Sassuolo – Milan 3-2: la partita tattica

Prima di parlare della partita, mi piacerebbe partire da tutta la m%*#@ spalata addosso a Inzaghi per le parole dette in conferenza stampa. Io sottoscrivo in pieno le sue parole perchè, se questa direzione di gara fosse stata in una gara disputata dalla Juventus, si sarebbe gridato al complotto. Quindi, se la tua squadra occupa zone della classifica poco importanti, non hai il diritto di evidenziare che la partita è falsata. E’ vergognoso come opinionisti/giornalisti fanno di tutta l’erba un fascio, con insinuazioni senza senso: infatti, per loro, Inzaghi non ha motivo di indignarsi, in quanto la sua squadra non ha un anima; e (deridendolo) confermano che ogni sua sconfitta è da imputare a torti arbitrali. Non condivido invece, ciò che dice riguardo alla sua permanenza sulla panchina del Milan. Dichiara che ha ancora tanto da dimostrare, ma noi abbiamo già visto fin troppo Pippo e non abbiamo più intenzione di assistere a sconfitte con squadrette di provincia, come il Sassuolo.

Altra lacuna stagionale è l’espulsione ricorrente, la dodicesima stagionale e solo le ultime quattro (nelle ultime cinque partite) sono da contestare, portandoci sempre a finire le partite in inferiorità numerica. Questo delinea un’insicurezza a livello psicologico, perchè il Milan non ha un atteggiamento aggressivo che porta a essere puniti con cartellini; tutto al contrario dell’agonismo utilizzato dall’Atletico Madrid, che impiega contrasti molto aggressivi per recuperare la palla. La causa più evidente è la mancanza di serenità nell’ambiente e sicurezza nei propri mezzi, per farla breve il gruppo è allo sbando.

Per quanto riguarda il gioco, dopo la partita di Genoa, si è visto un miglioramento e lo si è visto anche ieri, quindi sotto questo aspetto non ho nulla da commentare. Si riconferma Honda, che è riuscito solo ora a smaltire i postumi della coppa d’Asia; riesce, fino alla sua sostituzione, a creare la superiorità nella trequarti avversaria. Viene aiutato sensibilmente con l’ingresso di Suso, con cui fraseggia perfettamente; ma nel momento di maggiore spinta del Milan, con la parità appena raggiunta, ci vengono tagliate le gambe dall’espulsione di Jack. Non va certamente bene in fase difensiva, infatti Inzaghi si auto-suicida formando 3/4 della difesa da giocatori che non hanno nelle loro corde la corsa. Una pessima scelta visto l’attacco avversario, che non dà punti di riferimento grazie agli esterni che si inseriscono fra le linee. I problemi arrivano soprattutto dalla corsia di sinistra grazie alla coppia Paletta-Bonera, che non riescono a fermare lo scatenato mezzo-giocatore Berardi. Chissà se con Mexes avrebbe avuto tutta quella libertà, sicuramente con l’atteggiamento alla Montero di Mexes, sarebbe passato solo uno tra pallone e giocatore. Molto bene Poli sulla corsia di destra, l’ultimo ad arrendersi dopo l’espulsione, che dà un grosso apporto allo svolgimento dell’azione.

Per concludere, accecato dalla rabbia per l’ennesima prestazione da leone del bimbominkia Berardi, dal prossimo anno non  voglio più che una squadra del nostro nome venga presa in giro da quattro pischelli. Adesso basta, siamo il Milan e meritiamo rispetto, ma nessuno si ricorda più chi eravamo.