Il Milan di Niang

CALCIONella rosa rossonera esiste un giocatore simbolo della crisi di questo Milan: M’Baye Niang.

Il francese non solo non ha mai segnato in campionato né in Champions, ma, a parte le prime sporadiche apparizioni, in cui riuscì ad illudere qualcuno di essere in grado di poter fare grandi cose, si è rivelato un vero e proprio flop: non corre abbastanza, non marca abbastanza, non tira abbastanza e, soprattutto, riesce a sbagliare di tutto, dalle palle più difficili a quelle elementari. Sono due stagioni che la vera natura di Niang è nota ai più, eppure la società sembra volerci credere ancora. Le voci di una sua cessione a gennaio si fanno sempre più insistenti e non possiamo far altro che rallegrarcene. Ma mi viene da chiedermi: non si poteva cederlo prima? I suoi limiti sono apparsi evidenti già nella scorsa stagione e, se una scommessa sbagliata la si può perdonare a tutti, ormai il Milan ne sta perdendo troppe di scommesse.

Mi auguro che la probabile cessione di Niang sia seguita da molte altre: anche a Livorno la squadra ha mostrato di aver bisogno di un cambio di rotta, un cambio netto, che coinvolga sia l’allenatore che gli uomini. Ciò che sabato più mi ha preoccupato è la poca grinta messa in campo, come se non si dovessero recuperare i troppi punti che ci separano non solo dal vertice della classifica, ma anche dalla zona europea. Il Milan di Livorno sembrava dovesse giocare un amichevole e, tranne la buona prestazione di Balotelli e qualche lampo del solito Kakà, sono in pochi quelli da salvare.

Mercoledì arriva una delle partite più importanti della stagione, una di quelle che non si possono sbagliare. Il mio Milan, il Milan di una volta, neanche troppo lontano, queste partite non le sbagliava di certo: arrivava alla vigilia già con la carica e l’adrenalina tipica dei grandi incontri. E già dai volti che scendevano in campo nel riscaldamento allo stadio si capiva che ci credevano e soprattutto portavano i tifosi a crederci, perché quelle facce lì di certo non avrebbero perso. Sono quelle facce, quelle espressioni, quella determinazione che più mi mancano: oltre alla difesa, alla mancanza di gioco e di idee, ciò che più mi preoccupa è proprio questa totale assenza di fiducia in sé stessi e nei propri mezzi.

Il Milan di ieri una partita come quella con l’Ajax non l’avrebbe sbagliata; il Milan di Niang mi auguro non la sbagli.

9 commenti

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    • LaPauraFa80 il 10 Dicembre 2013 alle 14:28

    Niang sarà il nostro Ricky Maravilla Alvarez se avremo la bravura di crederci e metterlo in mano ad un altro allenatore.

    Ci sono pippe peggiore in questa squadra.

  1. è tornato Marco Van Pazzini!!! o Filippo Pazzaghi!!! ora non si perde più!!!!

    • sadyq il 10 Dicembre 2013 alle 17:09

    Non sa farw un cross. Non sa tirare. Non sa fare un dribbling. Non sa saltare l’avversario. Se parte in velocità palla al piede, si scarta da solo e cade per terra come un mongolo. Non riesce neanche a retrocedere per dar manforte ai compagni della difesa. Basta vedere l’espressione ebete della foto del post e, appena arrivato, fece subito capire che tipo fosse, fingendosi Balotelli ad un posto di blocco della polizia. Via, sciò, pussa via ….. che ne abbiamo abbastanza di esseri inutili! Cominciamo a fare pulizia. Abbiamo rinunciato a giocatori che avevano fatto vedere cose migliori di lui ed a qualcuno, secondo me più capace, nemmeno è stata data la possibilità data a lui!

      • LaPauraFa80 il 10 Dicembre 2013 alle 19:01

      Mah… non sono d’accordo.

      L’anno scorso c’è stato un periodo piuttosto lungo in cui dimostrava tutt’altre qualità. Da un bel tiro (prese un paio di traverse, di cui una con la Lazio che ancora trema), un bello spunto a destra con qualche bel cross (batteva anche gli angoli) e correva come il negro che è, con grande generosità più di una volta tornava fino alla nostra area e recuperava palloni.

      Poi è un po’ scoppiato e c’è rimasto sotto dal palo di Barcellona. Però all’andata in occasione del gol del Munta aveva fatto una gran cosa.

      Secondo me è un bel giocatore potenzialmente, poi oggi come oggi è una merda e siamo tutti d’accordo. Ma vi stupirà. Io sono un Niangiano.

      1. LPF che difende un giocatore che non sia Kakà o De Sciglio? Sogno o son desto?

    • sadyq il 10 Dicembre 2013 alle 22:07

    Capirai, “un bello spunto, due traverse ed un bel tiro” sarà durato quanto, un paio di domeniche? Forse tre? Su un anno e mezzo? Tu sei solo geloso che lui ce l’ha lungo e nero e vorresti solo fare a cambio col tuo pistolino ridicolo!

    1. Direi qualcosa di più di 2-3 partite

  2. Lo scorso anno sulla fascia invece mostrò doti interessanti. Colpa del involutore per eccellenza Allegri.

    Niang è finito come El Shaarawi e come Pato prima di lui.

    Si salverà giusto Saponara se continuerà a starsene buono in poanchina, magari perché si fa i cazzi suoi in allenamento.

    Ha perso agilità e fatica a trovare la posizione.

    Anche Montolivo è in evidente involuzione. Come Zapata del resto.

    Dove passa Allegri muore il calcio. Anzi no entra solo in coma perché come successo a Pirlo, con un allenatore serio, un giocatore entrato in coma con la capra può tornare a vivere e pure a vincere.

    • sadyq il 10 Dicembre 2013 alle 23:58

    Niang non è finito, ma non è mai iniziato!

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