(I)turbe mentali

In questo mare in tempesta, in questo clima di rivoluzione, è sempre più difficile riuscire a ricavare qualcosa di significativo, di importante. Reduci da uno dei derby più brutti di sempre, guardiamo avanti quasi passivamente, in attesa che questa agonia finisca.

Ma non è di questo che volevo parlarvi, bensì dei giudizi esterni sulla squadra. Chi accusa e scredita il Milan c’è sempre stato e continuerà ad esserci, da Boban in giù, ma non è per questo che dobbiamo abboccare ad ogni cosa che ci viene sbattuta in faccia. La linea editoriale post derby è andata in una sola direzione, cioè quella della demolizione totale della squadra e della società, con gli argomenti di sempre. Ovvio, non sto dicendo che mi stia bene vedere uno spettacolo orrendo come quello di domenica, ma le parole buttate nel vento non passano inosservate, almeno per me. Tralasciamo per un attimo i pianti nerazzurri: come è possibile che una squadra più in forma di noi, con giocatori di tutt’altro livello e con un allenatore da top club non sia riuscita a vincere? Come mai il loro mercato fantastico di gennaio, contornato da caroselli e sciarpate, non sta dando i frutti attesi? Le vedo solo io queste cose? Non credo. Però la cosa più semplice in questo momento è quella di spalare merda sul Milan, perché è facile, non costa nulla, e di certo non si rischia di fare figuracce, perché è come sparare sulla Croce rossa. È questo che mi fa arrabbiare di più, la totale assenza di orgoglio da parte di gran parte della nostra tifoseria. Dalla società all’allenatore, dal mercato alla rosa, nulla si salva solo perché viene fatto da noi. Vi ricordate la trattativa Iturbe in estate? Ecco, da quella in poi i complessi di inferiorità e le critiche a prescindere sono aumentate esponenzialmente, condannandoci a dover accettare atteggiamenti che mai e poi mai ci saremmo aspettati di vedere. Iturbe, proprio lui, è stato un flop colossale, con decine di milioni buttati, eppure per alcuni tifosi resta un fallimento nostro, per non averlo preso. Sono loro, gli allocchi, quelli che credono a ciò che scrivono o, in questo caso, non scrivono i giornalisti. Quanto abbiano fatto bene i nostri acquisti, specie quelli di Gennaio, a nessuno è saltato in mente di ammetterlo, di rivendicarlo con quel l’orgoglio che ormai appartiene a veramente pochi di noi.

Chiudo questo mio post con un pensiero inevitabile, vista la giornata. Oggi è 22 Aprile, e questa data per me, da più di 10 anni a questa parte, coincide con un solo nome: Kakà. Idolo indiscusso, eroe della mia gioventù, colui che più di ogni altro mi ha fatto gioire, ma anche piangere in occasione delle partenze. Spero di vederne altri come lui al Milan, non solo per quel che ha dato in campo, ma per quell’atteggiamento fuori che raramente ho visto da parte di altri. Mi manchi Ricky, fuori e dentro il campo, e penso realmente che per tornare grandi serva gente come te.

6 commenti

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  1. Ciao, concordo in pieno riguardo alla questione Iturbe……..tanti, troppi soldi per un giocatore dopo una sola stagione di buon livello. (secondo me accadrà lo stesso con Dybala quest’anno). C’è una cosa sostanzialmente diversa però, il Sig. Sabatini ha ammesso i proprio errori…………mentre Galliani lo avete mai sentito riconoscere di aver sbagliato qualcosa negli ultimi anni????

    1. Sbagliare 31 milioni è un errore. Perché con i soldi puoi prendere gente buona. Sbagliare a zero no, perché quando devi fare le nozze coi fichi secchi è facilissimo non riuscire a farle. Prendere giocatori come Menez o Diego Lopez a zero è un grande merito.

      Di preciso di che si deve scusare Galliani? Di aver fatto vincere al Milan 5 coppe dei campioni? Se si deve scusare qualcuno è Berlusconi per aver chiuso i rubinetti.

      P.s. un dirigente non deve MAI dire di aver sbagliato a prendere un proprio giocatore. Deprezza l’acquisto e demotiva il giocatore.

      1. Amico mio dal cognome illustre e di moda(parente di Matteo?) Galliani non lo avrà mai sbandierato, così come ha fatto Sabatini, ma stanne certo che lo ha riconosciuto… eccome se ha riconosciuto i suoi errori ancor più dei suoi meriti. Poi basta litigare e rimproverare colpe o presunte incapacità! Il Milan va ricostruito dalle fondamenta per tornare ad essere quello che, almeno dal dopoguerra ad oggi, è sempre stato: LA SQUADRA ITALIANA PIU’ AMATA E CONOSCIUTA AL MONDO. Per mantenere questo ruolo i Rossoneri dovranno vincere e convincere come è nel loro dna!

          • sadyq il 24 Aprile 2015 alle 22:36

          Ahahahah cognome illustre … Io farei carte false per cambiarlo!

  2. Concordo con Nicco . Troppo disfattismo , indotto in gran parte dal desiderio represso di scatenare il proprio odio politico contro Berlusconi , allontana i tifosi dal loro dovere : stringersi attorno alla squadra nei momenti di difficolta ‘ . Qui si vede poco vero amore per il Milan e questo incoraggia i nostri nemici a darci addosso .

    Caro Andrea Salvini , sapessi quanto condivido il,tuo pensiero su Kaka’ .
    Quando e’ tornato mi aspettavo che Montolivo gli cedesse la fascia di capitano .
    Non lo ha fatto , imperdonabilmente , allora lo doveva fare Galliani !
    Il girone di andata di quell’anno e’ stato un commovente esempio di cosa e’ un vero uomo , un grande giocatore , un Milanista , un Capitano . Lui e De Jong hanno portato la squadra sulle spalle ! E pure quache tifoso finto , forse infiltrati o deficienti totali ha definito Ricardo un Mercenario , un giocatore finito , un ritorno inutile .
    Poveri coglioncelli che non sanno apprezzare lo spirito di sacrificio , il dare l’anima anche se non sei forte come prima , il rischiare di infartunarti e perdere il sogno di andare ai Mondiali . Riccardo Kaka’ e’ stato trattato male . Non doveva andare via la prima volta e tanto meno la seconda volta .Doveva restare a qualunque costo e certi grandi dirigenti che percepiscono fior di milioni ed ancora di piu’ pretendono di liquidazione , ed ancora di piu’ sperperano con quattro acquitsti sbagliati per uno buono potevano limitarsi e trovare il modo di non perderlo .

  3. DEBBO CORREGGERE UN ERRORE :
    Dove ho scritto sopra : caro Andrea Salvini si deve leggere CARO NICCO.
    scusami.

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