Destinazione Wembley – 17° puntata: La fine del ciclo Barça?

Fabregas assente ingiustificato

Fabregas assente ingiustificato

Alla fine delle semifinali, si è verificato esattamente il contrario di quanto speravano a Nyon. Dopo anni, si poteva finalmente avere Barça-Real come finale di Champions, con tutti gli annessi e connessi sul piano mediatico: ma Borussia Dortmund e Bayern Monaco hanno messo i bastoni fra le ruote alla “casualità” del sorteggio. Certo, per la squadra di Klopp, a differenza che per quella di Heyneckes, il ritorno è stato tutto fuorché un pranzo di gala. I gialloneri, nella bolgia del Santiago Bernabeu, hanno fatto la partita ma, negli ultimi dieci minuti, hanno rischiato grosso: il Real ha sfiorato il colpaccio.

Dopo tanti sprechi di Lewandowski e soci, il Real ha colpito all’83° con Benzema e all’88° con Sergio Ramos: ma il momento di massimo pathos si è avuto nei secondi finali del recupero, quando i madrileni hanno reclamato un rigore su Cristiano Ronaldo. Azione molto dubbia: ma chi, nella posizione dell’arbitro, avrebbe in quella situazione (posto il fatto che, nel dubbio, si decide a favore di chi difende, tranne in caso di fuorigioco) rischiato di decidere in extremis il doppio confronto, regalando al Real Madrid la palla per una qualificazione per nulla meritata: io per primo, nel dubbio, avrei tenuto il fischietto nel taschino.

Ma il calcio non offre solo polemiche, contese e tensioni: delle volte, è bello anche abbandonarsi allo spettacolo e alla pura accademia. Questo è quanto ci ha offerto Barça-Bayern, ma a fare la parte dei campioni è stata la squadra tedesca. Eloquente, in questo, l’accenno di tiki-taka degli ultimi minuti sul 3-0, con la ola dello spicchio di tifosi ospiti: forse è il segnale della fine di un ciclo – ma vedremo l’anno prossimo, non ne sarei così sicuro – di un Barça ormai orfano di Guardiola. Ma evidentemente mancava anche l’allenatore in campo: si parlerà per molto tempo di come sarebbe potuta andare se ci fosse stato Leo Messi.

A mio avviso, non sarebbe stata molto diversa. Perché i gol di Robben e Muller e l’autorete di Piqué sono state la chiara rappresentazione della netta superiorità dell’attacco bavarese nei confronti di una squadra fisicamente e psicologicamente impallata, ostaggio di una difesa mediocre e delle inconsistenti geometrie di un – come al solito – abulico Fabregas: e pensare che si stava per pagare 25 milioni per uno che, più che Mister X, sembra Mister X Files. Ma vedere il Barça così non può che farci venire l’amaro in bocca: è evidente, la sola assenza di Messi non spiega tutta questa involuzione, e passare agli ottavi era possibile. Chissà come sarebbe andata la stagione, senza quel 4-0…

2 commenti

  1. Penso che l’era Barça sia finita già l’anno scorso. Un era che li ha portati a vincere le stesse coppe di Ancelotti ma con meno finali fatte.

  2. Robben può giocare con un piede solo. No El Shaarawy, Robben.

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