Storie di Mondiale: maledetti rigori (1994)

USA 1994Dopo una ferrea alternanza tra Europa e Sudamerica il mondiale sbarca nel Nord del nuovo continente. Stati Uniti 94: per l’Italia una grande opportunità di rivincita dopo il mondiale del 90. Mondiale che ha raffreddato il rapporto tra Matarrese e Vicini il quale viene esonerato fallendo la qualificazione agli Europei del 92. A guidare l’Italia viene chiamato Arrigo Sacchi che è appena stato licenziato dal Milan a causa di un rapporto a dir poco conflittuale con Marco Van Basten. Sacchi porta alla nazionale l’esperienza del Milan, in quel momento la squadra più forte del campionato più forte d’Europa e, probabilmente, una delle migliori di tutti i tempi. 4-4-2, schemi da imparare a memoria, squadra prima del singolo: si corre in 11, si vince in 11 e si perde in 11 e i fuoriclasse non sono più il centro del progetto intorno a cui la squadra va costruita, sono loro – piuttosto – a doversi mettere al servizio della squadra.

Al mondiale intanto si iscrivono sempre più squadre: stavolta sono in 145. Salgono a tre le formazioni africane, decisivo il trionfo del Camerun sull’Argentina ad Italia ’90 nella decisione di Havelange di concedere un ulteriore posto all’Africa. Non c’è la Danimarca, non c’è l’Uruguay e si qualifica solamente allo spareggio l’Argentina: con il Brasile, infatti, nel girone sudamericano sono arrivate la Bolivia e la Colombia – una squadra talmente forte e sorprendente da essere considerata tra le favorite per la vittoria finale. Le partite – per essere viste in Europa – vengono giocate alla mattina o al primo pomeriggio: le squadre sono divise come già avvenuto ad Italia 90 in due stadi per girone in modo da minimizzare fusi orari e spostamenti – l’Italia fa pressione per essere inserita nel girone della costa est, quello di New York mentre il Brasile giocherà già in stadio, ora e fuso della finale. E risulterà decisivo.

Come spesso capita nei mondiali in cui facciamo bene, l’Italia parte male. Anzi, malissimo. L’Italia perde con Francia e Germania le due amichevoli di lusso prima del mondiale, vince ma non convince contro Finlandia (2-0) e Svizzera (1-0). In contemporanea, Fabio Capello, sostituto di Sacchi al Milan, ha vinto la sua prima coppa campioni dopo tre scudetti consecutivi (di quelli veri e difficili – non quelli mediocri della serie A odierna). Matarrese difende il CT ma l’Italia non convince nemmeno sul suolo americano andando a vincere solamente 1-0 contro il Costa Rica. Per la prima volta nei gironi sono stati introdotti i tre punti a vittoria nel tentativo – di fatto inutile – di contrastare i pareggi: i gironi sono però praticamente pleonastici. Da 24 squadre il mondiale si riduce, infatti, alle 16 degli ottavi: ciò vuol dire che passano prime, seconde e 4 terze su 6. Una formula che personalmente reputo orrenda che, purtroppo, ritroveremo ad Euro 2016.

E’ la nostra fortuna perché con l’Irlanda l’Italia parte malissimo: sconfitta 1-0, sotto per tutta la gara contro una cenerentola del calcio europeo. Arriva la Norvegia e va ancora peggio: rimaniamo in 10, Baresi va fuori – infortunato gravemente e fuori presumibilmente per tutto il resto della rassegna iridata (ci sono possibilità di recupero, con un miracolo, solo per la finale), Pagliuca si fa cacciare e Baggio, Roberto, esce dal campo dando del matto a Sacchi in mondovisione. Ci salva un gol di Baggio, Dino. Per passare serve quindi una vittoria col Messico che non arriva: è 1-1 e nel girone finiamo terzi a pari punti (4) con tutte le altre e a pari differenza reti (4) con tutte le altre squadre. Decidono i gol fatti (2 contro 1 della Norvegia, gli stessi dell’Irlanda, 1 meno del Messico) ma ci mandano alla lotteria delle terze e veniamo graziati dal 6-1 della Russia contro il Camerun. Siamo la 4° terza, la peggiore, ma l’ultima a rimanere dentro.

Altri gironi: nel gruppo A la Colombia, come capita spesso alle squadre dal nome a sorpresa che vengono spacciate per favorite prima del mondiale, va a casa. Decisivo un autogol di Escobar nella seconda partita contro gli Stati Uniti: sarà ucciso in patria. Oltre agli USA passano Svizzera e Romania – che aveva in Hagi il suo miglior giocatore. Nel gruppo B il Camerun – come abbiamo già detto – va a casa. Stessa sorte tocca alla Russia mentre il Brasile con due vittorie proprio contro Russia e Cameroon ha già chiuso la pratica dopo due partite giocandosi e pareggiando lo spareggio per il primo posto con la Svezia. Gruppo C, destino analogo: due squadre sopra tutte, Germania e Spagna. La Germania ha vinto la partita inaugurale contro la Bolivia che fa faticare tedeschi e spagnoli ottenendo una sconfitta di misura ma nulla di più. Fuori anche la Corea del Sud, che ferma la Spagna ma si fa fermare a sua volta dai boliviani.

Parte bassa: Nigeria, Bulgaria ed Argentina si qualificano con 6 punti a testa lasciando a secco la Grecia e vincendo una partita a testa. Sembra essere un altro mondiale per Maradona: si fa rimettere in forma e segna subito nella gara d’esordio. Diego viene però trovato positivo all’antidoping subito dopo la seconda partita: l’Argentina lo scarica subito e perde 2-1 con la Bulgaria di Stoickov. La stessa sorte capita nel gruppo D vinto da un sorprendente Belgio e da una ancora più sorprendente Arabia Saudita che insieme alla favorita Olanda totalizza 6 punti lasciando a zero il Marocco.

Ottavi di finale: per l’Italia è la svolta. Siamo sotto con la Nigeria e con un uomo in meno. A salvarci è Roberto Baggio che con un gol dei suoi ci manda ai supplementari: vinciamo 2-1 con rigore per fallo di Eguavoen su Benarrivo. Da lì in poi sarà grande Italia. Nelle altre gare l’Argentina continua il suo tracollo perdendo contro la Romania, la Svezia batte agilmente, 3-1, l’Arabia Saudita, l’Olanda batte l’Irlanda ferma a quella buona gara con l’Italia mentre il Brasile batte gli Stati Uniti. Dalla nostra parte di tabellone, invece, la rivelazione Bulgaria elimina il Messico ai rigori, la Spagna elimina la Svizzera con un secco 3-0 e ovviamente la Germania – tra le prime otto, in un mondiale, c’è sempre la Germania – elimina il Belgio per 2 reti a 1.

L’Italia gioca contro la Spagna: c’è Antonio Conte in campo che sostituisce Signori dal 1′ – Massaro e Baggio davanti mentre come spesso capita nella loro storia la Spagna è senza punte. Andiamo in vantaggio dopo 25′ con Dino Baggio che fulmina alle spalle Zubizarreta. Cainero riesce però a fulminare Pagliuca alle spalle e a trovare il gol dell’1-1. Tassotti nella ripresa frattura il naso a Luis Enrique: l’arbitro non se ne accorge ma prenderà una squalifica record: 8 giornate – vale a dire un ergastolo sportivo e le prende nonostante la prova televisiva non sia applicabile. La decide ancora Roberto Baggio a tre minuti dalla fine, servito in contropiede da Signori: pallonetto del 2-1 ed Italia in semifinale. Negli altri quarti nel big-match l’Olanda esce col Brasile in una partita che esplode nella ripresa e vede i verdeoro trionfare per 3-2 – decisiva la punizione di Branco: il Brasile in semifinale affronta la Svezia che porta ai rigori la straordinaria romania di Hagi dopo un 2-2 nei regolamentari. Va fuori la Germania, a sorpresa, contro la Bulgaria: non mancavano una semifinale dal 1962 e torneranno a non mancarla dal 2002.

Semifinali: il Brasile si sbarazza della Svezia anche se la partita è più complicata del previsto: 1-0 e gol di Romario a 10′ dalla fine che buca il catenaccio svedese. L’Italia affronta la Bulgaria rivelazione del torneo ed è un Italia in crescendo: dopo 25 minuti con la Bulgaria è già 2-0, doppietta di Roberto Baggio. Sembrerebbe una passeggiata ma l’Italia cala, la Bulgaria accorcia e gli azzurri sembrano ancora più in difficoltà di prima. Baggio esce per un dolore alla coscia – Costacurta, in diffida, si fa ammonire. Finisce 2-1, l’Italia è in finale, ma che Italia è? Siamo praticamente con la difesa contata: per fortuna recupera in maniera miracolosa Baresi – ma i due Baggio ed Albertini non sembrano essere al meglio delle condizioni. Non riusciamo a mettere in difficoltà il Brasile, ma riusciamo a contenerlo. Si va ai supplementari prima, ai rigori poi: l’epilogo lo conosciamo tutti – prima Massaro, poi l’errore definitivo è quello di Baggio. E’ campione del mondo uno dei Brasile forse più deboli della storia del calcio – l’Italia è sconfitta con molti rimpianti, forse più di 4 anni prima. Sarebbe bastato avere un paio di giocatori al meglio e non ci sarebbe stata storia.