Milan – Palermo 3-2: la partita tattica

Devo essere sincero, da come avevamo giocato il derby mi aspettavo una prestazione ben diversa dal reparto difensivo. Se meno di sette giorni fa non avevamo fatto sbavature evidenti, ieri ci sono state e hanno complicato la gara più del previsto.

Poco da dire sulla fase offensiva, quando i tre di centrocampo sono uniti e coesi nel recuperare, gestire e creare corridoi tutto viene più facile; complicano invece la manovra Honda e Adriano. Il primo viene impiegato da Sinisa più per coprire il centrocampo, che non per trovare i filtranti giusti (quello che un vero trequartista dovrebbe fare); per il secondo, si nota come il suo modo di giocare sia prevalentemente da unica punta. Infatti, nel corso della gara si isola e si tiene distante dal compagno di reparto, cosa che Bacca invece non fa dato che cerca di servirlo nelle sue ripartenze palle al piede.

Tornando al pacchetto arretrato, nota dolente di ieri sera, si nota come ci sia un calo che non ci possiamo permettere, visto che il nostro tecnico adotta un pressing alto. Tale arroccio crea una maggiore distanza tra i centrocampisti e la linea difensiva, che deve essere opportunamente accorciata da quest’ultima. Lo si è visto nel derby quanto può essere pericoloso lasciare tutto quello spazio tra le due linee, ebbene anche stavolta i tre di centrocampo hanno fatto una prova molto dispendiosa, togliendo la maggior parte dei rifornimenti a Vazquez (annullato da Montolivo), Quiason (spaesato, non riuscendo a ricevere un pallone pulito) e Gilardino che tocca un unico pallone e riesce a tramutarlo in un assist perfetto.

Dunque, nel momento in cui il centrocampo non riesce a filtrare tutti i palloni, i difensori devono avere bene in mente due priorità: i centrali devono occuparsi delle progressioni palle al piede, che si creano nella corsia centrale; mentre la seconda è di obbligare i terzini a seguire, tramite le diagonali, gli eventuali tagli alle spalle dei centrali. Questi due punti ieri sono mancati nell’azione del secondo goal avversario: De Sclio si perde il taglio di Hiljemark, che si aggiunge all’errore di Romagnoli che si fa attrarre dalla sponda di Gilardino, su cui era già salito in pressione Zapata.

C’è ancora molto da migliorare, ma fin quando riusciamo a rifornire il nostro miglior attaccante i goal arriveranno. Martedì andiamo a Udine, squadra che non è riuscita a dare continuità ai tre punti ottenuti nella prima di campionato.