Abbiati contro il Perugia nel 1999
Questa settimana parliamo di un grande portiere, che forse in carriera ha avuto meno di quanto si sarebbe meritato, in nazionale quanto nei club. Sto parlando di Christian Abbiati, uno dei protagonisti di questa annata scudettata.
GIOVANILI – Abbiati inizia la carriera nell’Abbiategrasso. Si fa notare dal Monza, una delle squadre che il Milan ha sempre seguito nell’attingere sui giovani. È così che, nell biennio della ri-programmazione, insieme agli arrivi di Shevchenko, Gattuso e altri, dopo il disastroso 1996-97 e 1997-98, la dirigenza, tra le tante mosse brillanti, ne fa una che sarà la dimostrazione dell’ottima politica di acquisti di quell’estate, ovvero portare Abbiati in rossonero, come nuovo secondo portiere.
PERUGIA E IL 1998-99 – La storia la conosciamo tutti. Partito dalla panchina, Christian si fa notare, e dopo l’espulsione di Sebastiano Rossi contro il Perugia, subentra tra i pali per non uscirne più. La stagione di Abbiati vive nel segno delle partite col Perugia. Non solo l’esordio ma anche l’ultima sfida della stagione rendono l’anno di Christian memorabile, con la leggendaria partita che permise al Milan di superare la Lazio nella corsa scudetto.
DIDA E LA PANCHINA – Così come aveva esordito nel Milan, togliendo il posto a Rossi, è stato poi relegato in panchina da Nelson Dida, nella stagione 2002-2003, quella della Coppa dei Campioni. Abbiati ha sempre avuto il pregio di farsi trovare presente nei momenti di maggior pressione. È infatti il caso della semifinale contro l’Inter, nella quale ha dato un importante apporto per far arrivare il Diavolo in finale contro la Juventus.
NAZIONALE – In Nazionale, lo sappiamo, Christian non ha mai avuto molta fortuna. Sebbene sia stato uno dei portieri più capaci della sua generazione, è stato sempre sopravanzato da altri portieri fermandosi a 4 presenze in nazionale. Tra il 99 e il 2002 ha vissuto il dualismo Buffon – Toldo, giocando da secondo portiere a Euro 2000 dopo l’infortunio di Buffon. Negli anni successivi è stato sempre oscurato dalla stella di Gigi Buffon, che ha vinto poi il mondiale 2006. Peccato che anche oggi, Prandelli, nonostante la parabola discendente di Buffon, decida ancora di ignorarlo per la Nazionale come hanno fatto i suoi precedenti colleghi.
BUFFON E LA RINASCITA – Già proprio Gigi Buffon fu la chiava per far tornare Abbiati nel calcio che contava. Avvenne per il curioso episodio al Trofeo Berlusconi del 2005, quando Kakà causò fortuitamente l’infortunio del numero 1 della nazionale. Lo stile Milan impose a Berlusconi di cedere in prestito Abbiati alla Juventus, dove risultò determinante nella vittoria dello scudetto 2005-2006, quello di calciopoli. Successivamente Abbiati rivelerà alla stampa che fu proprio Capello ad averlo fatto rinascere come portiere, perché aveva chiuso a Milanello disastrosamente, dato che si allenava pochissimo. Capello l’ha portato sulla strada della rettitudine. Non mancano le frecciate all’Inter, col quale ha diversi conti in sospeso. Abbiati non ha mai mandato giù lo scudetto guadagnato sul campo dalla Juventus sottratto da calciopoli, dicendo che “quelli dell’Inter, me l’hanno tolto”.
Christian Abbiati, il Muro della difesa di Allegri
LA RIVINCITA MILAN – Dopo due parentesi al Torino e all’Atletico Madrid, il Milan decide di puntare di nuovo su di lui. Come ha sempre fatto in carriera, si riprende il posto che gli aveva soffiato Nelson Dida anni prima, proprio a sue spese. Gioca molto bene il campionato 2008-09, poi viene sostituito per gran parte della stagione l’anno dopo per infortunio. Undici anni dopo Perugia è sempre Abbiati. Christian infatti vive la sua migliore annata della carriera quest’anno, compiendo un’altra rivincita personale, contro i cugini interisti, riportando lo scudetto sul campo al Milan (il suo secondo tricolore col Milan dopo quello del 1999), riprendendosi lo scudetto morale tolto da calciopoli, e facendo re-innamorare il popolo milanista che lo considera ormai un pezzo inamovibile dello scacchiere Milan. Quest’anno, con 18 reti subite, è il portiere meno battuto della Serie A. Grazie Christian.