Sessanta milioni da (non) dimenticare

Il titolo dice tutto. Ce lo stanno facendo dimenticare tra Olimpiadi, vacanze, amichevoli e processi per calcioscommesse. Eppure è meglio ricordarselo saldamente da qui al 31 Agosto: il Milan ha ancora in cassa almeno 70 milioni e attualmente la casella “Acquisti” recita, oltre ai parametri zero, 4 milioni per Acerbi e la miseria di 500.000 € per il portiere Gabriel. Il Milan ha ancora 70 milioni per giocarsi un campionato partendo da dei presupposti superiori a un terzo posto tranquillo.

Piacerebbe vedere qualche idea, qualche nome – ma non solo la casella “Acquisti” non si riempie ma a farlo continua ad essere quella delle cessioni con Taiwo alla Dinamo Kiew e Didac Vilà al Valencia (poi rispedito indietro, cercando qualcuno che se lo accolli). Questo però non vuole essere un post con i classici nomi che potrebbero arrivare che poi si rivelano prese per il culo al 31 Agosto – questo post vuole essere una semplice riflessione a livello economico di quanto accaduto dal Giugno 2006 quando con la cessione di Shevchenko il Milan si è dimesso da grande squadra (in grande stile, con il canto del cigno del 2007).

La tabella che rappresenta le spese di mercato negli ultimi anni, in questo senso, è abbastanza evidente:

2006/07  €   15.201.000,00
2007/08 -€  15.390.000,00
2008/09 -€  19.650.000,00
2009/10  €   56.560.000,00
2010/11 -€  28.229.000,00
2011/12 -€  28.250.000,00
2012/13  €   59.000.000,00
TOTALE  €   39.242.000,00

Attualmente, il presidente, quello che “caccia i soldi” si è intascato di soli cartellini quasi 40 milioni. O, in altre parole, dal 2006 ad oggi la rosa del Milan si è impoverita di giocatori per il valore di 40 milioni (che in realtà sono molti di più considerato l’invecchiamento dei giocatori). Qualche dato per comparare? La Juventus nello stesso periodo ha speso 151 milioni per rivincere uno scudetto, l’Inter quasi 65 mentre all’estero in questo quinquennio il Barcellona dei fenomeni che crescono in casa ne ha spesi quasi 250. 

Dove voglio arrivare? E’ semplice: non si può avere ad oggi la botte piena e la moglie ubriaca – se si vuole avere una squadra competitiva bisogna sapere almeno investire bene quello che si ha in casa. Noi non investiamo nemmeno quello che abbiamo in casa, preferendo intascarcelo: finché restiamo nella mediocre serie A c’è addirittura la possibilità di rimanere vicino al vertice, ma quando le cose si fanno più serie diventa più difficile dire la nostra. E quindi rieccoci al titolo del post: non dimentichiamo i sessanta milioni in cassa: non dimentichiamoli quando non verranno spesi e verranno intascati, non dimentichiamoli nel momento eventuale in cui il non-presidente dovesse dire ancora una volta che caccia i soldi.

P.s. Massima solidarietà al procuratore federale Stefano Palazzi e alla giuria del processo nel calcioscommesse. Non solo stanno subendo la più grande ondata di mistificazione informativa ordita dai tifosi bianconeri e già sfociata in episodi di violenza, ma hanno pure dovuto assistere alla penosa scena di un avvocato della Repubblica che alza il dito medio in un’aula di tribunale. Un’altra lezione di stile. Per fortuna stasera, con la partita dei ragazzi (che vi abbiamo presentato ieri) si torna al calcio giocato.

7 commenti

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    • roberto il 4 Agosto 2012 alle 10:10

    non entro nel merito della giustezza delle scelte fatte in questi anni dal Milan, però questi numeri mi sembrano un pò incompleti. Il risultato della gestione non è dato dalla somma tra acquisti e cessioni ad esempio i 60 mln incassati quest’anno non è sicuro che al 31/12/2012 produrranno un attivo, perchè sono tante altre le voci che contribuiscono a determinare il risultato finale e la più rilevante sono gli ingaggi e quindi i costi del personale. Il riferimento più giusto perciò sembra essere non l’attivo o passivo della singola voce del mercato ma l’attivo o il passivo del bilancio e dal 2006 la situazione è questa:

    2006 + 2,5mln
    2007 – 31
    2008 – 66
    2009 – 9,5
    2010 – 69
    2011 – 67
    per un totale di -240mln.

    Si potrà discutere se sono tanti o pochi, se sono stati spesi bene o male, se la società è ben gestita oppure no però che una società che incassa poco più di 260,00 mln non può spenderne circa 200 in ingaggi altrimenti va in passivo mi sembra normale. I grandi nomi comportano grandi ingaggi.

    1. Infatti non parlo di gestione, parlo di cartellini.

      • boldi1 il 4 Agosto 2012 alle 11:40

      sicuramente i rinnovi dei contratti ad alcuni senatori negli ultimi anni dal 2007 -2011 hanno portato il bilancio in perdita

      bastava cominciare prima il rinnovamento della rosa con giovani interessanti come Pato , invece si è fatto poco in questo senso
      e si è puntato ancora sugli usati sicuri vedi Van Bommel e parametri zero vedi Flamini Mexes con risultati non positivi

        • boldi1 il 4 Agosto 2012 alle 11:43

        ben tornato Roberto 😀

    • boldi1 il 4 Agosto 2012 alle 11:35

    e aggiungerei anche

    il Milan ha oltre 100 dipendenti che si occupano della gestione della società e degli impianti sportivi

    mi sembra che il numero sia eccessivo , anche quì serve una gestione più oculata delle risorse ed un taglio di organico

    cmq in cassa ci sono circa 20 mil , non facciamoci illusioni si prenderà il solito saldo di fine mercato

    1. cmq in cassa ci sono circa 20 mil , non facciamoci illusioni si prenderà il solito saldo di fine mercato

      Come tifoso ne ho abbastanza piene le palle. Questa doppia cessione è una vera e propria rapina della dirigenza ai tifosi,.

  1. Rimango dell’avviso che bisognerà aspettare la chiusura del mercato per poter tracciare un bilancio forse definitivo(attendiamo anche se a gennaio Robinho partirà per tornare al Santos). Data per scontata la partenza di Binho, rimarrebbero scoperte tre caselle alla voce rinforzi. Credo che qualcuno potrebbe arrivare. Mi stuzzica molto l’idea di un Kakà utilizzato alla Schiaffino. Se Rcardo arriverà, in prestito e con ingaggio adeguato sia alle casse del Milan che agli equilibri dello spogliatoio(condizioni molto improbabili) il nuovo Milan potrebbe anche sorprenderci.

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