San Siro, ore 20.45. E’ tempo che inizi la nostra Champions League, è tempo quindi di valorizzare il nostro pareggio Europeo di Barcellona. Per farlo occorreranno tre vittorie: due contro Viktoria e Bate in casa e poi la terza contro gli stessi in bielorussia in modo da arrivare allo scontro casalingo con i catalani con due risultati su tre. L’incognita di oggi è legata principalmente alla formazione, che vede recuperare il solo Ibra (dalla panchina?) per la gara di oggi con la concreta possibilità, per mantenere le due punte, di vedere il giovane Ganz di fianco a Cassano. La formazione non sarà quindi molto diversa da quella di Cesena con le sole eccezioni di Inzaghi ed El Sharaawy non schierabili nella massima competizione Europea.
FORMAZIONE – Torna quindi titolare Zambrotta a sinistra e Nesta al centro della difesa, dopo la buona prova di Mario Yepes contro il Cesena. A centrocampo agiranno quindi Seedorf, Nocerino e Van Bommel dietro Aquilani con Cassano ed Ibrahimovic davanti, nella speranza di portare in ghiaccio la partita già nei primi 45 minuti di gara. Una doppia vittoria nostra e del Barça metterebbe il girone in discesa, così come deve inevitabilmente essere. Un pareggio o una sconfitta manderebbe a donne di facili costumi l’impresa di due settimane fa.
“AIUTA L’INTER”, NESSUN RIBALTONE – Ci si aspettava un ribaltone, così non è stato. Moggi ha provato per l’ennesima volta a discolparsi con altre intercettazioni non meno gravi dell’ormai famigerato “metti Collina”. La posizione della Juventus in calciopoli resta indifendibile, superiore a quella delle altre a capo della cupola. L’errore è stato fatto a monte, non deferendo l’Inter e accorgendosi troppo tardi degli illeciti commessi dalla società nerazzurra: la squadra evidentemente danneggiata da questo processo non è tanto quindi la Juventus quanto il Milan che a parità di reati si è vista comminare una ingiusta condanna a cui altri sono scampati. C’è una cosa molto semplice che non è sovvenuta a tutti, nemmeno ai legali di Moggi: le prime intercettazioni dell’Inter escono a Marzo 2009: a quattro anni esatti di distanza, tempo calcolato ad-hoc per far scattare la prescrizione che una eventuale apertura di una inchiesta da parte della FIGC avrebbe bloccato come da codice di giustizia sportiva. Inchiesta che dovrebbe essere comunque aperta: la prescrizione è una eccezione che va fatta scattare in aula: l’Inter andava deferita e dovevano essere eventualmente i legali di Moratti a comunicare ufficialmente davanti ad un giudice di avvalersi di tale facoltà.
I NUOVI PIANGINA? – Nel frattempo il tifoso milanista si è evoluto ancora. Ho dato un’occhiata nella giornata di ieri a Critica che – nonostante la cantonata colossale su Fabregas (ma chi non ne ha prese? due anni fa il Night postava <alla fine arriverà Dzeko>) – rimane il blog rossonero di riferimento, almeno per il sottoscritto. Mi è caduto l’occhio sul seguente commento: Scambiate per realismo quello che è interismo. Cioè l’innata propensione ad essere perdenti, prima nella testa, e poi nella realtà. E’ bastata uno scudetto per trasformare alcuni tifosi in inguaribili viziati dalla bocca buona, pronti a lamentarsi se non si hanno titolari e riserve almeno pari a quelli del Barcellona e a sparare a zero sulla società se non è stato comprato il giocattolino da 30 milioni di cartellino e 12 di ingaggio. Un passo avanti, se vogliamo, dell’evoluzione del Milanista incontentabile: questa evoluzione interistica io non l’avevo ancora notata.