità in difesa, con il rispolvero di Armero, e sopratutto a centrocampo, dove anche a causa delle assenze finalmente trovano spazio ben due centrocampisti dotati di grande tecnica e ottimo piede. In realtà, più che un centrocampo a tre, a me è sembrata più che altro una conferma del modulo visto con l’Inter, con Bonaventura libero di svariare alle spalle di Menez ma comunque sempre presente anche quando c’era da difendere. A parte i cavilli tattici, ciò che conta era l’idea di base, cioè quella di affidarsi maggiormente alla tecnica, tenere più palla e farlo senza quell’affanno che troppo spesso ci contraddistingue. E il risultato è stato tangibile: squadra propositiva, vogliosa, a tratti scoppiettante nel primo tempo, è tutto questo senza mai perdere l’equilibrio. La paura, almeno per me, è arrivata quando ci si è resi conto che un primo tempo quasi perfetto di fatto non aveva prodotto alcun risultato. La ripresa è stata infatti più difficile, e più sottotono, ma almeno per questa volta gli episodi ci hanno dato ragione. Il rigore sblocca tutto, le espulsioni da una parte e dall’altra animano poco gli animi, e il capolavoro di Menez chiude tutto. In pochi minuti, insomma, tutto si è incanalato nella giusta direzione, finalmente.

Ovviamente la cronaca dà spazio solo alle polemiche arbitrali, con il rigore per noi e conseguente espulsione, per il goal annullato a Rami e per il il rosso ad Essien. Oltre a questo c’è tanto di più, ma visto che ci siamo diciamo che l’arbitro ha avuto grandi difficoltà a restare lucido, e che in tutto ciò probabilmente è stato inguardabile in modo equilibrato.

Ma torniamo a noi. Le note positive sono state veramente tante contro l’Udinese, a partire dagli eternamente contestati Bonera ed Essien: il commento in loro difesa di Inzaghi lo trovo un atto di grande intelligenza e di costante attenzione ai dettagli. Nota tutto, e tiene tutto sotto controllo: Essien si sta meritando il posto con prestazioni più che buone (l’espulsione di oggi è ridicola!) e Bonera si sta dimostrando una buonissima riserva, in caso di necessità. Le prestazioni devono parlare, non i pregiudizi: lo ha detto il mister, e io lo sostengo da tanto tempo ormai. Per quel che riguarda gli altri, benino Van Ginkel, anche se deve acquisire più sicurezza e magari rischiare qualcosa in più, visto che contro i bianconeri si è limitato al compitino, prendendosi comunque tante volte la briga di impostare il gioco e gestire la palla. Ineccepibile la prova degli attaccanti, da Menez con i due goal a Honda ed El Shaarawy, presenti ed efficaci in tutte le zone del campo. Su Stephan una nota: colgo e sottoscrivo lo spunto lanciato da Ambrosini in telecronaca, quando ha parlato di nuovi movimenti e nuova consapevolezza rispetto allo scorso anno. In effetti i suoi movimenti stanno diventando molto meno prevedibili, riesce ad andare sul fondo e crossare anche con il sinistro e si fa trovare anche in altre zone del campo. C’è da crescere ancora, ma questi sono indubbiamente passi avanti. Tra le conferme, sicuramente Bonaventura: giocatore fantastico, non molla un pallone e si adatta a qualsiasi ruolo, acquisto fantastico. Tra le note un po’ meno positive c’è la prestazione di Armero, apparso troppo insicuro e poco a suo agio quando messo sotto pressione; magari giocare gli può far bene, ma De Sciglio, nonostante tutto, resta nettamente superiore.

Tutto ciò per dire che il Milan c’è. Lo testimonia il risultato ma lo testimonia anche la classifica, che ci vede a soli 2 punti dal terzo posto, occupato dal Genoa che andremo ad affrontare nel prossimo turno. Questa è la strada giusta, non possiamo mollarla proprio ora, sul più bello; la serie infernale di partite non è ancora finita, dobbiamo stringere i denti e continuare a lavorare. Il terzo posto è lì, possiamo arrivarci, visto che gli altri non sono poi messi meglio di noi. Serve coraggio, e un po’ di sicurezza in più.

10 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. 0 e’ il numero dei cross subiti dalla fascia di competenza di Armero che ha fatto una prestazione ottima. Altro che pregiudizi. Seconda partita da titolare seconda volta con 0 goal subiti

  2. Giusto! Serve coraggio ma soprattutto servono certezze nei risultati. La sicurezza porta all’autostima e vincere, in maniera netta e meritata, al di la’ degli episodi, porta alla convinzione che il Milan stia tornando la squadra che tutti i tifosi speravano di rivedere. Si…ci sono stati expolit inaspettati. I criticatissimi Essien e Bonera si sono dimostratti all’altezza dei compiti assegnatogli. Jeremy Manez si conferma sempre più come una miniera d’oro travata quasi casualmente(altrimenti si deve dire che Gallianoì è stato bravo a prendere sia lui che Alex). Ora i rossoneri si apprestano a scalare le ‘Tre Cime di Lavaredo’ Se superano indenni e vincenti questo trittico…chissà che non si possano riaprire i cassetti conteneti i sogni ‘proibiti’ che parevano definitivamente chiusi già all’indomani della disastrosa ed inqualificabile prestazione contro il Palermo.

    • boldi1 il 1 Dicembre 2014 alle 11:05

    finalmente senza Torres , abbiamo giocato in undici

    su Armero la penso come la Cantera , lui e l’olandese sono stati accantonati in modo imspiegabile

  3. Armero è una pippa senza precedenti ma questo lo si sapeva da agosto quando è stato preso.

    a me menez non piace, non capirò una sega di calcio ma io sono all’antica è il falsonueve lo lascerei a guardiola o alla germania.

  4. Armero non e’ una pippa. Ora con il falso nuove produciamo gioco goal e risultati. Non e’ questione di piacere

  5. Berlusconi ha fatto benissimo ad incitare Inzaghi per fare giocare tutti . Quando si deve ricostruire una squadra e non si hanno certezze , dico certezze non simpatie o raccomandazioni , bisogna studiare . Studiare il giocatore , l’atleta , l’uomo . E non fermarsi alla prima , seconda , terza impressione . Inzaghi deve procedere con i cambi per tutto l’anno e non avere preconcetti . L’unica cosa che non deve cambiare e’ lo spirito aggressivo della squadra , il movimento senza palla ed il conseguente pressing a tutto campo . In poche parole vincere o morire : forza Milan alla riscossa !!! Perche’ ? Vorrei la vostra impressione su un particolare . Quando , subito dopo la partita con la Juventus , mi pare , qualche ingenuo se non peggio disse che ” la squadra non sa gestire il vantaggio , occorre piu’ palleggio a centrocampo ” piu’ flemma dunque , Inzaghi ha dato credito  ed  ha adottato un comportamento perdente che oggi non pratica piu’ nemmeno il Barcellona . FIGURIAMOCI NOI ! Meno male che si e’ ravveduto . Visto che seguo ad un certo livello il calcio da piu’ di 50 anni ipotizzo che i cattivi consiglieri appartengano alla mia generazione ,che fossero seguaci di un certo Gianni Brera che defini’ Rivera ” abatino ” ed era difensivista accanito . Meno male che poi arrivo’ Arrigo Sacchi . E speriamo che venga da noi a dare qualche buon consiglio . Puo’ darsi che lo abbia gia’ dato …….

  6. E , di conseguenza , spero che nessuno proponga esclusioni o bocciature definitive. Per esempio , Vedrei in futuro , in adatte circostanze , Honda provare da mezz’ala e Torres punta esterna a destra . Bravissimo Presidente . Ci voleva come il pane il suo intervento e la visita di Sacchi , con invito …….

    1. Ah perché ora Berlusconi è la prima volta che va a Milanello? A me sembrava fosse la tredicesima.

      Quando Berlusconi faceva la formazione col Palermo però niente?

  7. Insomma ! Col Palermo non era proprio cosa di formazione o di chicchessia .
    Hanno fatto tutti schifo .

  8. Esatto Vittorio. E’ andata cosi. Il mondo del calcio e’pieno di itioti (italioti per di piu’) e Inzaghi non deve cascarci.

    Questo Milan cosi e’ perfetto. Anche l’ assenza di De Jong e De Sciglio ha sicuramente giovato. Ed indovinate di chi era il cross che ha propiziato il rigore? Ovvio di Armero.

I commenti sono disabilitati.