Il pazzo dimenticato

Il ruolo di Pazzini in questo Milan. Forse ce lo eravamo dimenticati tutti il Pazzo, troppo impegnati a disquisire se fosse meglio il modulo col “falso nueve” o con la prima punta, impegnati ed elencare pregi e difetti di un Torres che ancora si deve ambientare. Ma in tutto questo tempo lui è rimasto li, in panchina ad aspettare il suo turno, allenandosi sempre duramente e non lasciandosi mai sfuggire un lamento, una sbuffata, una parola di troppo. Dalla partenza di Balotelli ad oggi Pazzini ha visto sfilare davanti a sé la possibilità di diventare il primo titolare di una maglia a lungo aspettata, fino a vedersi superare da Torres prima e da Menez poi. E considerando che Menez non è una prima punta deve aver fatto parecchio male. Soprattutto ad uno che nella sua stagione migliore al Milan è riuscito a segnare 15 gol in 30 presenze (2012-2013). 15 gol che oggi al Milan servirebbero come l’aria, tra l’altro. E io non sono poi così sicura che Menez e Torres siano meglio di lui che in 90 minuti potrebbe dare tanto a questa squadra.

Ma Pazzini è rimasto zitto e buono ad aspettare il suo turno, convinto che prima o poi sarebbe toccato anche a lui partire dal primo minuto e non cercare di dimostrare il suo valore in piccoli scampi di partita, da 5 ai 15 minuti al massimo. Una calma apparente, sfogata tra le mura di casa con la moglie Silvia, che invece zitta non è stata. Accodandosi alle numerose vendicatrici in gonnella via social (con lady Antonini in prima fila), la moglie del Pazzo ha scelto Instagram per esprimere tutta la sua insoddisfazione e in parte quella del marito: “Non c’è meritocrazia, come fa a dimostrare che è bravo in quei pochi minuti?”, ha tuonato. Uno scricchiolio che ha subito messo in allarme Galliani, non disposto ad accettare alcun malumore in un periodo in cui a Milanello si parla solo a sorrisi e pacche sulle spalle. Lo dimostrano anche le parole di Menez che ieri si è preso le responsabilità delle ultime deludenti prestazioni, accettando di buon grado l’esclusione del mister. Serenità che è stata per un attimo interrotta dallo sfogo di Lady Pazzini subito calmato con la solita pezza di Galliani che ha chiamato lo stesso giocatore ribadendogli fiducia e stima. E il Pazzo è tornato tranquillamente ad accomodarsi in panchina. Chissà fino a quando.

2 commenti

    • sadyq il 1 Novembre 2014 alle 22:42

    “Non c’è meritocrazia, come fa a dimostrare che è bravo in quei pochi minuti?”

    Lo ha dimostrato negli anni precedenti che fa cagare!
    Minchia, adesso arriva lo scemo di càntera e ci fa il pippone sui giocatori che devono essere scelti dalle ‘vere mogli tifose’!
    Ma ci pensate alle conseguenze dei post che scrivete, o no?

  1. In passato al Milan hanno fatto panchina gente come Dejan Savicevic ed in tempi più recenti Hernan Crespo o Jon Dahl Tomasson. Persino Andry Schevchenko per non dire di Pippo Inzaghi hanno ‘schiumato rabbia’ stando seduti su di una fredda panchina. Ci vuole paziena, quella pazienza che è l’arma dei forti. Arriverà il tempo anche per Gianpaolo. Se poi pensiamo che anche un pallone d’oro del calibro di Jean Pierre Papin ha fatto, nel Milan, più presenze in panchina che sul campo. allora Pazzini dovrà credere che se un giocatore importante come lui siede in panca… beh… lui è in una grande squadra che può permettersi di avere in panca lui e mandare in tribuna Mexes. C’è da stupirsi che il Milan stia ‘studiando’ per diventare una grande squadra e che Pippo stia facendo altrettanto per diventare un grande allenatore? Direi proprio di no! Campioni più o meno del livello di Gianpaolo come Jon Dahl Tomasson oppure Florin Raducioiu si sono seduti quasi sempre in panchina ed hanno visto il campo, soprattutto il rumeno, quasi con il binocolo. Quindi calma e gesso… il Milan per ritornare grande necessita che abbia anche ‘grandi panchinari’. Il discorso sulla sig.ra Silvia lo ho già affrontato altrove. A lei tutta la mia stima e la mia incondizionata ammirazione. In questi tempi una moglie come lei, oppure come quella di Antonini sono ‘merce rara’. Vere donne che si espongono, per amore dei loro compagni, al becero ludibrio dei tifosi….beh… io credo che non possano che avere tutta la mia ammirazione e la mia solidarietà.

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