Palo di Suso

Ricordo ancora quel giorno di gennaio, in cui iniziò a girare la voce sui social di un imminente acquisto del Milan. Erano i giorni della trattativa per Destro, che però non era entrata ancora nel suo momento clou, non ci si aspettava niente di nuovo. Ne scaturisce un pomeriggio frenetico, in cui iniziano a girare le voci più disparate. Poi quando la notizia viene anche confermata da Milan Channel, beh, si iniziò a pensare in grande.

La notizia arriva invece nel tardo pomeriggio: “AC Milan comunica di aver acquisito a titolo definitivo dal Liverpool FC il calciatore Suso, che ha firmato un contratto con il Milan fino al 30 Giugno 2019”. Grande delusione. Dopo un pomeriggio passato a fantasticare, pensando che quel diavolo di un Galliani era riuscito un’altra volta a mettere nel sacco tutti (anche Di Marzio) ecco l’ufficializzazione di un giocatore che era già dato per certo nel roster rossonero seppur da Giugno.

Meglio di niente, si pensava. Suso sembrava un buon giocatore: magari un altro di quelli acquistati dopo una bella prestazione contro il Milan (nel suo caso un’ amichevole estiva negli States), ma sempre un buon prospetto. C’era qualche dubbio sul fatto che il Liverpool si facesse soffiare un talento cosí valido per 0 euro, ma con la quantità di attaccanti che ci sono tra i reds, la sua cessione ci poteva stare.

Vediamolo, allora. Inzaghi, in pieno delirium tattico, stava cambiando modulo praticamente ogni partita (anche a causa delle tante assenze). Un posticino per vedere all’opera Suso ci sarà. Invece soltanto pochi minuti in coppa contro la Lazio (a buoi già scappati) e poi più nulla. Complice la grande concorrenza nel ruolo (da Cerci a Honda) e la catena di risultati negativi che non accennava a spezzarsi, per il ragazzo di Cadice non c’è stata più l’opportunità di farsi vedere.

Fino al 26 di Marzo quando, in amichevole con la Reggiana, segna 2 gol di pregevole fattura e mette in mostra qualità che in pochi in questo Milan (salvo Menez quando ne ha voglia) sembrano avere: velocità, dribbling e cambio di passo. Un giocatore fatto apposta per giocare esterno alto in un 4-3-3: sulla sua fascia (è mancino naturale), ma soprattutto a piede invertito (un dogma estivo di Inzaghi) largo a destra.

Infatti le occasioni finalmente arrivano: 15 minuti molto buoni nella vittoriosa trasferta del Barbera, mezz’ora in casa contro la Samp. Mezz’ora che coincide con l’arrembaggio finale del Milan, alla disperata ricerca di una vittoria utile per non far finire la stagione con due mesi di anticipo. Siccome il calcio un’opportunità a tutti la da sempre, ecco la  giocata giusta per suso. Dribbling a rientrare sul sinistro e tiro a girare. Una parabola arcuata, stilisticamente perfetta. Viviano neanche abbozza l’intervento e io penso: “È fatta”. Invece palo. Ingiustamente, palo. La partita finisce quindi 1-1 e le speranze di qualificazione alle coppe europee del Milan, molto probabilmente svaniscono come è svanito in quella maniera crudele il primo gol di Suso in partite ufficiali con il Milan.

Da possibile salvatore della patria a dover dimostrare ancora tutto. Suso però non si deve perdere d’animo: sono sicuro che le opportunità di farsi vedere non mancheranno in questo finale di stagione (a partire già dal derby). Questi due mesi saranno importantissimi: bisognerà fare la squadra per l’anno prossimo e il primo passo è capire chi di questo Milan merita essere nel prossimo. E a Suso va data sicuramente una chance.

2 commenti

  1. Suso ha fatto convintamente la scelta di venire al Milan. Non ha avanzato pretese lunari e si è accomodato in panchina lavorando sodo, negli allenamenti, per dimostrare di essere un tassello da inserire nel costruendo mosaico che è il Milan del futuro. Peccato che anche Honda abbia fatto convintamente la scelta di venire al Milan. Uniche differenze l’ingaggio e l’età. Io terrei entrambi perché hanno voluto il Milan al di la di tutto e di tutti. Discorso diverso è per chi crede che, essendo arrivato al Milan, ha raggiunto l’obiettivo della sua vita e tutto gli è dovuto perché gioca nella squadra italiana più conosciuta e forse amata al mondo. Suso è stato un ottimo colpo di mercato addirittura preso a parametro zero. Il Milan si deve ricostruire partendo da ragazzi volitivi, che hanno voluto e vogliono il Milan, così come erano quei ragazzi che avevano costituito, attorno a Franco Baresi ed altri giovani ‘costruiti e/o forgiati in casa’, una squadra che divenne il punto di partenza di quella che fu la più grande squadra Rossonera di tutti i tempi.

  2. Meno male , Emmegi , menomale . Suso e’ meglio assai di Destro il quale non vale
    Borriello o Gilardino o forse nemmeno Palosky . Non si capisce Galliani e tutto lo staff tecnico per aver portato Destro al Milan visto che avevamo Pazzini e Menez per quel ruolo . E non si capisce perche’ abbiamo perso Paloski a questo punto . Inoltre e’ incredibile sentire che occorre una prima purnta classica quando abbiamo terzini molto scadenti e totalmente incapaci di fare un buon cross . Per giunta non abbiamo , o non vogliamo avere , un trequartista suggeritore di assist efficaci . Questa e’ una squadra indatta a giocare con il centravanti statico e avrebbe fatto molti piu’ punti continuando con Menez in quel ruolo e giocando in difesa a tre centrali . Ripeto , i terzini che avanzano sono utili se indovinano i cross come facevano Cafu’ e Serginho ma se li fanno a cazzo di cane come Abate che poi nemmeno sa difendere e’ meglio che non ci siano . Invece abbiamo sovrabbondanza di esterni alti di buona tecnica . Ultima considerazione . Quella dei cosiddetti piedi invertiti fa ridere pure i polli . Di invertiti ci bastano altri .

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