Destinazione Tricolore: manca sempre un passo

Il 30^ turno segna l’ennesimo brusco stop ai sogni europei del Milan, che si infrangono contro il palo colpito da Suso sull’1-1 ieri sera. Ma la giornata giocata tra sabato e ieri segna anche il cambio di timone al secondo posto, e la clamorosa sconfitta della Juventus contro il fanalino di coda Parma.

Proprio questa partita ha aperto il turno di Serie A sabato. La Juventus dal turnover neanche tanto marcato, che di fatto ha escluso solo 3 titolari tra i disponibili, perde a Parma grazie a un gol di José Mauri, e l’esultanza di Roberto Donadoni a fine partita è eloquente. Prima di osannare Allegri come il nuovo semidio del calcio (e lanciare frecciatine al Milan che l’ha esonerato; dopo il Sassuolo 2014 eravamo al 12° posto, se qualcuno non si ricordasse) aspettiamo la fine della stagione, please. Sempre alle 18 di sabato il Genoa ha battuto per 2-0 uno sfortunato Cagliari autore di tre pali, e in serata è tornata alla vittoria l’Inter, per 0-3 sul campo di un Verona ormai salvo. Fanno meglio i cugini del Chievo, che espugnano Cesena per 0-1; si tratta già di domenica, la firma è quella del vecchietto terribile Pellissier, e inguaia non poco i romagnoli che perdono forse il treno decisivo per la salvezza. Nel pomeriggio, ecco il sorpasso della Lazio sulla Roma.

4-0 per i biancocelesti a un Empoli che comunque non rischia, avendo 11 punti sul Cesena, con una prestazione eccezionale del trio davanti (un gol ciascuno per Klose, Candreva e Anderson), mentre i giallorossi si fermano ancora una volta, a Torino, per quello che è il 7° pareggio in 11 partite nel girone di ritorno. Vincendo 4 di queste partite, quelle abbordabili, la Roma sarebbe a 5 punti dalla vetta; il dominio Juve è tale anche per la pochezza delle avversarie. Vince bene il Napoli, che stende la Fiorentina 3-0 e torna quarto, vince anche l’Atalanta che mette un mattone fondamentale per la salvezza, mentre il Palermo espugna Udine per 1-3. Non va altrettanto bene al Milan; la poca precisione sotto porta annulla la buona prova del centrocampo, il ritrovato Van Ginkel su tutti, e un errore di piazzamento (Soriano perfettamente in gioco) regala ai doriani il vantaggio con l’ex under 21. Poi il pari (anche) fortunoso di De Jong con deviazione di Duncan, e nel finale è il Milan ad attaccare, ma come detto la possibilità di recuperare 3 punti secchi sul sesto posto si infrange contro il palo di Suso (anche per lui buona prova). A 8 gare dalla fine, recuperare 7 punti sulla stessa Samp ora è difficilissimo se non impossibile: ma prima c’è il derby.