Il grande bluff dell'”occhio di falco”

L’IFAB ha introdotto la tecnologia contro i gol fantasma

Più che la spasmodica successione delle notizie di calciomercato, l’avvenimento più controverso di questi giorni è stato rappresentato sicuramente dalla decisione, da parte dell’International Football Association Board, di introdurre il cosiddetto Occhio di Falco, la tanto decantata tecnologia per combattere il fenomeno dei gol fantasma. E subito i vari giornalisti si sono messi a tessere le lodi della decisione del Board, subito si citano i famosi gol-non gol della storia: quello di Hurst, quello dell’Ucraina all’ultimo Europeo (proprio contro l’Inghilterra, uno dei membri del Board), il gol di Muntari. Sì, il gol di Muntari, citato da tutti i giornalai italiani con la sufficienza propria di chi vuole sminuire un errore arbitrale che, se non decisivo (e sì, Galliani e soci ci hanno calcato troppo la mano), è stato comunque importante per l’esito dell’ultimo campionato. E proprio stamattina mi è capitato di trovare, su una pagina Facebook di juventini, la foto di tale scempio, con la scritta “Se stai godendo anche tu clicca Mi Piace”. Patetici. 

Ritornando comunque alla deliberazione del Board, i fautori di tale scelta si sono dimenticati di citare qualche piccolo aspetto negativo della decisione: in particolar modo, è da rimarcare come il responso degli strumenti non sarà di pubblico dominio, ma verrà semplicemente comunicato all’arbitro. Rimane dunque al primo ufficiale di gara il libero arbitrio di concedere la marcatura o meno: si spera che l’arbitro si attenga agli strumenti, ma qualcuno in malafede, magari per corruzione o per altri interessi personali, potrebbe benissimo soprassedere… Inoltre, l’introduzione dell’occhio di falco (o, è data anche questa opzione, del sensore nel pallone, che personalmente preferisco) non verrà imposta, ma sarà molto graduale e a discrezione dei singoli organi competenti: una perfetta marchetta alla UEFA e a Platini, strenuo oppositore di qualunque introduzione della tecnologia nel calcio.

Gente come Platini, con tutto il rispetto (ma anche no, era pur sempre juventino) per la sua carriera nel calcio, è a mio parere la rovina di questo sport. Non si può più sopportare che, mentre tutti gli altri sport vanno avanti facendo uso di soluzioni tecnologiche, il calcio resti al palo, senza nessuna radicale modifica al regolamento da decenni. Mentre nel tennis il ricorso sistematico al video per palle dubbie è ormai la norma, e nel basket si è persino arrivati a decidere uno scudetto (l’epica tripla di Ruben Douglas in Fortitudo-Olimpia del 2005) tramite l’instant replay, per capire se il tiro decisivo era partito prima o dopo la sirena, nel calcio si rimane ancorati a soluzioni nate vecchie quali gli arbitri di porta, e la battaglia per la moviola in campo è considerata alla stregua di una boutade umoristica, mai realmente presa in considerazione. E se poi ti capita un guardalinee orbo che non vede una palla dentro di mezzo metro, pazienza. Ma questa considerazione non vale solo per la questione “tecnologia”: molte regole andrebbero cambiate, per avvicinarsi agli altri sport. Se il fatto di avere un cronometro dalla durata inesorabile e che non tiene conto delle interruzioni di gioco è utile a fini televisivi, non si capisce perché ci sia ancora l’assurda limitazione a tre sostituzioni, che rischia di lasciare la squadra in inferiorità numerica (come ci è successo nella finale dell’Europeo). Qualcosa di impensabile, in altri sport.

 

1 commento

  1. Ragazzi che brutto rientro! Comincio da qui affermando che contro la malafede ed il malaffare non c’è ‘occhio di falco’ che tenga Letto della vicenda Conte mi pare di essere piombato in una nuova edizione del malaffare che, questa volta, è pure peggiore al periodo che ha preceduto calciopoli. In fine è desolante constatare che il nostro amato Milan sembra essere tornato ai tempi di Felice Colombo e Giussy Farina. Che squallore!

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