Una settimana come le altre, tra smentite ed auspicabili virate

Una settimana come le altre, una settimana in cui poco o nulla ci sarebbe da dire, se non ci fossero le solite voci ricorrenti e assillanti che montano e smontano notizie in continuazione. L’attore principale è ancora una volta Thiago Silva, conteso da mezza Europa con le principali potenze economiche pronte a darsi battaglia a suon di milioni. La notizia di ieri, scaturita dalle dichiarazioni di Ernesto bronzetti, parlano di una offerta da 40 milioni che è stata prontamente rifiutata da Galliani e C. che nel frattempo continuano a godersi sole e relax a bordo della loro crociera. La cifra di partenza, quella che potrebbe far vacillare la dirigenza, sembra possa essere intorno a quei 50 milioni citati forse non così ironicamente dal vice presidente rossonero non più tardi di qualche settimana fa.

Parlando di difensori, mi permetto una piccola digressione sulla nostra Nazionale e su quello che ci aspetta nel prossimo mese. Le chiavi della difesa azzurra sono affidate a quel famoso blocco juve che Prandelli tanto esalta ma che alla fine in azzurro non ha mai convinto. L’infortunio di Barzagli, che starà fuori almeno per 20 giorni a quanto sembra, metterà sicuramente in difficoltà il CT che a questo punto proporrà come coppia centrale Bonucci e Chiellini. Niente di peggio. Ci affideremo praticamente al primo che ha il vizietto di diventare il migliore in campo per gli avversari con regali enormi e inaspettati, e il secondo che spesso non si ricorda se sta giocando a sinistra o al centro. Una difesa in balia delle onde, che in previsione Spagna lascia poche speranze; se al centro della nostra difesa ci fosse stato uno come Thiago, staremmo qui a parlare di un’altra squadra e di un altro reparto difensivo.

Tornando alle faccende interne, quella che si va delineando per la prossima stagione è una rosa sostanzialmente uguale a quella dello scorso campionato con alcuni innesti di cui già conosciamo i nomi. Questo stando anche alle parole di Allegri, che ha confermato che nostri maggiori rinforzi potranno essere proprio coloro che non hanno avuto la giusta e dovuta continuità nel campionato appena trascorso. Uno su tutti Boateng, che ha regalato sprazzi di magia nelle partite di Champions non comparendo quasi mai per il resto della stagione: il suo ritorno a livelli ottimali sarebbe un ottimo acquisto. Il secondo rinforzo, su cui però le opinioni sono differenti, potrebbe essere Alexandre Pato, che è ritornato a gonfiare la rete con la nazionale brasiliana. Dalla prestazione del Papero alle olimpiadi potremo forse realmente capire se ci sono ancora speranze di vederlo titolare in maniera costante l’anno prossimo e se sarà possibile affidarsi a lui con continuità. Anche il suo totale recupero potrebbe essere un grande acquisto, considerando che potenzialmente è ancora in grado di giocare alla grande e di garantire al Milan risultati.

Su di lui però vengono riposte speranze totalmente differenti, a seconda del pensiero dei tifosi: c’è chi lo vorrebbe lontano da Milano alla svelta e spera nelle olimpiadi per una sua importante rivalutazione agli occhi degli sceicchi del PSG. Al contrario, come ho accennato prima, c’è chi spera in una sua rinascita per vederlo tornare al ritiro di inizio campionato abile e arruolabile e possibilmente decisivo. Io, come avrete capito, mi schiero nel partito di questi ultimi,  perché trovo sia sbagliato far cassa con un giocatore così giovane e probabilmente devastante (se solo lo staff medico lo consentisse). Se si dovrà vendere lo si farà, e la mia scelta come al solito ricade su un altro attaccante, più alto e “anziano”, che può essere probabilmente per l’ultimo anno utilizzato come risorsa economica. E come se non bastasse, a rafforzare questa mia tesi è arrivata la presunta offerta da 40 milioni del PSG per Ibrahimovic. Io continuo a sperare in una bella virata, non della MSC Splendida ma del mercato, dalla T alla Z, da Thiago a Zlatan: poche lettere dell’alfabeto, un’enorme differenza sugli equilibri e il futuro della nostra squadra. Il tutto in un’altra settimana come le altre di questa lunga estate che deve ancora iniziare.

15 commenti

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  1. Purtroppo penso che Pato abbia ormai dato tutto – se Ibra parte va rimpiazzato con un attaccante coi controcazzi, tipo almeno Dzeko se non Tevez o Maxi. Non credo più nella rinascita di un ex-fenomeno.
    Thiago non parte e penso che a partire alla fine sarà Boateng.

    • fabregas11 il 5 Giugno 2012 alle 10:48

    via ibra (se è vera l’offerta di 40 milioni) boateng( qualche sceicco scemo a 20mln se lo prende) e pato(vedi boamerd)… 80-90 milioni… una parte consistente va al bilancio e un 30 milioni nel mercato per prendere balotelli e poi magari si riesce a strappare un prestito al psg per pastore e alla juve per matri( che si offerto al milan)! didac vilà sembra destinato alla cessione insieme a taiwo… con quei soldi si prende dossena…. a centrocampo se non rinnova flamini torna aquilani, se no stiamo bene cosi!

  2. Se facciamo ‘di conto’ possiamo pensare che è sufficiente la cessione di Ibra per 34 milioni più 6 di bonus e mettiamoci pure l’ingaggio(12+X)che va oltre i 20 milioni. Aggiungendo qualche cessione minore si giunge alla parità del buco di bilancio ripianato dalla proprietà:67 milioni. Quindi una cessione importante, se poprio dovrà avvenire, basta. Nella maleaugurata ipotesi di una cessione di Thiago Silva, l’acquirente dovrà sborsare una somma non inferiore ai 50 milioni perché l’ingaggio di Thiago è molto inferiore a quello di Ibra. In tempi di vacche magre i bilanci sono una cosa seria. Quindi il Milan deve puntare tutto sul fascino che esercita la sua gloriosa storia per acquisire potenziali campioni. Concordo con i più su Pato. Il suo tempo al Milan è finito. Se la proprietà lo impone allora si faccia carico del suo ingaggio e dei suoi capricci. Poi non mi piaace uno che parla: -“devo far bene il mio lavoro”-. Il calcio è una passione che va oltre la professione e ci vuole un poco di ‘amore’ per la maglia che si indossa.Thiago Silva ha ripetutamente dichiarato di ispirarsi a Franco Baresi(il totem rossonero), Alexandre si è aggrappato alla proprietà. Una bella differenza. Se va via Ibra dobbiamo essere certi che questo oggetto misterioso non deluda ancora i tifosi rossoneri. Diversamente il Milan è destinato a fare un campionato mediocre! 🙁

  3. Proprio non vi rassegnate mai eh..

    Quest’anno l’obiettivo è lo scudetto del bilancio e quindi tutti sono cedibili e ogni offerta va ascoltata. E se ne può vendere pure più d’uno, pure al 2×3 possiamo metterli. Tutto ciò che serve per lo scudetto del bilancio.

    1. Con lo scudetto del bilancio mi ci pulisco il culo.
      Voglio un Abramovich o un emiro, o anche un azionariato popolare.

      1. Ritorniamo al discorso dei ricchi scemi che non esistono. E tanto meno un Abramovic che si è arricchito grazie alla sua avvedutezza e, perché no, alla sua scaltrezza. Il calcio cambia con i tempi. In questo periodo gramo cosiddetto della globalizzazione, Silvio Berlusconi serve unicamente come garante di ripianamento degli eventuali deficit di Bilancio. Non ci sono sceicchi e gli arabi non sono dei fessi. Gli investimenti importanti sono serviti per portare club come il Chelsea oppure il Manchester City a livello dei top club esistenti. Strada che sta percorrendo quel furbone di tre cotte che si chiama Leonardo. Thiago Silva non andrà al Barcellona perché i blaugrana non possono permettersi di spendere 50 milioni per il più forte difensore esistente al mondo. Potrebbe andare in uno dei due altri due club citati ma dipende da lui. Per quanto riguarda il Milan mi inca…. di brutto se mi cedessero qualhe gioiellino che guarderò con molto piacere domani sera. Dal vivaio, grazie allo staordinario lavoro di Filippo Galli, sta rinascendo il Milan che è sempre stato. Una squadra che formava campioni talvolta inarrivabili(Franco Baresi e Paolo Maldini) e che poi rimanevano a vita nella loro casa rossonera.

  4. Preciso solo che il fatto di puntare al prestigioso e necessario scudetto del bilancio non significa rinunciare a fare mercato, Glandiani dovrà essere bravo a mendicare i prestiti di gente come Sahin o Diarra o Kolarov o Menez o Pastore. Diciamo che deve sforzarsi un po’ di più rispetto a gennaio con Tevez, il punto è che si può fare un eccellente mercato anche senza aprire il portafogli del Cavaliere e cedendo un pezzo pregiato (e una chiavica sopravvalutata come Boamerd).

  5. Con lo scudetto del bilancio mi ci pulisco il culo.
    Voglio un Abramovich o un emiro, o anche un azionariato popolare.

    Nessun Abramovic viene in un paese con stadi vuoti, stadi brutti, senza cultura sportiva, senza ricavi, con scandali ogni anno.

    L’unica persona di VALORI SPORTIVI ed UMANI venuta in Italia recentemente è Luis Enrique che dopo un anno è scappato.

    Basta con le fantasie immotivate ed irreali. Tornate alla realtà.

  6. Ma il milan è mai stato ufficialmente in vendita per dire che non lo comprerebbe nessuno?

    1. Questo per tutte le squadre italiane sta diventando un luogo comune. Guardiamo cosa è successo a Roma in casa giallorossa. Gli investimenti devono essere remunerativi, diversamente nessuno è scemo dal gettar via, nel calcio, il proprio denaro. Al momento in Italia non ci sono condizioni favorevoli per investire in questo spettacolo sportivo. Quindi è illusorio pensare che ci sia qualche imbecille pronto a dilapidare le sue fortune. A maggior ragione se non é italiano! Io non amo essere servile e faccio critiche anche feroci alla dirigenza. Tuttavia in questo momento ‘l’antipatico’ Galliani si sta comportando benissimo. La squadra, anche con una cessione importante, rimarrà competitiva per vincere lo scudetto. Potrà esserci la conferma d’aver pescato dalla primavera un possibile campione:De Sciglio. Inoltre, come ho già detto, la coppia Comi-Ganz è matura per palcoscenici anche importanti. Per non dire del centrocampo e soprattutto della difesa(guai toccare Rodrigo Ely). Un po’ di ottimismo non guasta perché un vecchio adagio dice: -“chi non ha fa’ con quel che ha!”(sarebbe un po diverso ma non voglio passare per maschilista).

  7. Elbonito si tratta semplicemente di avere un minimo di cognizione di quello che è nostro il calcio.

    Un calcio nel quale un allenatore con idee e valori come L.Enrique e alla prima esperienza importante abbandona dopo 10 mesi perchè testualmente non ce la fa più.

    Un calcio che ha perso due anni fa Balotelli, un anno fa Pastore e Sanchez e Eto’o, quest’anno perde Lavezzi e – chissà – Ibra, Thiago, Sneijder.

    Un calcio nel quale l’unico top player che arriverà (se arriverà perchè ho enormi dubbi), lo farà alla Juve guardacaso squadra con lo stadio di proprietà e comunque con questo benedetto top player sarà costretta nei prossimi anni a impennare il monte stipendi, perchè gli altri chiedono aumenti, non stanno a guardare.

    Un calcio nel quale la ventata d’aria fresca è Zdenek Zeman, riesumato dalla Lega Pro e che è lo stesso Zeman di 20 dicono 20 anni fa.

    Un calcio che sputa sul codice etico per portare agli Europei il pluriindagato Leonardo Bonucci perchè gli altri sono più scarsi di lui, compreso il “nuovo Nesta” Ranocchia che se lui è il nuovo Nesta io sono il nuovo Albert Einstein.

    Un calcio che ha come simbolo – il capitano della nazionale – un certo Gigi Buffon al quale tra poco sarà permesso giustificare gli omicidi dai suoi amici giornalisti perchè Buffon, lo sappiamo, non ama l’ipocrisia. (cit.)

    Un calcio in cui l’allenatore campione d’Italia è stato l’allenatore delle squadre più sporche di tutto il calcioscommesse, che sfortunello.

    Un calcio in cui l’allenatore vice-campione d’Italia e ritenuto tra i migliore è un autentico idiota.

    Un calcio in cui gli Spalletti, i Mancini, gli Ancelotti, i Di Matteo dicono tutti che fuori si sta molto meglio che qua.

    Un calcio in cui pure nella tranquilla Udine si è borbottato quando una squadra che da due anni fa miracoli con una rosa inadeguata, non vinceva qualche partita.

    E davanti a tutto questo, per non parlare dell’aspetto economico in sè e per sè, voi sapete solo accusare Silvio Berlusconi. Mi sa che dovete guardarvi un po’ di più attorno.

    1. Io l’avevo lanciata un anno fa l’idea di un protezionismo interno per tenere i campioni…

  8. …un calcio in cui agli ultrà è permesso fermare per 40 minuti una partita e chiedere ai giocatori di spogliarsi e questi ultimi obbediscono senza battere ciglio.

    • yom il 5 Giugno 2012 alle 21:26

    Ciò che dice LaPaura è giusto e condivisibile in teoria, ma noi tifosi siamo sempre insoddisfatti e vorremmo che il Milan vincesse in Italia e in Europa.

  9. lpf, condivido al 99 % tutto quello che hai scritto, tranne il giudizio su allegri, che secondo me è un buon allenatore, anche se non di livello massimo.

    ma io credo che questo discorso vale per tutte le squadre italiane tranne che inter-juve-milan, che non sono solo “italiane”, ma hanno una rilevanza mondiale e quindi fanno comunque gola a mio avviso.

    ma siccome magari hai ragione tu, cosa costerebbe alla proprietà ammettere pubblicamente che il milan non gli interessa di più e vedere se c’è qualche alternativa?

    se non c’è alternativa amen, ce ne facciamo una ragione e ci teniamo questa proprietà, che sicuramente c’è di peggio. ma almeno ci provino e soprattutto ammettano che il milan non è più in cima ai loro pensieri, cosa che sarebbe assolutamente legittima.

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