Son tutti belli i progetti degli altri

È bastata una sconfitta col Palermo per far riaffiorare vecchie ruggini e vecchi dissapori. È bastata una sconfitta – la seconda – in un campionato che ci vede a soli tre punti dal terzo posto per rivedere le solite patetiche scenate e le solite stupide critiche. È bastata una sconfitta per evocare il fantasma di Clarence Seedorf sopra Milanello e ritornare sul complotto e la finta battaglia politica per cui un allenatore che ha trattato come l’ultimo dei magazzinieri il proprio vice e chiunque non gli andasse a genio nella squadra.

Eppure in estate le intenzioni sono sempre diverse: ci si riempie la bocca parlando di progetti e non si ha la pazienza di dare almeno un girone al proprio allenatore. Allenatore che ad oggi ha solo la colpa di aver preso il posto di qualcuno inviso alla società perché sono pronto a scommettere qualunque cifra che se Seedorf fosse andato via, ad esempio, per motivi di salute con parole al miele per questi sei mesi nessuno lo invocherebbe. Possono bastare 10 giornate a bocciare un allenatore? Assolutamente no. E la prova è proprio Seedorf: nelle prime 10 giornate l’olandese aveva ottenuto la miseria di 14 punti, due in meno di quelli di Inzaghi e perdendo ben quattro partite – alcune giocate all’arma bianca come quella contro la Juventus, altre con prestazioni deludenti tipo Udine. In mezzo due eliminazioni: una a Madrid con doppia sconfitta, una in coppa Italia contro l’Udinese evitabilissima. È dalla undicesima in poi che Seedorf ha fatto punti, con sette vittorie su nove. Tanto basta per aspettare e concedere tempo a Pippo Inzaghi bocciandolo negativamente eventualmente al termine del girone d’andata.

Piaccia o no avere un progetto è avere pazienza. Sicuramente non è twittare cinque-sei ragazzini a caso che andrebbero messi in campo, noti solo a football manager ed inspiegabilmente così forti che nessuna delle grandi d’Europa se li piglia – il caso Cristante, ormai abitudinario delle tribune del Da Luz dovrebbe insegnare, se non vi soddisfa il buon Bryan potete sempre chiedere a Ganso o Bakkali (i primi due dei nomi a caso tanto invocati) come in questi anni sono diventati fenomeni, hanno firmato col Real, vinto la decima e sono entrati nei 23 del pallone d’oro. No, eh? Lo ripeto per la terza volta – e non mi stancherò mai di dirlo: i giovani non sono una scusa per nascondere la mancanza di investimenti. 

Pazienza ed entusiasmo sono le prime componenti per la vittoria. Non è un caso che Roma, Napoli e Juventus facciano tanti punti anche e soprattutto grazie ad uno stadio spesso pieno e rumoroso – San Siro è diventato una cattedrale deserta, quasi irreale, che non spinge i giocatori a dare niente di più: un clima ostile in cui farebbe fatica a far bene anche una squadra con Messi e Ronaldo allenata da Mourinho. Ma l’entusiasmo da solo non basta senza l’attesa e la pazienza: ricordiamoci da dove veniamo non è una scusa, è una constatazione.  Una constatazione che non può cambiare tutto in 4 mesi e non può cambiare tutto mettendo in campo Tizio al posto di Caio – e non può cambiare tutto in un clima di sfiducia generale in cui si mettono in croce allenatore e giocatori al primo errore tattico.

E invece no. Al Milan fa tutto schifo. Persino i risultati ottenuti sono colpa dei demeriti altrui, male che vada c’è sempre la scusa del campionato mediocre. Campionato mediocre che non vale quando si esaltano Juventus e Roma (sopratutto la seconda), due squadroni che tremare il mondo fan – almeno quello compreso tra il Brennero e Lampedusa. Guai a dipingere la Roma come una squadra mediocre, seconda per il basso livello e che in Europa fa figure che noi non abbiamo mai fatto nemmeno con Constant e Traorè. Guai a dire che la Juventus non è all’altezza delle grandi d’Europa – quelli con l’Olympiakos sono solo incidenti di percorso. Guai a toccare un Dortmund che doveva dominare per anni e che si trova in piena zona retrocessione (ma ora che i gol di Aubameyang servono per la salvezza, non li rinfacciano più?) in Germania che ti saltano addosso con la buona e vecchia scusa: “pensiamo a noi, non guardiamo gli altri. Dove “gli altri” sono una volta la Fiorentina, una volta la Roma, una volta il Dortmund, una volta l’Atletico Madrid e forse, chissà, quest’anno il Southampton in un subdolo giochino che esalta gli alti e nasconde i bassi: gli altri sono sempre i modelli, il futuro, non sbagliano mai e non possono nemmeno essere presi in giro quando prendono 7 pere in casa nel peggior risultato casalingo di sempre per un’italiana.

Avete ragione: pensiamo a noi. Pensiamo a non sminuire quanto fatto di buono perché c’è interesse a vedere il Milan a metà classifica. Pensiamo a guardare avanti, un passo alla volta, senza confrontarci con formazioni fatte e finite. Pensiamo a non dover prendere esempio da nessuno: il Milan è il Milan – semmai sono altri che devono imparare da noi. Basti pensare a cosa il Milan ha raggiunto – traguardi e trofei che la Roma (ad oggi, bella e brava ma con zeru tituli) può solo sognare. Pensiamo di poterci risollevare senza dover chiedere aiuto a nessuno. Pensiamo a dare un po’ di credito ad un allenatore che ha avuto il coraggio di assumersi le colpe invece di scaricarle sugli altri come era d’uso fare nelle gestioni precedenti – gestioni a cui qualcuno ha dato credito per molto più di 10 giornate. Proviamo a vedere un progetto ed una crescita graduale, invece di parlarne e basta per poi pretendere tutto e subito. L’erba del vicino, non sempre è la più verde.

13 commenti

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  1. Ragionamento corretto come sempre. Pensiamo a noi e infischiamocene degli altri significa anche che possiamo criticare ciò che riteniamo debba essere evidenziato in negativo nelle prestazioni della squadra e nelle scelte del team. Certamente non è Pippo Inzaghi che può essere messo alla gogna. Se non erro lui aveva chiesto rinforzi che non gli sono stati acquisiti. Poi ha fatto di necessità virtù. Conte è andato via dalla Juventus sbattendo la porta. Lui sapeva che quella era una squadra sul viale del tramonto. La Roma è talmente mal messa che non spaventerebbe neppure la squadra del mio oratorio. Il Napoli si è indebolito e già non era fortissimo. La Fiorentina,che è anche sfortunata, è quasi ingiudicabile perché penalizzata da troppi infortuni. La sorpresa, mica tanto per chi capisce di calcio, sono la Lazio unitamente a Sampdoria e Genoa che più che sorprese sono autentiche rivelazioni. Il resto sta nella normalità dove c’erano il Milan e la strombazzata Inter che non azzecca una stagione neanche aspettasse Godot. Allora amico mio era lecito attendersi di più e di meglio dal Milan? Io penso di si perché i rossoneri non partecipano alla coppa di serie B ed avevano azzeccato, per bravura di Inzaghi o per fortuna, una squadra che faceva del bel giuoco anche se era troppo vulnerabile nella fase difensiva. Del Milan criticare la metamorfosi che ha prodotto gli ultimi tre risultati è quanto meno doveroso. Criticare una squadra che contro il Palermo non ha dato l’impressione di essere scesa in campo è un diritto-dovere per chi tifa Milan al di la di preconcetti più o meno subdoli. Io amo la montagna e quando parto per una meta tendo a raggiungerla senza porre limite alcuno. Certamente sarei un pazzo ad andare oltre i limiti fisici e di attrezzatura a mia disposizione. Ma in un campionato,come quello italiano, dove più che scalare le vette si fanno scampagnate, pensare di fare una bella scampagnata raggiungendo il traguardo prima di altri non è una utopia!

  2. Caro Diavolo, purtroppo la sconfitta con il Palermo, e anche le due precedenti partite, hanno dimostrato quello che io credo dalla fine della campagna acquisti: la rosa del Milan è un’accozzaglia di nomi, non tutti scarsi, ma assolutamente assortiti con il culo (non un centrale veloce, non un centrocampista con un’idea di gioco, troppo mezzepunte e degli attaccanti inadatti). Nella prime partite Inzaghi, conscio dei limiti della squadra, l’ha impostata con sano pragmatismo, coprendosi e cercando di ripartire in contropiede. I problemi sono sorti quando, a detta di popolo, è stato costretto dalle alte sfere, a cambiare modulo, inserendo Torres, che, anche nel suo periodo migliore, non è mai stato un uomo d’area; si unisce poi il problema che, per mancanza di uomini che sappiano pensare a centrocampo e in difesa, il Milan, ogniqualvolta dovrebbe fare la partita (Cesena, Cagliari, Palermo), è andato in merda.
    Di chi sono le colpe (almeno secondo me)? Non certo di Inzaghi, che paga inesperienza e mancanza di personalità nel far valere le sue scelte. Di Galliani? Ovvio, gli acquisti li fa lui dopo tutto, e moltissimi giocatori in questa squadra sono strapagati e/o inadatti. A sua parziale discolpa c’è l’assoluto disimpegno finanziario della proprietà. E qua arriviamo al (secondo me) vero colpevole: Berlusconi&family. Difatti non si può pretendere che una squadra che non vede un soldo bucato da anni, possa compere con altre che invece, pur in tempi duri, qualcosa sul mercato fanno sempre.
    Tutto ciò non mi farebbe incazzare: dopotutto, almeno quelli della mia generazione, hanno goduto di vent’anni sul tetto d’Europa, e, il calcio, come la Storia, è ciclico. La cosa che mi fa imbestialire è l’incapacità della proprietà/dirigenza del Milan di metabolizzare e spiegare ai tifosi questa situazione; e la colpa è anche dei tifosi. Ma non, caro Diavolo, dei tifosi che protestano o fischiano, ma di quelli che si prostrano e avvallano passivamente (come i sud-diti della curva) tutte le cazzate che questa società dice o fa. Noi tifosi possiamo solo incazzarci o subire questa situazione, ma personalmente sono stufo di vedere la MIA squadra fare figure di merda. Nota bene, non perdere, fare figure di merda.

    1. Non esiste problema tecnico o tattico che giustifichi il Milan nel perdere contro il Palermo dopo due pareggi con Fiorentina e Cagliari, la nostra rosa è superiore a prescindere da qualsiasi sofismo.

      Rispondo con questo pezzo precedente. Siamo seri, non abbiamo perso contro il Real Madrid. Honda, Menez, Torres, De Jong, Alex, Zapata, Rami in serie A sono buonissimi giocatori.

      Non è vero che siamo andati sempre in merda, vedi Verona e Chievo. A cesena facemmo un buonissimo primo tempo.

      1. Diavolo è vero solo parzialmente quello che dici.

        Sicuramete non c’ è un problema tecnico che giustifica una sconfitta con il Palermo, ma se il Milan perde una sfida del genere è proprio perchè è stata interpretata di merda la partita tatticamente. Se la tattica funziona il Milan vince sempre contro il Palermo perchè fanno la differenza i valori tecnici

    2. Mi sembra che il principale problema sia quello dei tifosi che attaccano la squadra e la dirigenza a prescidnere da quello che fa e spesso dai risultati.

      I tifosi possono anche protestare e farsi sentire purchè con competenza e cognizione di causa. Il 90% delle “proteste” che io definirei attacchi gratuiti sono minchiate o bufale. Ad esempio quelle inerenti l’ inadeguatezza della rosa sono cazzate.

      1. Secondo me le cazzate le dici tu, e onestamente ne dici una marea. Insistere che la colpa è dei tifosi è come dire che è colpa degli ebrei se sono stati massacrati per 2000 anni. Credere che questa rosa sia competitiva è quantomeno da ingenuo (e sono buono). L’anno scorso davamo la colpa all’allenatore, quest’anno ai tifosi, e l’anno prossimo? San Siro? I mezzi pubblici inadatti? Le mezze stagioni? Ma va la, cerchiamo di essere seri.

        1. Si certo sono io quello che spara minchiate sul calcio…mica gli storditi vari che campano 365 giorni l’ anno di calcio mercato (come se per vincere contro il Palermo servisse chissa’ quale fenomeno)

          La rosa e’ assolutamente competitiva e il fatto che molti tifosi non lo capiscono fa capire abbastanza bene quello che sia il livello (basso) delle competenze medie della nostra tifoseria.

          Se oggi per la prima volta abbiamo dei problemi di classifica e’ solo perche’ c’ e’ stato un’ involuzione tattica evidente nelle ultime partite, scaturita da vari motivi fra cui il calo fisico di alcuni giocatori chiave come Menez, Abate e Honda.

          Non a caso Inzaghi si e’ preso tutte le colpe e non potrebbe essere altrimenti visto che ultimamente ha sbagliato tutto

        2. Scusa, ma non voglio offendere la mia intelligenza continuando a leggere/commentare i tuoi post.
          Senza rancore.

  3. Una risposta a Frank è doverosa. Io non vedo tutta questa broccagine del Milan rispetto alla broccaggine generale che regna nel calcio italiano. Figure di merda il Milan? Elencami le squadre che hanno fatto figure brillanti soprattutto in campo internazionale(la migliore è decisamente la Fiorentina che mi pare non si ripeta nel campionato italiano)Dopo la sconfitta, per me un po voluta, contro il Palermo io sono stato durissimo con il team ma sopratttutto con la proprietà accusandola di muoversi come fa l’elefante in una cristalleria. Poi ritengo sia troppo presto giudicare Torres che almeno, diversamente da altri, ha sempre dato l’impressione quanto meno di impegnarsi a fondo. Ribadisco contro il Palermo il Milan, dal terzo minuto in poi, è scomparso dalla scena. Un Milan tanto brutto forse non valeva la spesa dell’arrabbiatura e neppure dei fischi con i quali i tifosi hanno accompagnato quella disastrosa, nonché squallida, prestazione.

    1. Questo Milan è forte, se siamo dietro alle genovesi è solo perchè ci sono dei problemi strutturali che esulano totalmente dall’ spetto tecnico. Torres gioca con un modulo totalmente inadeguato alle sue caratteristiche. Del resto non è che Pazzini abbia fatto megio quando chiamato in causa

  4. In questo momento il Milan h essenialmente 2 problemi:

    Uno storico e cronico di tifoseria. Ma questo ce lo portiamo dietro da diversi anni e Barbara Berlusconi è riuscita a curare solo parzialmente il male.

    Uno strettamente tattico. Questo Milan è evidentemente una caricatura di quello visto ad inizio stagione. Se Inzaghi ha risentito negativamente di alcuni consigli, deve immediatamente torare sui suoi passi (Bonera a parte).

    In fase offensiva, non si può realisticaete giocare con questo sistema con Torres. La sua presenza richiede un gioco completamemte diverso ed interpreti schierati in maniera totalmente differente (ad esempio Honda ed El Shaarawi dovrebbero scambiarsi di fascia per crossare dal fondo e De Sciglio dovrebbe lasciare il posto ad un mancino).

    In fase difensiva, paradossalmente (ma nemmeno tanto per chi capisce di calcio sul serio) non siamo in grado di fare a meno di Abbiati che interagisce continuamente con la difesa chiamando le posizioni ai compagni e di Muntari che garantisce tanta quantità in fase di non possesso e d’ iterdizione.

    Oltre a ciò c’ è un evidente problema di calo di condizione atletica dovuto ad un utilizzo non ottimale della rosa.

    Ovviamente questa è una rosa molto competitiva che può lottare per le prime 3 posizioni.

  5. Detto ciò Inzaghi non si tocca e da lui si deve ripartire

  6. E qui proprio non ci sto. Io capisco assai poco di calcio ma, domenica sera, almeno una cosa l’ho capita. Senza Diego Lopez, in porta, sarebbe finita in goleada anche se il Palermo non l’avesse cercata. Le amnesie di Zapata sono anni che indispettiscono. A maggior ragione quest’anno il colombiano non mi convince. Ho imputato a lui altri gravi errori che non stanno nella mancanza di comunicazione tra portiere e difensori. Io ho giocato al calcio a livelli amatoriali e non capisco a fondo il calcio professionistico. Ma una cosa è certa capisco se un giocatore è da Milan oppure no. Zapata è stato un acquisto sbagliato perché non è giocatore da Milan. Punto. Per favore abbiamo forse trovato un portiere degno di tale attributo. Non roviniamolo per questioni di antipatia o simpatia! Lo spagnolo non è il giapponese ed è una lingua che i calciatori italiani dovrebbero comprendere senza traduttori o interpreti di sorta. In questa rosa ci sono calciatori non da Milan. Punto.

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