Chievo – Milan 1-3: ma non eravamo scarsi?

Ma non eravamo scarsi? Ma non abbiamo il minimo di abbonati? Ma non avevamo fatto un mercato orrendo? Ma non dovevamo arrivare ottavi? Eppure abbiamo vinto a Verona, dove il Chievo non perde da Gennaio. Eppure siamo secondi, davanti al Napoli dei miracoli e pari punti con la Roma. E’ un buon Milan quello che espugna il Bentegodi e porta a casa la quarta vittoria su cinque gare (in mezzo quella scellerata gara di Firenze). Ed era una partita veramente difficile perché giocavamo non solo contro una delle migliori difese del campionato ma giocavamo dopo due settimane mediaticamente molto difficili: tra Squinzi e le sue lamentele, le inchieste sui Cinesi, il No di Maldini e tutto il clima che si è creato intorno.

Eppure l’abbiamo sfangata. Con quel pizzico di buona sorte che è troppo mancata negli scorsi anni. Con un gruppo che sembra finalmente unito (vedi Niang che mostra la maglia di Montolivo dopo il gol) anche grazie ad una identità italiana ritrovata. Montella è un allenatore – non il migliore possibile – ma rispetto ad Asinisa e soci dimostra come la squadra non fosse scarsa: mancava qualche riserva comprata in estate (vedi Lapadula oggi) ma il Milan ad oggi è sostanzialmente secondo con lo stesso organico tanto vituperato negli anni precedenti.

Queste vittorie hanno un pattern comune: soffriamo nel primo tempo per poi uscire nel secondo. Cosa che fa spesso anche la Juventus e cosa che alla fine ti fa salvare energie e ti fa illudere l’avversario che si scopre. Gli scorsi anni c’era una frenesia di segnare che portava al crollo finale – qua c’è forse la consapevolezza nonostante il tifo becero e il tam-tam mediatico di essere forti e di sapere che il gol arriva. Menzione speciale a Lapadula che si è sbattuto causando il primo gol e sfiorandone un altro. Bacca prenda esempio.

A centrocampo malino Locatelli – una cosa è giocare dall’inizio, una subentrare a gara in corso: purtroppo Montolivo manca (a centrocampo abbiamo sofferto) e Sosa non lo può sostituire. Ci salva Bonaventura che sembra essere finalmente tornato dopo un anno di assenza (ma buonasera!). La difesa è sempre più una certezza che avremmo potuto avere un anno fa con un allenatore migliore (ciao Asinisa). Giochiamo al momento un calcio essenziale che ci fa raccogliere tanto anche e soprattutto grazie al fatto che siamo in partita fino alla fine e a Niang, vero fuoriclasse sottovalutato della squadra. No, non siamo scarsi e no, non siamo solo Bacca e Donnarumma come qualcuno vuole far passare. Breve citazione a Montella: tre cambi uno peggio dell’altro. La prossima volta non facciamoli a caso visto che hanno riaperto la partita, grazie.

Dopo questa sosta durissima quindi ci aspetta la Juventus. Arriva nel momento migliore per l’entusiasmo ed i risultati, nel momento peggiore per una classifica che ci rivedrebbe nel mischione in caso di probabile sconfitta. Una classifica da tenere alta per stanare i cinesi che tramite stampa nei giorni scorsi parlavano di mercato a seconda della classifica: questa squadra probabilmente dopo natale sarà in lotta per la Champions e quindi non potrà essere lasciata sola. E’ il momento di smetterla di tifare contro e raggrupparsi intorno alla squadra – chi ha contestato in estate e continua a contestare la rosa forse proverà un po’ di vergogna, sicuramente avrà imparato la lezione che nel calcio conta fare un punto in più degli altri. Non siamo scarsi, dovevamo solo acquisire consapevolezza in noi stessi.

Breve chiusura citando un po’ di cose brutte viste oggi: 1) la curva dell’inter. 2) Zanetti ed Ausilio che appoggiano la curva dell’Inter. La collusione col tifo organizzato nel calcio non dovrebbe succedere, mai. Noi stiamo con Icardi. Un saluto anche a Squinzi: che dice, presidente, lo convalidiamo il risultato di stasera?

8 commenti

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    • Renzo Mattei il 17 Ottobre 2016 alle 00:00

    Mi chiedo come si faccia, in un paese dove sono più gli autori di libri che i lettori (semicit) a comprare un libro che è la biografia di una nullità (non ha ancora dimostrato nulla dal punto di vista calcistico) di 23 anni! Una biografia a 23 anni!!!

  1. Hai ragione Renzo M. Sembra di rivivere un medioevo. Certamente una decadenza epocale.
    Caro Diavolo vacci piano e non ti esaltare troppo. La speranza prende quota e le serate davanti alla tv sono piacevoli.Ma la fortuna ci sta dando una grande mano . Un passo alla volta. Va bene cosi’ Montella.

  2. Parto dal fondo di un post dove sembra emergere sotto sotto più una specie di rosicatura che di contentezza dopo una vittoria meritata, voluta, intelligente e di chiara esemplificazione di una consapevolezza raggiunta. Niente di grande o perfetto, ma tanto di duro lavoro tattico e mentale.

    Dici “E’ il momento di smetterla di tifare contro e raggrupparsi intorno alla squadra – chi ha contestato in estate e continua a contestare la rosa forse proverà un po’ di vergogna, sicuramente avrà imparato la lezione che nel calcio conta fare un punto in più degli altri. Non siamo scarsi, dovevamo solo acquisire consapevolezza in noi stessi.” Guarda che è da un pezzo che il tifo duro e puro non tifa più contro. Bazzico regolarmente ambienti come “Milan Night” e non c’è più tifo contro come accadeva fino a qualche mese fa. Il cambio di proprietà, a torto o a ragione, ha cambiato il clima e le speranze.

    Al contrario trovo proprio qui un certo scetticismo, se non proprio un’ostilità verso quello che dovrebbe essere o sarà il nuovo Milan. Guai a pensare al futuro senza il solito inamovibile e immarcescibile AD e guai a pensare che ci possano essere alternative a un giocatore (trattato indegnamente e imbecillemente male) che non è mai stato un’icona rossonera. Mi ricorda molto un certo signore che da una televisione di nicchia e da qualche social forum continua a pensare che i cinesi non esistano.

    Torno alla vittoria di questa sera. Come dicevo non è né immeritata né fortunata né banale. E’ una vittoria del gruppo e dell’allenatore. Un allenatore che è entrato nel Milan in punta di piedi, con umiltà e sapienza. Ha iniziato con un gioco spregiudicato, ma ha cambiato subito quando ha visto che non si poteva giocare alla roulette russa tutte le partite. Ha trovato una quadratura per dare equilibrio alla difesa e centrocampo e la squadra è cresciuta in consapevolezza e autostima.

    Curioso poi che le uniche positività che trovi in lui servano solo e unicamente per screditare un allenatore che non aveva fatto affatto male come Mihajlovic, che vincendo domani sera a Palermo porterebbe il Torino a pari punti di Napoli e Lazio.

    Cambi tutti sbagliati? Se rivedi l’andamento della partita (lo sto facendo adesso su sky), a mente fredda, non sono affatto illogici. Il gol (bellissimo), su una punizione forse inesistente, di Birsa è assolutamente casuale e non conseguente ad un cambio di assestamento in campo, e dopo il 2 a 1 non abbiamo corso più alcun pericolo, riprendendo in mano la gestione della partita. Piuttosto riguardati i venti minuti finali del super acquisto di quest’anno.

    Per chiudere, sembra paradossale, ma senza le pressioni della società, che non esiste più, la squadra riesce a dare il meglio di se stessa. Mercato a gennaio? Se saremo in grado di lottare per un posto in Champions è sicuro che verrà fatto un investimento sostanziale. Altrimenti è evidente che il tutto sarà rimandato per il prossimo campionato.

    Buona notte.

    1. Abbiamo cambiato proprietà? A me pare che siamo secondi con vecchia dirigenza e vecchia proprietà. Chi ha ripreso a tifare solo per via del cambio si è dimostrato un prezzolato

      1. Oppure tu vivi sulla luna come quello che ho citato sopra. Io tra i fedelissimi dell’imperatore, pardon, dell’AD avverto un certo rosicamento.

        1. Per cosa? Il closing non è ancora avvenuto. Semmai si è dimostrato al momento che non eravamo scarsi, solo disturbati

          • dejan67 il 17 Ottobre 2016 alle 18:38

          perdonami ma “dimostrato” e “al momento” mi sembrano due locuzioni non compatibili.
          diciamo che stiamo andando bene, oltre le previsioni, che ci sta girando pure bene e non guasta, ma francamente in un mese e mezzo non dimostri proprio una mazza e non cancelli certo tre anni da incubo.

  3. Amico mio premetto che non mii frega nulla di quel che avviene sull’altra sponda del Naviglio Grande. La partita l’ho vista così:

    I rossoneri hanno espugnato il Bentegodi pur dando l’impressione di avere sofferto oltre il dovuto nella prima mezzora dell’incontro.
    Passato il periodo iniziale il Milan ha preso in mano le redini della partita anche grazie alla maggiore qualità dei suoi giocatori.
    La crescita della squadra è stata evidente e dopo il primo periodo di studio ha comportato lo sblocco dell’incontro grazie ad una prodezza balistica di Juraj Kucka che ha fatto gol con un tiro di sinistro da circa 30 metri. Subito dopo lo slovacco del Milan ci ha riprovato di destro e per poco non è riuscito a raddoppiare.
    Nella seconda parte della gara il Milan ha continuato a tenere in mano le redini del gioco, con autorità, ed ha prontamente raddoppiato con una grande azione finalizzata da M’Baye Niang.
    Poi ha continuato a gestire la gara sino a quando Rocchi si è inventato un inesistente fallo, dal limite dell’area, che è sortito nel gol di Birsa.
    Se era fallo quello di Paletta bisogna osservare che allora nel primo tempo il fiorentino ha negato al Milan un penalty e l’espulsione di un difendente clivense già ammonito.
    Tuttavia nonostante l’arbitro(il fiorentino proprio noi riesce a mascherare le sue antipatie verso il Milan) per i rossoneri la partita ha rispettato le premesse poiché si è presentata come una gara difficile da giocarsi in un campo ostico e contro una squadra esperta e tra le più in forma in questo inizio di stagione nel torneo italiano.
    In un contesto complicato quel che ha confortato i tifosi milanisti è stata la dimostrazione d’unità d’intenti che è emersa nella squadra. Questo è quello che si intravvede nel lavoro di Montella.
    Un tecnico che talvolta da l’impressione di sbagliare le sostituzioni. Infatti i cambi stavano per guastare il risultato in una splendida prova (almeno relativamente alla seconda parte della partita)
    Il Milan sotto il profilo caratteriale ha offerto una grande prestazione che ha dato dimostrazione di compattezza anche nella fase difensiva.
    Questo è quello che lascia ben sperare nel prosegui del campionato.
    Secondo posto conquistato e sabato sera si gioca contro la Juventus.

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