Urne chiuse

Ecco qui i risultati

Quesito numero 1
SI: 13,33%
NO: 73,33%
ASTENUTI: 13,33%

Urge intervenire sui calci piazzati

Quesito numero 2
SI: 0%
NO: 73,33%
ASTENUTI: 26,67%

Seedorf in panchina, sempre e comunque

Quesito numero 3
SI: 80,00%
NO: 0%
ASTENUTI: 20,00%

Si, urge qualcuno che batta i calci piazzati. Così non va bene

Quesito numero 4
SI: 33,33%
NO: 40,00%
ASTENUTI: 26,67%

Dubbio Zlatan. Buono o no per la Champions? Il dubbio rimane, leggera prevalenza del no.

Quesito numero 5
SI: 40,00%
NO: 40,00%
ASTENUTI: 20,00%

Popolo spaccato in due. Metà vorrebbe la squadra per Pato, l’altra metà invece ritiene che non ne vale la pena o che deve essere lui a meritarsela

Quesito numero 6
SI: 6,67%
NO: 60,00%
ASTENUTI: 33,33%

Kakà resti a Madrid, è meglio per tutti

Il nostro referendum

Sull’onda delle elezioni referendarie (conclusesi nel migliore dei modi) vi propongo per la giornata aperta il seguente giochino….

ROSSONEROSEMPER – IL REFERENDUM

http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/228663_222279357798266_211512728874929_979730_647178_n.jpgQuesito numero 1

Volete voi che i calci piazzati vengano completamente ignorati la prossima stagione, continuando a battere i calci d’angolo a due tocchi per “non prendere contropiede”?

SI                                         NO

 

https://i0.wp.com/media1.turkiskfotboll.com/2010/10/1271410289_clarence-seedorf1.jpg?resize=131%2C204Quesito numero 2

Volete voi che Clarence Seedorf giochi 40 partite in campionato, ritenendo che l’Olandese debba partire titolare quando sta bene?

SI                                         NO

 

https://i0.wp.com/net-storage.tccstatic.com/storage/milannews.it/img_notizie/thumb1/cbeed8ab18ce4bc1fb1af0efddde485a-1259952933.jpeg?resize=204%2C204Quesito numero 3

Volete voi che arrivino al Milan giocatori in grado di rendersi pericolosi anche sui calci di punizione diretto ritenendo l’attuale batteria di tiratori (Seedorf, Pato, Ibrahimovic, Cassano) insufficiente e ritenendo che il Milan debba tornare a rendersi pericoloso anche in queste occasioni?

SI                                         NO

 

https://i0.wp.com/www.calciosport24.it/wp-content/uploads/2011/05/41505-bncjkzemetcmcz9haq64.jpg?resize=208%2C197Quesito numero 4

Ritenete Zlatan Ibrahimovic un giocatore che possa fare la differenza per il Milan non solo in campionato ma anche in Champions League e volete quindi voi che sia lui il titolare nella formazione di coppa dei campioni?

SI                                         NO

 

https://i0.wp.com/4.bp.blogspot.com/_Z0ppHT8JOvc/S7txCF2GwjI/AAAAAAAAclQ/cj-qtVwJx_4/s1600/NEWS_1242892947_milan_pato.jpg?resize=223%2C149Quesito numero 5

Volete voi che il Milan punti su Alexandre Pato e quindi imposti una formazione incentrata per le caratteristiche del numero sette rossonero, eventualmente mettendo ai margini della stessa Zlatan Ibrahimovic?

SI                                         NO

https://i0.wp.com/cdn.calciopro.com/wp-content/uploads/2009/01/kaka-maglia.jpg?resize=222%2C136

Quesito numero 6

Volete voi che Kakà torni al Milan dopo la deludente esperienza di Madrid come a lui piacerebbe?

SI                                         NO

 

Le urne chiudono alle 22.00, non abbiamo quorum quindi divertitevi pure, invito anche chi frequenta abitualmente il blog ma senza commentare al voto.

Comunicazione di servizio

Dovevo aspettarmelo prima o poi ed è accaduto. La voglia di scrivere post di lpf ultimamente andava sempre più scemando. E’ così che mi trovo costretto ad accettare le sue dimissioni anche se ha preferito lui farsi mettere alla porta danneggiando apertamente quello che fino a poche ore fa era anche il suo blog cancellando articoli post e commenti di un redattore (sto lavorando in queste ore per ripristinare gli stessi).

Rimango quindi solo ad amministrare il blog occupandomi della parte tecnica. Da oggi sarà quindi come fosse un nuovo inizio, un nuovo annozero per il blog. Se altri redattori volessero seguire lpf sono pregati di annunciarmi subito la loro scelta. Io comunque non per questo fermerò il blog, anzi cercherò di cogliere l’occasione per migliorarlo ulteriormente. Per quanto mi riguarda lpf se si scuserà per il danno arrecato sarà sempre il benvenuto.

Ma il “progetto giovani” lo vogliamo o no?

Bisogna dire che per adesso i primi sue acquisti del Milan non sono male. Mexes è un ottimo difensore e ha 29 anni, non è un vecchio. Taiwo ha 26 anni e grande esperienza a livello internazionale, quindi ben vengano i giocatori come lui. Dall’altra parte, però, quanti rinnovi inutili… L’anno scorso è stato rinnovato a Oddo, Zambrotta e Gattuso, quest’anno a Inzaghi, Ambrosini, Nesta, Seedorf, Van Bommel e Roma. Tanti, troppi vecchi in una squadra che tra l’altro sta facendo della grinta e della dinamicità le sue caratteristiche principali, che quest’anno le hanno permesso di vincere lo scudetto.

Voglio tralasciare le fesserie dette da SB in questi anni, quando un anno e mezzo fa per esempio disse che da quel momento avrebbe preso solo giocatori poco più che ventenni. Idiozie dette da una persona che ormai parla tanto per dare fiato alla bocca, a cui non bisogna dare peso (anche se è un po’ singolare questa cosa, visto che è il presidente della squadra, ma vabbè).  Rimane il fatto che in effetti qualche giovane in più non guasterebbe in questa squadra, giusto per svecchiare un pochino un rosa che tra l’altro, va detto, nelle ultime stagioni si è un po’ rinnovata con l’arrivo di Abate, Boateng e Thiago Silva. Anche l’innesto di Merkel e Strasser, che non sono due campioni e probabilmente non sono da Milan, è comunque giustissimo, perchè i giovanissimi vanno provati e prima o poi, si spera, qualche campione uscirà anche dalla nostra rosa (20 anni dopo Albertini).

Rimane però il fatto che è stato fatto poco. Qualche rinnovo di troppo negli ultimi due anni c’è stato, è stato preso uno come Cassano che a luglio farà pure 29 anni secondo la carta d’identità, ma gioca come se ne avesse 40. Spero che Allegri abbia fatto capire a tutti i grandi vecchi che ormai comanda a lui e basta e loro se ne devono stare zitti, certo che far stare muti alcuni giocatori di questo calibro è davvero difficile. Credo che mandare via qualcuno avrebbe facilitato il lavoro di Allegri e poi soprattutto avrebbe permesso l’innesto di qualche ragazzo non per forza giovanissimo, ma quantomeno con qualche anno in più di carriera davanti rispetto ai vari Seedorf, Ambrosini e Nesta.

Rivoluzione in casa Milan in Relazione al Progetto Giovani

In queste ultime ore, tra gli addetti ai lavori che seguono il Milan non si parla d’altro: esonerato l’allenatore della squadra primavera Stroppa. Questa notizia sommata al divorzio da Pederzoli appena passato con la carica di direttore sportivo alla società sportiva Novara, inquieta non poco. Dobbiamo infatti a queste due persone e all’ottimo Galli, i recenti successi della squadra primavera e l’ottimo lavoro di ricerca di giovani talenti in giro per il mondo. Cosa si celi dietro questa rivoluzione non è dato saperlo ma i maligni, ben informati,  sostengono che si incominci a far spazio a qualche senatore della rosa prossimo alla pensione. Sicuramente il piano pluriennale che avrebbe dovuto portare ogni anno in prima squadra giovani talenti del vivaio ne esce notevolmente ridimensionato.  Che sia l’ennesimo cambio di direzione della dirigenza rossonera?

In questi giorni in via Turati abbiamo assistito, con inquietudine,  anche al passaggio a più riprese, nella sede  rossonera, del padre di Kakà il signor Bosco Leite. Le sue visite  hanno subito scatenato la fantasia dei giornalisti sportivi con l’ ipotesi di un trasferimento di Kakà all’Inter o peggio di un suo ritorno al Milan. Per fortuna invece, diciamolo subito,  l’oggetto della discussione tra Galliani e Leite è stato l’altro figlio minore Digao, per il quale è stato raggiunto l’accordo della conclusione anticipata del contratto di lavoro tra il calciatore ed il Milan.

Passando al calcio mercato, Galliani in questi giorni si è recato in Brasile a caccia non tanto di Ganso ormai in arrivo il prossimo Gennaio salvo sorprese, ma di giovani talenti brasiliani, tra cui si segnalano l’interesse per i giovani Danilo e Lucas. La preferenza per i giocatori brasiliani di Adriano è nota ma la consistenza numerica nella rosa rossonera di questa colonia di giocatori sudamericani incomincia ad infastidire. Rivogliamo i giovani nazionali,  potrebbe anche essere questo lo slogan da esporre nella curva di San Siro in un  prossimo futuro.

Il finale lo dedichiamo al calcio scommesse. La Procura di Cremona, dobbiamo sottolinearlo, ha seguito un percorso diverso nella modalità di conduzione delle indagini. Mentre le Procure di Roma e Napoli, a seguito di denunce raccolte stanno indagando, a fari spenti, senza comunicare nulla ai media, su alcuni incontri di calcio di questo campionato e di quello precedente, aventi per soggetto le squadre della Roma e del Napoli, la Procura di Cremona, non ha preferito aspettare la naturale conclusione delle indagini  e verificare l’esistenza di prove circostanziate, ma direi con metodo dilettantistico, ha preferito informare i media ad indagini non ancora concluse. Appare evidente a tutti i danni provocati da questa forma di pubblicità all’indagine stessa. A questo punto ci si chiede se tutto questo polverone sollevato senza una adeguata attività investigativa precedente di riscontro a chi giova se non alla carriera di qualche PM?

Concludendo in perfetto stile post  banco frutta nerazzurro, possiamo affermare che dalle indagini della Procura di Roma sta emergendo un quadro, secondo il quale, qualche organizzazione criminale, ha deliberatamente organizzato una frode sportiva ai danni  della società Roma nel campionato dell’anno scorso. Pertanto l’ultimo scudetto vinto  dai cugini nerazzurri è uno scudetto di cartone. Senza interventi esterni lo scudetto 2009 /2010 lo avrebbe vinto la società Roma.

Aspettiamo fiduciosi le repliche dei cugini nerazzuri .

Nel paese delle meraviglie

Ognuno di noi si connette ad Internet, accende la tv ed ogni giorno si gode la quotidiana dose di sparate sul calciomercato. Le avevamo già elencate in un post, qualche giorno fa: e all’inizio ci sentiamo tutti un po’Alice nel Paese delle Meraviglie, a vedere cosa ci si para davanti. Un giorno sembra vicinissimo Fabregas, l’indomani servono 60 milioni e dunque si vira su Hamsik, il giorno dopo ancora si vuole tenere calda la pista Ganso, poi si sonda per Witsel (per la serie, se Kozak gioca in serie A, ci può giocare chiunque) nel weekend si danno identikit degni di Frizzi o di “Indovina chi?”: ha i baffi o no? Ha gli occhiali? Siamo talmente esasperati che ho notizie di certi milanisti dediti a consultare l’elenco telefonico di Bologna, alla voce Signori. Sperando in un suo responso, tra un Buondì e l’altro.

Intanto gli interisti – che hanno scoperto la causa del loro flop: Paoloni avrebbe dato per certo a Bellavista e Erodiani il loro scudetto – si cullano nel sogno di Kakà. E, per arrivarci, sono disposti anche a cedere Maicon. Se credono che solo per la chimera di uno sberleffo, per il sogno di un anno di sfottò – uno solo, peraltro: arriverebbe persino in prestito -, sia giusto sacrificare l’unico calciatore nerazzurro ancora con un mercato, lo facciano pure. Non sarò certo io a impedire loro un suicidio sportivo.

Gli almanacchi parlano chiaro: Kakà si rompe come minimo una volta all’anno e, soprattutto, non incide più in Europa oramai da troppo tempo. E si capisce come il comprare Kakà sia solo la vendetta per l’affare Ibra. Peccato che l’anno da “giocatore finito” dello svedese sia coinciso comunque con una ventina di gol, e che qua, dalla parte giusta di Milano, abbia forse dato il più grande contributo alla squadra della sua carriera. Però li amo tanto, quando cercano di renderci le cose più facili. Sono così gentili! Certi sforzi dovrebbero aiutarci a migliorare i rapporti tra le due squadre: dovremmo tornare ai bei vecchi tempi, quelli degli scambi alla pari Seedorf-Coco.

Sulle altre squadre non c’è molto da dire, se non che il supermarket Pozzo sta dimostrando di non essere l’Alter Discount che qualcuno si aspettava, che, dopo l’ingaggio di Luis Enrique, non vedo l’ora di vedere Milan-Roma, che sono convinto che Klose flopperà come Jancker qualche anno fa all’Udinese e che la Juve…beh, non mi piace sparare sulla Croce Rossa. Dopotutto, anche io ho un cuore.

Storie di calcio: Milan-Inter 3-2, 2004

Milano, 21 febbraio 2004, stadio San Siro. Quello tra Milan e Inter non è il solito derby. Questa partita, infatti, permetterebbe al Milan di spiccare il volo e cucirsi mezzo scudetto sulla maglia. Ancelotti deve rinunciare a capitan Maldini e Nesta non è delle migliori condizioni, mentre in attacco punta sull’albero di natale con Kakà, Rui Costa dietro Shevchenko unica punta. La formazione dell’Inter, obiettivamente, è veramente poca cosa: centrocampo affidato a Cristiano Zanetti e Farinos, Adani-Cordoba coppia centrale difensiva e Toldo in porta.

Tomasson, vero grande bomber di scorta

Il Milan si rende pericoloso subito con Shevchenko, che uno contro uno in area nerazzurra invece di tirare in porta cerca di servire un pallone difficile per Kakà, che non riesce a controllare. Poi il calcio dimostra ancora una volta che mai niente è scontato. Vantaggio nerazzurro al 15′ con Stankovic, che su calcio d’angolo cerca il cross ma il pallone reso scivoloso dal campo bagnato va in rete sorprendendo il solito insicuro Dida. Il Milan prova a rispondere, ma il colpo di testa di Shevchenko su cross di Pirlo è fuori di poco. Il Milan è padrone del campo, ma al 40′ arriva il clamoroso quanto fortunato raddoppio degli avversari con Cristiano Zanetti, che raccoglie una respinta di pugno di Dida dopo un calcio d’angolo e prova un tiro che viene deviato in modo netto da un milanista e finisce lentamente in porta.

Risultato senza dubbio ingiusto, ma Ancelotti non si arrende e fa un cambio che rivoluziona la partita. Esce uno spento Rui Costa ed entra il bomber di scorta, John Dahl Tomasson. E i risultati svedono subito visto che dopo 11 minuti è proprio il danese a raccogliere una respinta del colpevole Toldo su un tiro non irresistibile di Seedorf e a ribadire in rete. I rossoneri a quel punto ci credono e la partita diventa a senso unico. Un minuto dopo Kakà si invola verso la porta partendo dal centrocampo, nessuno lo prende e da fuori area fa partire un destro che fulmina il portiere. Poi Shevchenko ha la palla del tre a due, ma il suo tiro da posizione decentrata è ben parato da Toldo. La partita sembra destinata al pareggio, ma al 40′ Seedorf fa una cosa grazie alla quale verrà inserito negli almanacchi rossoneri: l’olandese prende la palla sulla trequarti, si accentra e da 30 metri fa partire un tiro che solo lui e pochissimi altri sono capaci di mettere nell’angolino. Il Milan resiste gli ultimi minuti con la preoccupazione di avere in difesa composta da Pancaro-Laursen-Costacurta-Kaladze. Malla fine la vittoria arriva.

I tifosi rossoneri impazziscono dalla gioia, per i nerazzurri prosegue un incubo che sembra non poter finire mai, per lo meno sul campo…

MILAN: Dida; Cafu (25’st Pancaro), Nesta (29’st Laursen), Costacurta, Kaladze; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Kakà, Rui Costa (1’st Tomasson), Shevchenko. Allenatore: Carlo Ancelotti
INTER: Toldo; Helveg, Adani, Cordoba; J.Zanetti, C.Zanetti, Farinos, Kily Gonzalez; Stankovic (25’st Karagounis); Vieri (29’st Cruz), Adriano. Allenatore: Alberto Zaccheroni
Marcatori: 15’pt Stankovic (I), 40’pt C.Zanetti (I), 11’st Tomasson (M), 12’st Kakà (M), 40’st Seedorf (M) 
Arbitro: Rosetti

httpvh://www.youtube.com/watch?v=Ysd5MJ7R9TY

Sono tornati?

C’è euforia in questi giorni negli ambienti della seconda squadra di Milano, sembra quasi essere tornati al 2006 e questo per noi è forse un buon segno. Vuoi perché gli onesti (presto i prescritti, in caso venga confermato lo scudetto 2006) si sono resi conto di essere tornati quasi nulla e sono convinti di vincere il titolo a tavolino, vuoi perché mentre noi ci preoccupiamo della prossima stagione loro si preoccupano del calcioscommesse. Ma riviviamo alcuni passaggi esaltanti di questa povera gente.

REALTA’ VIRTUALE – Dal 2006 in poi è probabilmente stato così: il calcio italiano è vissuto nella più grossa macchina della realtà virtuale mai costruita. Che l’Inter vincente nei primi tre campionati dopo il cartonato fosse ben poca cosa, ne eravamo tutti a conoscenza anche se nessuno ha mai osato ammetterlo. Abbiamo visto di tutto, un campionato con squadre penalizzate e piccole che molto spesso lasciavano contro “l’Inter dei record”, l’anno dei rigori per i falli di faccia, una coppa dei campioni con un furto dopo l’altro che gli ha fatto credere di avere veramente la squadra più forte del mondo, un campionato falsato dalla partita di Roma. Nessuno però si è fatto domande e tutto questo è stato sostenuto dalla solita stampa amica. E il primo errore è stato proprio lo scorso anno, quello di credere che gente come Maicon, Thiago Motta, Snejider, Pandev e Milito fossero veramente i giocatori visti lo scorso anno. Siamo stati noi e lo Schalke, per fortuna a riportarli sulla terra.

QUALE MERCATO? – Errore non vendere Maicon, ma soprattutto Milito. L’argentino a Maggio dello scorso anno poteva andare via anche per 30-40 milioni e tirare forse il più grosso pacco Europeo che la storia ricordi. Oggi non ne vale dieci. Ma è il piano per il futuro che manca: Ganso, Fabregas, Taiwo, Asamoah, Lamela, Hamsik. Non c’è giocatore dove prima viene fuori l’interesse del Milan che l’Inter apre subito azioni di disturbo, segno forse di on avere piani decisi e finti se non l’ossessione di rovinare quelli altrui. Ora e in passato, memorabile la trattativa fallita per Thiago Silva oppure quando acquisirono Nagatomo solamente dopo lo scarto da parte della nostra dirigenza, fino all’indimenticabile frase di Moratti “Ronaldinho, dove va dipende solo da noi”. Ora vogliono provarci anche con Kakà, solo per pareggiare il presunto torto Ibrahimovic, senza capire che mentre lo svedese in italia ha ancora molto da dare, il brasiliano è, di fatto, un giocatore finito.

LA COERENZA, QUESTA SCONOSCIUTA – Si nasconde quindi il fallimento stagionale citando il numero dei trofei, tre e reputando la stagione comunque sufficiente. Pazienza se due di questi erano conquistati già da tempo ed erano trofei conquistati con una e due partite. Pazienza se l’allenatore che questi due trofei li ha conquistati fu cacciato in malo modo. L’importante è il numero algebrico, male che vada l’anno prossimo si conteranno anche i Tim e i Birra Moretti. Ci fa capire sempre come li abbiamo ridotti male negli anni precedenti il 2006 e quindi come di questo ciclo ormai giunto al termine vogliano continuare a far finta di non vedere la fine, esponendo persino bandiere per la vittoria della coppa Italia come una Lazio qualunque. Appunto, seconde squadre cittadine.

RESTAURAZIONE? – Ecco quindi che insieme a noi a fare mercato vero pare essere la Juventus, che può contare sul solito aumento di capitale della famiglia Agnelli. Difficile che possano fallire per il terzo anno consecutivo la campagna così come è però difficile che raggiungano il livello degli attuali campioni d’Italia. Ma avranno il grosso vantaggio di non disputare le coppe Europee, ecco perché, se quelli là continuano a cullarsi nella loro realtà virtuale, la restaurazione del duello scudetto Rosso-bianco-nero potrebbe finalmente essere completata.

Tornati sulla terra

Qualcuno ha detto che l’Italia ha perso nettamente contro l’Eire del Trap per 2-0 perchè tra gli azzurri giocavano tante riserve. Ora però vi chiedo, chi sono le riserve? Cassani, che ha giocato ieri, o maggio che ha giocato la scorsa volta? Balzaretti o Criscito? Giovinco o Cassano? Nocerino o Aquilani? Tutti giocatori dello stesso livello, più o meno, e non è certo l’assenza di qualcuno di loro che può rendere l’Italia molto più forte o molto più scarsa… Giuseppe Rossi è l’unico che, pur non brillando ieri, è di qualità superiore. Spero per lui che vada davvero al Barcellona, darebbe lustro a un calcio italiano che non è capace ormai di produrre uno, dico un fuoriclasse degno dei grandissimi campioni (da Riva a Rivera, da Baresi a Maldini, da Baggio a Totti) che hanno vestito questa maglia.
Detto questo, rincaro la dose chiarendo che la vera squadra a cui mancavano dei titolari molto importanti era l’Eire.

CALCIO-SCOMMESSE Ieri intanto c’è stato la deposizione di tale Pirani, il dentista arrestato nell’ambito dell’inchiesta cremonese sulle partite truccate. Sarebbero quindi 30 le partite truccate, alcune di serie A. E spuntano anche come funghi nuove intercettazioni, ma parliamoci chiaro: nessuno ci ha capito ancora nulla di questa storia. E allora mi e vi pongo alcune domande, le risposte non le so ma magari discutendone insieme arriviamo a una soluzione:

1) Quante sono le squadre di serie A coinvolte in questa storia?
2) Quali sanzioni rischiano le squadre in cui un giocatore è in mezzo a questo scandalo? E se i giocatori in mezzo a questo scandalo sono più di uno, si rischia di più o è la stessa cosa?
3) E se sono coinvolte anche alcune società, le sanzioni sono maggiori o è la stessa cosa?
4) E’ possibile che un giocatore di serie A si sputtani per qualche decina di migliaia di euro?
5) Bastano le parole di queste persone per mettere nella merda una o più squadre che fino a ora sembravano non c’entrare nulla, oppure bisogna avere dei riscontri certi?

Sono tutte domande che sembrano scontate, in realtà il 99 % degli italiani se le sta facendo senza ricevere una risposta da questi buffoni che scrivono nei vari mezzi d’informazione.

Riecco il Trap

Liegi, ore 20.45. Ultima partita della stagione, almeno per gli europei. Nell’ultima serata di qualificazioni Europee infatti l’Italia di Prandelli è chiamata a disputare una amichevole contro l’Irlanda, la seconda consecutiva di livello dopo il pari in Germania e prima di affrontare, in agosto, i campioni in carica d’Europa e del Mondo della Spagna. Si va a giocare contro l’Irlanda, da noi mandata a disputare gli spareggi contro la Francia nelle scorse qualificazioni mondiali, finiti poi con il famoso fallo di mano di Henry nel supplementare di Parigi. Trap che si sta distinguendo anche in queste qualificazioni: la sua Irlanda guida infatti il gruppo B, a pari punti (13) con Russia e Slovacchia.

FORMAZIONE – Niente pretattica quindi per Prandelli, che annuncia già l’11 che scenderà in campo domani. In porta Viviano, difesa a 4 con Cassani, Chiellini, Gamberini e Criscito (un’altra delle famose difese in cui Abate non trova posto), centrocampo a rombo con il solito Pirlo a impostare per Nocerino e Marchisio mentre davanti agiranno Montolivo (trequartista), Pazzini e Rossi. Solo panchina per Cassano, migliore dei tre attaccanti azzurri nella gara di venerdì contro l’Estonia

LE ALTRE DELLA SERATA – Sono poche le nazionali che hanno deciso di giocare il doppio impegno europeo nel mese di giugno. Tra queste la Germania che andando a vincere in Azerbaijan alle 19.00 può diventare la prima qualificata agli Europei di Poloni ed Ucraina esattamente un anno – 366 giorni (il 2012 è bisestile) – prima del via ufficiale. Per il nostro gruppo giocano Estonia e Faroe, una vittoria scontata della squadra baltica la porterebbe al secondo posto nel girone come nostra principale avversaria. E questo farebbe capire quanto era facile il girone italiano. Italia a cui bastano 4 punti per la matematica certezza di andare in Polonia e 3 di questi saranno quelli contro gli isolani. Chiudiamo col gruppo E, il gruppo di Ibrahimovic, impegnato in un derby tutto nordico contro la Finlandia per riportarsi a 3 punti dall’Olanda.

COPPA D’AFRICA – Si sono giocate Sabato anche le qualificazioni alla coppa d’Africa 2012 che, a differenza dell’Europeo, si disputerà nel mese di gennaio. Più dentro che fuori il Ghana, a pari punti (10) col Sudan in testa al girone I, se non si qualificherà come prima, sarà probabilmente una delle due migliori seconde. La Nigeria dovrà invece giocarsi la qualificazione in casa con la Guinea, ora tre punti indietro. Eliminato l’Egitto, ultimo nel girone della Costa d’Avorio (qualificata) mentre si fa problematica la situazione del Cameroon dopo aver pareggiato 0-0 contro il Gabon con Eto’o che sbaglia un rigore al 90′ chiudendo il cerchio aperto di fatto di quando, da vero uomo, capitano e trascinatore della squadra, nelle qualificazioni mondiali 2006 fece tirare il rigore qualificazione per il Cameroon a Pierre Wome sottraendosi al suo dovere. Wome che sbagliò e si precluse di fatto ogni possibilità di tornare nel suo paese natale in seguito alle minacce ricevute. Ma è proprio Eto’o a beneficiare di questa non qualificazione, poiché rimarrà di fatto a giocare il campionato in nerazzurro a Gennaio, cosa che non farà Boateng e che, non si sà se farà Taiwo. Con buona pace della FIFA che ogni due anni consente alla CAF di giocare la coppa d’Africa in Gennaio.

Interista ti odio

Quello che sto leggendo in questi giorni, dopo che è scoppiato lo scandalo del calcio-scommesse, ha davvero dell’incredibile. Ho sentito già di gente che sputa sentenze chiedendo retrocessioni o penalizzazioni contro squadre che non solo non sono minimamente coinvolte, ma che semplicemente hanno la colpa di essere finite nelle assurde (per la maggior parte) conversazioni dei personaggi coinvolti in questa storia.

Esempio, che potete leggere su sportmediaset e altre decine di siti e blog:

ERODIANI: “io penso…1 X Milan…vai…io penso 1 X Milan…siamo piu’ al coperto”.
PIRANI: “Io dico per me Milan-Napoli questa sera è una partita da stare lontano… perché è da tripla… al Napoli manca Lavezzi, va bè, però… sulla carta c’è l’ 1 X, il Milan non può perdere ne ha perse già due con la Roma e con la Juve!”.
ERODIANI: “Per me è 1…cioè, manco l’1 X”.
PIRANI: “Per me 1 non è, per me è più X”.
ERODIANI: “Per me è 1…e ti dico che segna pure Ibrahimovic…”.
PIRANI: “Se non lo becchiamo il Milan 1 X cosa succede?”
ERODIANI: “Che hai buttato 10 mila euro al vento”.

Seconda telefonata che avviene durante l’incontro, quasi al termine del primo tempo
ERODIANI: “Ma il Milan come sta a gioca’?”
PIRANI: “Il Milan…Massimo…sta giocando…te dico solo che il Napoli è andato a Milano per far lo zero a zero”
ERODIANI: “Addirittura”
PIRANI: “Se gliene fa uno…il Milan gliene fa quattro…il Napoli si difende il Milan attacca ma non…non attacca veramente”.

Cosa si deduce da queste due conversazioni. Mi spoglio dal milanismo che per fortuna il Creatore mi ha donato e cerco di valutare questa intercettazione che secondo alcuni interisti basterebbe per mandare i rossoneri in serie B con tanto di penalizzazioni e, secondo me qualcuno lo pensa anche se non lo dice, anche alcune punizioni corporale come accadeva qualche secolo fa.

Io da quella conversazione (lo dico sinceramente ma chiaritemi voi se sbaglio e se sono accecato dalla mia passione rossonera) vedo due persone che stanno discutendo su una partita della quale non hanno la minima idea di come andrà a finire, e siccome sono persone che scommettono sul calcio si stanno chiedendo quale potrebbe essere il risultato finale, scambiandosi pareri spesso sbagliati, talvolta azzeccandoci.

Poi qualcuno mi dovrà spiegare per quale diavolo di motivo Milan e Napoli si dovrebbero mettere d’accordo in una partita in cui ci si gioca lo scudetto??? Ma che diavolo di senso avrebbe?????? Quella partita ce la ricordiamo tutti, fu una partita in cui il Napoli, senza Lavezzi, giocò chiudendosi in difesa e cercando di ripartire in contropiede. Schema perfettamente riuscito nel primo tempo e poi vanificato da un’ingenuità di Aronica, che commise un fallo di meno abbastanza netto.

Eppure facciamo il conto di quanti interisti (tanti, troppi) stanno chiedendo la serie B (la serie B!!!) per il Milan che nulla a che fare con questa vicenda, e quanti milanisti (nessuno o quasi) sta chiedendo la stessa cosa nei confronti dell’Inter. Nonostante intercettazioni in cui si nomina la loro squadra ne siano uscite eccome…

DALEDO Fabio chiama BELLAVISTA Antonio…..
BELLAVISTA Antonio: Dimmi Fabio
DALEDO Fabio: Ma cosa han combinato?
BELLAVISTA: Ma che ti dico…guarda eeh hanno dato un assegno di centodieci..domani devono portare un assegno di centonovantamila di assegni perché si devono far recuperare..che devo di’ ..non lo so perché …boh..incomprensibile…lui ..il centrovanti ..quello che era in campo capito chi?(Daniele Corvia… n.d.r.)
DALEDO: Sì sì
BELLAVISTA: Che ti devo di’..pensa hai visto che anche l’amico tuo è stato incu..cioè no che è stato inculato da quelli di Bologna da..da quella ..dall’organizzazione hai capito..ma l’organizzazione è stata inculata dai giocatori..capito..l’hanno fatta direttamente..eh
DALEDO: Ma infatti proprio non non…mollavano niente proprio
BELLAVISTA: Per noi per dirti ..per noi capito..per noi che abbiam puntato tutto torna …perché questo di Bologna… come l’altra volta che è stato chiamato cioè hai capito?…qual’è il problema boh…chissà che è successo? poi non mollavano un ca…a parte che l’inter oggi era veramente …faceva solo possesso palla
DALEDO: noo eh ho capito però questi dicevano cinque..quali cinque? …non mollava niente nessuno?…
BELLAVISTA: noo no no ma ..ma anche il portiere aveva fatto la sceneggiata ..il portiere è stato serio ..la prima punizione di sneijder hai visto che lui..
DALEDO: esatto…si’ si e’ messo tutto dall’altra parte e infatti ho detto
BELLAVISTA: è partito tardi ..ho detto.. ma…sarà stato..va beh poi io pensavo sai ..il primo quarto d’ora venti minuti per dare il tempo a quelli di bombardare no …
DALEDO: infatti infatti
BELLAVISTA: ho detto..va beh..poi è passata mezz’ora ho detto …cazzo la sputtanano qui …poi ..
DALEDO: eh ma poi dopo
BELLAVISTA: vedevo che il primo tempo non mollavano …..va beh comunque …tanto incomprensibile…mo’ questi qua siccome l’ha fatta… il portiere del benevento (Paoloni..ndr)….tutto ..no..eeh con Corvia tutti questi qua …eeeh ora c’ho parlato pure io con lui ..ho detto … guarda un po’ che qua non vorrei succedessero i morti perché qui ..questi di Bologna pensa che hanno…si sono svenati …noi bene o male ..sì ..dieci quindici venti trenta quello che è …rientriamo …pian piano però questi qua hanno avuto un danno mica da ridere …e quindi m’ha detto che domani vuole recuperare col benevento mo’ stiamo..stiamo contattando cosa..cosa fare …perché l’over è basso …incomprensibile.. Il portiere Marco Paoloni ai tempi della Cremonese.
DALEDO: ti spiego
BELLAVISTA: eh
DALEDO: se mi dicevi..se mi dicevi quella roba lì del portiere del benevento ti dicevo di non far niente..
BELLAVISTA: perché?
DALEDO: perché è uno che non può far niente …eeh perché è uno che ha già fatto un’altra roba che … il portiere del benevento gio..giocava a cremona fino a due mesi fa no?
BELLAVISTA: sì..sì
DALEDO: eh eh ti dicevo di non far niente
BELLAVISTA: perché?
DALEDO: eh perché è uno che non va bene ..è uno che non va bene ..io non so come lo conosci tu è uno che non va bene
BELLAVISTA: come non va bene? perché?
DALEDO: eh..eh perché avevano già fatto un’altra roba a Cremona …a Cremona il giorno di Spal-Cremonese così che non …
BELLAVISTA: io ti..ho capito ma ne è saltata una..ma domenica l’ha fatta taranto-benevento eh
DALEDO: eh lo so però so che ..boh
BELLAVISTA: e allora come fa..
DALEDO: so che era già successo in vantaggio
BELLAVISTa: no sapevo ma io già lo sapevo di lui è rinnomato lo conosco eeh però cazzo non va a fare una roba del genere se deve a fa’ una cazzata..hai capito che ti voglio dire …
DALEDO: eh lo so però
BELLAVISTA: eh allora se domani .. domani ci fa un pezzo importante boh vediamo..mo’ fammi organizzare vediamo un attimino ..mi senti?
DALEDO: oh..dimmi sì sì ti sento ti sento
BELLAVISTA: eh vediamo un attimino domani mo’ m’hanno chiamato già quelli del Bari però domenica non gioca la serie A…va boh dai ci sentiamo dopo ti faccio sapere
DALEDO: va bene ciao ciao
BELLAVISTA: ciao.

Detto questo, è bene chiarire che almeno  fino a questo momento non c’è alcun coinvolgimento nella vicenda del calcio-scommesse nè per i nerazzurri, nè per il Milan.

Noi siamo fatti così e lo mettiamo in chiaro, loro chiedono la serie B per noi.

Li odiamo (sportivamente parlando) anche per questo.

Il ritorno dell’incubo scommesse

In questi giorni non si parla d’altro se non della vicenda che vede coinvolte diverse società nel nuovo scandalo del calcio scommesse. Per arrivare addirittura a far passare in secondo piano le vicende del calcio mercato la situazione è drammaticamente seria. Per vicende analoghe riferite al doping alcuni anni fa, il ciclismo nazionale subì un colpo mortale che da quel momento ne ha definitivamente intaccato la credibilità facendo perdere interesse a questo sport ed un progressivo allontanamento degli sponsor principali dalle squadre con un danno sia in termini economici sia di seguito a livello televisivo e di appassionati.

Da quel poco che filtra, essendo ancora le indagini in corso, non sembra questo nuovo scandalo essere così grave (aggiungo per fortuna) come quello del 1980, anno dove furono coinvolti alcuni giocatori big della nazionale di allora come Bruno Giordano, Paolo Rossi e Lionello Manfredonia.

E’ innegabile che la Federcalcio italiana deve procedere con urgenza ad una riforma del calcio professionistico nazionale con una riduzione del campionati di serie A e B a sedici squadre ed una riduzione delle squadre anche nelle serie minori.

In questi ultimi anni abbiamo assistito per esempio a squadre come il Cagliari e Bologna che, una volta raggiunto l’obiettivo salvezza, ha tenuto un rendimento nelle ultime partite di campionato  completamente diverso ed inferiore a quello precedente, sollevando dubbi sulla regolarità del campionato stesso.

Per evitare che tante squadre si trovino già a marzo sazie e prive di obiettivi è necessario e salutare una riduzione numerica delle squadre: solo così il fenomeno sopra indicato verrà ridotto e soprattutto verrebbero diminuite le tentazioni esterne di aggiustare il risultato.

Andrebbero altresì limitate per legge, alle sole partite di serie A, la possibilità di poter scommettere sull’esito degli incontri e vietato quelle della serie B e minori, più facili da influenzare avendo denaro a disposizione.

Essendo un settore quello delle scommesse, dove lo Stato  percepisce notevoli entrate, sarà assai difficile assistere ai provvedimenti auspicati  anche se  a livello europeo il grido di allarme era già stato sollevato nei mesi scorsi dall’UEFA nelle dichiarazioni preoccupate di Michel Platini.

 

A testa (un po' meno) alta..

Appare anacronistico e superato anche il principio della responsabilità oggettiva secondo il quale se uno o più calciatori  sono implicati in vicende relative a illeciti sportivi, la squadra di appartenenza debba essere  sanzionata con misure che vanno dai punti di penalizzazione fino alla retrocessione nella serie inferiore. Questo principio della responsabilità oggettiva dovrebbe, a mio avviso, essere solo applicato ai dirigenti sportivi delle società di calcio.

E’ stato giusto, ad esempio, nel recente passato, punire la società Genoa a seguito delle note vicende di illecito perpetrate dal suo presidente Preziosi (la famosa valigetta colma di denaro) , con la retrocessione alla serie inferiore.

Concludendo, qualcosa bisogna subito fare perché questo cancro dello sport  che ciclicamente si ripresenta, sia definitivamente eliminato. Chiedo a voi di esprimere al riguardo proposte e suggerimenti sul come farlo.

Storie di Calcio: Milan-Inter 2-0, 1977

Domenica 3 luglio 1977, stadio San Siro, Milano. E’ estate piena in Italia, e c’è un caldo da morire. Eppure il calcio non si è ancora fermato e presenta, come ultima partita di una stagione lunghissima, una finale di Coppa Italia emozionantissima: Milan e Inter si sfidano per riscattarsi dopo una stagione deludente soprattutto per i rossoneri, finiti nelle parti basse della classifica. Una stagione a dir poco assurda quella appena finita, con la Coppa nazionale iniziata nell’estate del 1976 e conclusasi con il derby appunto quasi un anno dopo, per non parlare del campionato, che comincia addirittura a ottobre.
Per l’occasione la Domenica Sportiva manda in onda una sintesi della gara, fatto eccezionale in quel periodo.

Inter subito pericolosa con Anastasi, che raccoglie da pochi passi un cross di Oriali ma mette clamorosamente alto. Nereo Rocco schiera la potente ma poco precisa punta Calloni in avanti, con Rivera che come al solito agisce a tutto campo, senza una collocazione ben precisa ma in grado di risolvere la gara in qualsiasi momento. Da segnalare l’infortunio quasi immediato subito dal rossonero Morini, che viene sostituito da Boldini, gregario che giocò tre anni nel Milan collezionando comunque 27 presenze e autore del 2-0 con il quale il Milan, in semifinale, riuscì a superare la Spal. Nel primo tempo non accade quasi nulla con il Milan che rimane chiuso dietro e prova a colpire i nerazzurri in contropiede, tanto che nell’intervallo tutti danno per scontato che si andrà ai tempi supplementari.

Invece nella ripresa succede quello che deve accadere quando nella tua squadra gioca uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi al mondo: al 64′ Gasparini commette un duro fallo da dietro ai danno di Calloni, l’arbitro fischia la punizione che Rivera si incarica di battere. Il destro del capitano rossonero è di quelli davvero magnifici che scavalcano tutta la retroguardia interista, Maldera è bravissimo a calciare al volo da pochi metri e battere il portiere. L’Inter proverà a buttarsi in avanti ma non riuscirà a fare nulla, mentre sono i rossoneri a trovare il raddoppio grazie a un perfetto contropiede grazie al quale Braglia, a un minuto dalla fine, riesce a firmare il due a zero che chiude definitamente i conti.

MILAN: Albertosi, Sabadini, Maldera, Morini (12′ Boldini), Bet, Turone, Bigon, Biasiolo, Calloni, Rivera, Braglia. All. Rocco
INTER: Bordon, Canuti (70′ Guida), Fedele, Oriali, Gasparini, Facchetti, Pavone, Merlo (76′ Grosselli), Anastasi, Mazzola, Marini. All. Chiappella
Arbitro: Gussoni
Reti: 64′ Maldera, 89′ Braglia

Piccola Italia, ottimi risultati

Niente da dire, questa Italia sarà pure costituita da giocatori scadenti per la maggior parte, ma alla fine il suo lo sta facendo, anzi forse sta facendo anche qualcosa in più. Perchè dobbiamo mettere da parte, purtroppo, il nome della nostra nazionale, che ci farebbe pensare a una delle rappresentative migliori al mondo. Purtroppo l’Italia, ora come ora, forse non arriva neanche nelle prime dieci se guardiamo i singoli giocatori.

Però i suoi risultati li sta portando a casa, e anche oggi, a fine stagione, ha battuto l’Estonia in una gara che spesso, nazionali ben più forti di questa, avevano giocato in modo svogliato rimediando figuracce. Tre a zero il risultato finale con reti di Rossi, Cassano e Pazzini. Una prestazione ordinata quella degli uomini di Prandelli, che hanno mostrato un grande entusiasmo quando tutti pensavamo che si sarebbero già sentiti in vacanza.

Ma forse il segreto di questa squadra è proprio questo: tutti giocatori poco importanti che hanno vinto poco o nulla (a parte Pirlo e Buffon) e quindi vogliosi di dare il massimo per cercare di dimostrare che possono diventare dei grandi giocatori e farsi vedere da squadre ben più importanti di quelle in cui giocano.

Fra i giocatori brilla Giuseppe Rossi, che non so se merita il Barcellona, ma senza dubbio è per ora l’attaccante più forte che abbiamo in Italia. Cassano è quello che abbiamo visto al Milan: lento, fuori forma, gioca a ritmi lentissimi. Però almeno fa un bel gol, anche se ai giovani calciatori bisognerà far vedere quel gol per far capire come non si marca un attaccante quando è spalle alla porta…

Quando il gatto non c’è…

Come tutti sapete, quel giramondo di Diavolino si è concesso un lungo weekend al mare, laddove la connessione internet scarseggia ed egli non può purtroppo fare il pre-partita di Italia-Estonia di stasera. Ha delegato me e non poteva mettersi in mani peggiori, in quanto della nazionale ben poco mi interessa. Ne approfitto per divagare un pochino.

UP & DOWN – Partiamo soft con un giudizio conclusivo sulla stagione europea. In Italia, up per Milan (ovviamente), ma anche Napoli e Udinese, entrambe in grado di andare oltre le aspettative sui blocchi di partenza (soprattutto i friulani che partivano dietro ad almeno 5-6 squadre bellamente sverniciate). I flop sono la Juve, ennesima ricostruzione fallita e la Roma che non riesce a darsi continuità negli anni e ora si trova ad aspettare un proprietario mai visto e ritardatario.
Capitolo Spagna: big up per il Barcellona di Guardiola, motivazioni superflue, ma up anche a CR7, che segna giusto quei 40 gol in 34 partite di Liga, distruggendo record risalenti a oltre 50 anni fa. Down, il maledetto Deportivo che scende in Segunda e Josè Mourinho, non tanto per la stagione, quanto per non aver trovato nessuna soluzione se non attaccarsi a un manovale come Pepe per non farsi matare dal Barça e per le note dichiarazioni ridicole del post-partita di Champions.
In Inghilterra mezzo up per lo United, che accarezza il sogno del treble, prima di rimanere con in mano una Premier in cui tutti gli avversari ci hanno messo del loro per farsi fuori. Sorride il Mancio (e sorrido io) che entra in Champions dalla porta principale e alza la FA Cup. Pollice verso ad Ancelotti, ma ancor di più Abramovich che ha toccato, rompendolo, un giocattolo che procedeva bene. Tragicomica la stagione dell’Arsenal, che perde la coppa di Lega col Birmingham (retrocesso), manca innumerevoli volte l’aggancio/sorpasso allo United e non conserva nemmeno il terzo posto. Modello perfetto. Di perdenti.

Ci sarà un motivo se si chiama serie.. Bwin?

CALCIO SCOMMESSE – Facciamoci seri. Dunque, un cancro che il nostro calcio non riesce proprio a estirpare e ciclicamente balza ai disonori delle cronache. In questo momento la situazione è ancora troppo fumosa per tentare di far chiarezza, bisogna aspettare che dal polverone escano nitidamente i nomi di partite, società, tesserati sotto inchiesta. Per chi volesse provare a mettersi un po’ d’ordine in testa, consiglio due articoli riassuntivi dei primi giorni d’inchiesta, molto ben fatti: uno della Gazzetta e uno del Corriere.
Ciò che rimarrà identico da qui alla fine di questa ennesima estate in tribunale è il giudizio su quanto ci troviamo a commentare per l’ennesima volta: che schifo e che vergogna.

NAZIONALE – Giusto due paroline per evitare il licenziamento. Si gioca a Modena, contro l’Estonia. Se si vince il capitolo-qualificazione è chiuso, non che con altri risultati sia particolarmente in bilico. Mi pare che l’unico rossonero sia Cassano, dato che Pirlo ora è gobbo, ad Abbiati si preferisce far crescere i giovani, mentre Abate è scandalosamente ignorato dal cittì che tifava Napoli, tiè! A voi interessa qualcosa?

FORMAZIONE – (Edit by diavolo1990). Purtroppo “il gatto c’è” e non vi molla mai. Fuori Balotelli e Thiago Motta per infortunio, giocheranno Maggio, Ranocchia, Chiellini e Balzaretti in una difesa così perfetta, secondo il ct, tale da non prevedere l’inserimento di Abate, miglior terzino destro per rendimento dell’ultimo campionato. Centrocampo con il neo-juventino Pirlo che imposterà per Nocerino, Montolivo e Giovinco. Attacco composto da Rossi e Pazzini. Cassano quindi che non parte titolare. Ed ecco qui il dubbio che mi sta sorgendo: perchè Prandelli fa finta di non vedere qualsiasi cosa sia rossonera? Vincendo si va a 8 punti su Serbia e Slovenia a pari partite, con 4 gare ancora da giocare. Praticamente fatta.

Pazzo mercato

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Un rossonero da raccontare…. Christian Abbiati

Abbiati contro il Perugia nel 1999

Questa settimana parliamo di un grande portiere, che forse in carriera ha avuto meno di quanto si sarebbe meritato, in nazionale quanto nei club. Sto parlando di Christian Abbiati, uno dei protagonisti di questa annata scudettata.

GIOVANILI – Abbiati inizia la carriera nell’Abbiategrasso. Si fa notare dal Monza, una delle squadre che il Milan ha sempre seguito nell’attingere sui giovani. È così che, nell biennio della ri-programmazione, insieme agli arrivi di Shevchenko, Gattuso e altri, dopo il disastroso 1996-97 e 1997-98, la dirigenza, tra le tante mosse brillanti, ne fa una che sarà la dimostrazione dell’ottima politica di acquisti di quell’estate, ovvero portare Abbiati in rossonero, come nuovo secondo portiere.

PERUGIA E IL 1998-99 – La storia la conosciamo tutti. Partito dalla panchina, Christian si fa notare, e dopo l’espulsione di Sebastiano Rossi contro il Perugia, subentra tra i pali per non uscirne più. La stagione di Abbiati vive nel segno delle partite col Perugia. Non solo l’esordio ma anche l’ultima sfida della stagione rendono l’anno di Christian memorabile, con la leggendaria partita che permise al Milan di superare la Lazio nella corsa scudetto.

DIDA E LA PANCHINA – Così come aveva esordito nel Milan, togliendo il posto a Rossi, è stato poi relegato in panchina da Nelson Dida, nella stagione 2002-2003, quella della Coppa dei Campioni. Abbiati ha sempre avuto il pregio di farsi trovare presente nei momenti di maggior pressione. È infatti il caso della semifinale contro l’Inter, nella quale ha dato un importante apporto per far arrivare il Diavolo in finale contro la Juventus.

NAZIONALE – In Nazionale, lo sappiamo, Christian non ha mai avuto molta fortuna. Sebbene sia stato uno dei portieri più capaci della sua generazione, è stato sempre sopravanzato da altri portieri fermandosi a 4 presenze in nazionale. Tra il 99 e il 2002 ha vissuto il dualismo Buffon – Toldo, giocando da secondo portiere a Euro 2000 dopo l’infortunio di Buffon. Negli anni successivi è stato sempre oscurato dalla stella di Gigi Buffon, che ha vinto poi il mondiale 2006. Peccato che anche oggi, Prandelli, nonostante la parabola discendente di Buffon, decida ancora di ignorarlo per la Nazionale come hanno fatto i suoi precedenti colleghi.

BUFFON E LA RINASCITA – Già proprio Gigi Buffon fu la chiava per far tornare Abbiati nel calcio che contava. Avvenne per il curioso episodio al Trofeo Berlusconi del 2005, quando Kakà causò fortuitamente l’infortunio del numero 1 della nazionale. Lo stile Milan impose a Berlusconi di cedere in prestito Abbiati alla Juventus, dove risultò determinante nella vittoria dello scudetto 2005-2006, quello di calciopoli. Successivamente Abbiati rivelerà alla stampa che fu proprio Capello ad averlo fatto rinascere come portiere, perché aveva chiuso a Milanello disastrosamente, dato che si allenava pochissimo. Capello l’ha portato sulla strada della rettitudine. Non mancano le frecciate all’Inter, col quale ha diversi conti in sospeso. Abbiati non ha mai mandato giù lo scudetto guadagnato sul campo dalla Juventus sottratto da calciopoli, dicendo che “quelli dell’Inter, me l’hanno tolto”.

Christian Abbiati, il Muro della difesa di Allegri

LA RIVINCITA MILAN – Dopo due parentesi al Torino e all’Atletico Madrid, il Milan decide di puntare di nuovo su di lui. Come ha sempre fatto in carriera, si riprende il posto che gli aveva soffiato Nelson Dida anni prima, proprio a sue spese. Gioca molto bene il campionato 2008-09, poi viene sostituito per gran parte della stagione l’anno dopo per infortunio. Undici anni dopo Perugia è sempre Abbiati. Christian infatti vive la sua migliore annata della carriera quest’anno, compiendo un’altra rivincita personale, contro i cugini interisti, riportando lo scudetto sul campo al Milan (il suo secondo tricolore col Milan dopo quello del 1999), riprendendosi lo scudetto morale tolto da calciopoli, e facendo re-innamorare il popolo milanista che lo considera ormai un pezzo inamovibile dello scacchiere Milan. Quest’anno, con 18 reti subite, è il portiere meno battuto della Serie A. Grazie Christian.