Tra Amarezze e Rimpianti…

++ CALCIO:RAZZISMO;ALLEGRI,STOP INCIVILTA',PAESE CRESCA ++Comincio questo editoriale con un pizzico di rammarico, per tutta la gente maleducata ed ignorante che continua a frequentare gli stadi. Purtroppo anche le semplici amichevoli, come quella di ieri del Milan, vengono rovinate da pochi cretini che non permettono a tutti gli altri di passare in tranquillità un bella giornata di sport. Fino a quando non si troverà rimedio a certo episodi, potremo sognarci l’organizzazione degli stadi inglesi, dove nulla di scorretto può essere nemmeno pensato. Da condannare poi, oltre ai tifosi per il loro comportamento, anche il sindaco buonista che condanna l’arbitro e i giocatori del Milan per essersi rifiutati di giocare; insomma un insieme di episodi assolutamente deprecabili che hanno rovinato quella che poteva e doveva essere una semplice amichevole di preparazione per Allegri e la sua compagine.

Tornando a vicende più vicine al calcio giocato, nella serata di ieri si è conclusa la storia, in parte sventurata, di Pato al Milan. Un finale già annunciato da tempo, e solo rimandato di un anno dalla follia presidenziale a spese di tanti soldoni. Detto questo, nel ripercorrere mentalmente le vicende di Pato, continuo ad esser perplesso riguardo all’operato di staff medico e preparatori atletici, che hanno oltremodo gonfiato il fisico del brasiliano fino a comprometterne il naturale equilibrio. Ipotesi naturalmente, solo ipotesi, ma che qualcosa mi puzza riguardo all’operato del tanto rinomato Milan Lab. Sta di fatto che ormai è tardi per rimuginare, e la cessione in ritardo è stato solo un ulteriore danno per la nostra squadra.

Le cessioni portano soldi e i soldi, troppo spesso negli ultimi anni, NON portano giocatori. È successo prima con Sheva, poi con la cessione di Kakà, e infine con quelle di Ibra e Thiago. Tutte le volte tanti soldi hanno riempito le casse (o le tasche??) della dirigenza, senza portare mai nuovi rinforzi a causa del buco di bilancio, tormentone sempre pronto da tirar fuori al momento giusto per non utilizzare i soldi incassati. Nessuno chiede più spese folli o acquisti faraonici (a meno che non sia uno come El92) ma quantomeno interventi oculati e mirati a rinforzare la rosa in ruoli dichiaratamente deboli. Basta quindi con le favole, basta con gli elenchi di giocatori che non arriveranno mai al Milan, e invece avanti con operazioni sagge e fruttuose, come Galliani ha in passato dimostrato di poter fare forse come nessun altro nel suo campo. Bisogna puntellare sicuramente l’attacco se parte anche Robinho, ma bisogna stare attenti a non dimenticarsi gli altri ruoli, dopo aver mandato a casa tanti giocatori non meritevoli di vestire la maglia del Diavolo.

6 commenti

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  1. I fattacci di Busto Arsizio li ho commentati aggiungendo anche che è sempre più difficile, per i tifosi milanisti, seguire la squadra del cuore in trasferta.
    Comincio a capire, lo spero, la politica societaria nata a seguito del fair play finanziario imposto dall’UEFA. La società ha imboccato una strada stretta irta di difficoltà.
    A me, antico tifoso, sembra che si vogliano riprendere le politiche nate con l’avvento di Andrea Rizzoli(costruzione di Milanello)e Passalacqua.
    Un consiglio formato da omini del presidente, tra cui il padre di Franco Carraro, che diede continuità al Milan, genialmente costruito, da Busini e Trabattoni.
    La strada è irta di difficoltà ed i risultati, nei nostri tempi, non sono certi. Il temperamento e la professionalità dei calciatori d’allora oggi è difficilmente riscontrabile.
    Troppe frivolezze, Alexandre Pato è un esempio eclatante, poca voglia di allenarsi e soprattutto di sacrificarsi per il ‘bene’ della squadra.
    Forse anche troppi soldi e troppe distrazioni che allontanano il calciatore dall’essere un atleta. Il caso Pato mi riporta, per qualche verso al caso Josè Altafini ed al famoso zio che chiedeva sempre aumenti di ingaggio. Non parlo di professionisti-mercenari ma di gente che svolge l’attività al solo scopo di aumentare in modo esponenziale i propri introiti indipendentemente dalle proprie prestazioni sportive. Oggi in tutte le squadre gli emolumenti sono spropositati e se, al Milan, le cose prendessero in questa deriva, allora è bene che certi giocatori non indossino mai più la ‘sacra’ casacca rossonera.

  2. A.C. Milan comunica che Daniele Bonera ha avvertito un problema muscolare alla coscia destra e ha saltato l’allenamento odierno.
    Mario Yepes, invece, soffre di una distorsione al ginocchio destro con interessamento del compartimento mediale.
    Anche Cristian Zapata ha saltato l’allenamento di oggi a causa di un virus influenzale.

    con mexes squalificato, l’unico difensore centrale a disposizione è acerbi….. e speriamo che a zapata gli passi la febbre e la cagarella, se no ci tocca ambro centrale di difesa!!!

      • boldi1 il 4 Gennaio 2013 alle 16:46

      per Bonera purtroppo non è una novità

      da quando è al Milan passa più tempo in infermeria che in campo

      siamo pure sfortunati , tutti gli ultimi infortunati sono nello stesso ruolo (difensore centrale )

      se poi ci aggiungiamo la squalifica rimediata da Mexes per un fallo stupido

      è ora di comperare un centrale difensivo da Milan via , che questa emergenza non spinga la dirigenza a colmare questa lacuna ?

  3. Saranno contenti i fenomeni che dicevano che ci si infortunava solo a Dubai..

  4. la cessione in ritardo è stato solo un ulteriore danno per la nostra squadra.

    Questa cosa non è vera. Nell’anno dello scudetto Pato ha segnato 14 gol, vale a dire gli stessi di Ibrahimovic (con un po’ di rigore sparsi qua e là) giocando di meno. Perciò ci sta che non si abbia fretta di vendere 6 mesi dopo un giocatore che sa/sapeva segnare come pochi altri.

    Ha avuto il suo tempo e gli ha detto male perchè non ha praticamente più giocato ed è diventato un peso. Economicamente resta un buon affare, perchè anche se nessuno lo sottolinea, grazie all’ammortamento di questi 5 anni di fatto ricaviamo una plusvalenza da questa cessione.. (il suo valore a bilancio era di 5 mln).

    1. Penso che intenda in ritardo rispetto all’anno scorso.

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