Destinazione Milano: 90′ di studio (e un solo gol)

Lascia tutto in sospeso l’andata delle semifinali di Champions League. Belle coreografie delle squadre di casa, una rete segnata, un po’ di paura di perdere, morale: tutto rimandato tra una settimana, a giorni scambiati.

Impattano sullo 0-0 Manchester City e Real Madrid: l’ex Pellegrini vuole certamente fare uno sgarbo ai blancos che aveva allenato nel 2009-10 (la famosa stagione del 4-0 subito dall’Alcorcon, squadra di Segunda B, la nostra Lega Pro) prima di Mourinho. Sulle note dei Beatles, cittadini più famosi della rivale Liverpool, gli inglesi -al loro miglior risultato di sempre in Coppa, comunque vada- danno vita a 90 minuti di puro studio e qualche guizzo del Real: gli spagnoli cercheranno di vincere sotto la spinta del loro pubblico, d’altro canto i citizens sanno che un pareggio con gol li qualificherebbe in finale. Finisce 0-0, con una traversa di Jesé e altre due palle gol: si è fatta sentire l’assenza per una contrattura di Ronaldo, che a Madrid sperano di recuperare per mercoledì prossimo.

Ieri sera al Calderon invece era di scena la sfida tra i colchoneros tutto cuore e corsa, e anche un po’ irritanti nelle perdite di tempo, di Diego Simeone, e il tiqui-taca in salsa bavarese di Pep Guardiola. Hanno prevalso i primi, di misura per 1-0: bel gol di Saùl che fa fuori due avversari prima di rientrare sul sinistro e battere Neuer con un diagonale all’angolino. Possesso al 70%, un salvataggio sulla linea, una traversa di Alaba, due parate di Oblak: il Bayern attacca ma non basta e anzi l’Atletico sfiora il raddoppio in contropiede con il palo di Torres al 75′. Ma con il Bayern non è mai finita, lo abbiamo visto già contro la Juve.