Azerbaijan – Italia 1-3: siamo in Francia

L’Italia è arrivata in Francia e ci è arrivata con un turno di anticipo. La partita di Baku ci porta una qualificazione facile ma non scontata considerato che le pretendenti erano Norvegia, Croazia e Bulgaria. Decisiva è forse stata la prima partita in cui siamo andati a vincere in casa dei diretti rivali – tenendo poi con la Croazia che per lunga parte del girone è sembrata più in forma di noi salvo mollare nel finale. La partita di stasera è la partita di un Italia diversa da quella che all’andata aveva stentato proprio con gli azeri vincendo solamente con un gol di scarto. Il 3-5-2 ha lasciato spazio a un più europeo e moderno 4-4-2 diventato spesso 4-2-4 ed un Pirlo diventato improvvisamente non più indispensabile (come era da aspettarselo, appena ha svestito i colori bianconeri) ha potuto lasciare spazio a Verratti, vero uomo in più del centrocampo italiano: l’assist per il primo gol di Eder è da vedere e rivedere.

La sensazione rimane quella, comunque, di una squadra che ancora deve crescere e deve crescere molto. Giochiamo in velocità e da lontano perché non abbiamo punte (e con tutto il rispetto non può esserlo Pellé). Dobbiamo mettere la partita sulla corsa e per farlo lasciar attaccare gli altri e farli scoprire. Possiamo farlo perché abbiamo un centrocampo forte nonostante un attacco spuntato ma se la partita diventa eccessivamente chiusa continuiamo a fare fatica. Non illuda la qualificazione avvenuta – sono 49 partite che la nazionale non perde tra qualificazioni mondiali ed europee nonostante, poi, due eliminazioni al primo turno in Sudafrica e Brasile.

Nella pletora dei centrocampisti spuntano quindi Verratti e Candreva – il secondo decisivo nel gol di El Sharaawy che si limita ad appoggiare a porta vuota. Ovviamente il novantadue, che sta ampiamente fallendo in Francia, da domani sarà un rimpianto del Milan nonostante a Monaco sia già considerato un fallimento. Chi è invece un rimpianto è Darmian a cui Allegri preferiva Emanuelson sulla fascia – non un rimpianto del Milan, sia chiaro, ma dell’intero movimento visto che nemmeno le altre cosiddette “big” lo hanno notato nel momento in cui ha lasciato i nostri colori. La cosa bella è che gli stessi che rimpiangono Darmian sono pronti ad insultare Romagnoli al primo errore – sintomo che non hanno capito nulla.

Attendiamo di vedere cosa succederà a Parigi – la cosa certa, però, è che al momento Conte il suo lo ha fatto e per come siamo usciti dal mondiale come già detto il compitino non era per niente scontato. Arriviamo davanti alla Croazia e arriviamo imbattuti all’Europeo per una squadra che ricorda sempre più la sua prima Juventus – non bella, non piena di campioni, ma tremendamente solida e vincente. La speranza è sempre che Antonio, dopo l’europeo, possa venire sulla nostra panchina – uomo giusto per la rinascita, ancora più del motivatore serbo.

AZERBAIGIAN-ITALIA 1-3 (1-2)
MARCATORI Eder (I) all’11’, Nazarov (A) al 31’, El Shaarawy (I) al 43’ p.t.; Darmian (I) al 20’ s.t.
AZERBAIGIAN (4-1-4-1) K.Aghayev; Medvedev, Guseynov, R.F. Sadygov, Dashdemirov; Garayev; Ismaylov (dal 45’ s.t. Mirzabekov), Eddy (dal 20’ s.t. R.A. Sadygov), Amirguliyev, Nazarov; Gurbanov (dal 30’ s.t. Erat). (A.Mammadov, Nazirov, Guliyev, Abishov, Pashayev, Hajiyev, Jafarov, E.Mammadov). All. Prosinecki
ITALIA (4-2-4) Buffon; Darmian, Bonucci, Chiellini, De Sciglio; Verratti, Parolo; Candreva (dal 43’ s.t. Soriano), Pellè, Eder (dal 33’ s.t. Giovinco), El Shaarawy (dal 29’ s.t. Florenzi). (Sirigu, Padelli, Barzagli, Santon, Bertolacci, Bonaventura, Montolivo, Zaza, Quagliarella). All. Conte
ARBITRO Collum (Sco)
NOTE espulsi Guseynov al 42’ s.t per fallo da chiara occasione da gol. Ammoniti Mevedev per gioco scorretto. Spettatori 35mila circa. Recupero zero pt, 3’ st