L’amico ritrovato

https://i0.wp.com/static.sky.it/static/contentimages/original/sezioni/sport/calcio_italiano/2009/11/30/huntelaar_esultanza_catania_ap.jpg?resize=458%2C330Il calcio è veramente uno sport  strano. Huntelaar questa partita probabilmente non avrebbe dovuto nemmeno giocarla. Ma il giallo a Flamini, una giornata non esaltante di Pato e l’atteggiamento ostruzionistico (per non dire antisportivo e catenacciaro) del Catania han fatto il resto. Capita invece che gli venga concessa un ultima possibilità, in un Milan iperoffensivo con Inzaghi, Pato, Ronaldinho e Seedorf. Capita poi di trovarsi nel momento di massima pressione, a un minuto e mezzo dalla fine, di avere sul piede un pallone pesante da cui potrebbe cambiare la stagione del Milan ma soprattutto la propria. Tira una botta con quella cattiveria di chi, come il Milan, non vuole mollare mai (e non ha avuto un rigore a favore perché non riusciva a segnare in nessun modo). E la mette. La sua esultanza è qualcosa di commovente. Non saremo primi in classifica ma un gruppo come ce l’abbiamo noi non ce l’ha nessuno. Ma non è finita lì. Perché se Huntelaar ci ha messo 114 giorni per segnare il suo primo gol in maglia rossonera per segnare il secondo ci mette meno di un minuto. Ed è un gol di quelli che non segni per caso. Una follia solo pensare di segnare da lì, ma lo realizza come se fosse la cosa più facile del mondo. Ed è ancora più bello vedere l’abbraccio dei compagni a fine partita. Sono 3 punti meritati, visto che ieri sera eravamo l’unica squadra a giocare a calcio e pesantissimi, che ci permettono di superare quella decantata Juve del meraviglioso Ciro Ferrara che ieri era ad elemosinare rigori come un Ranieri qualunque, di Diego nuovo fenomeno per tutti ma già bidone per il sottoscritto che oggi probabilmente non vale Ronaldinho e Felipe Melo che a quanto pare è stato un affare ma solo per la Fiorentina.
Probabilmente non vinceremo niente ma prepariamoci perchè se continuiamo così ci divertiremo. E attenzione che Huntelaar – Pato tra un paio di anni potrebbe valere tranquillamente C. Ronaldo – Kakà o Ibrahimovich – Messi. Anche se ieri la differenza nel clasico l’ha fatta un difensore: Charlie Puyol.