Il cuore oltre l’ostacolo

Tanta sofferenza, un po’ di fischi, qualche bocciatura…ma altri tre punti. Milan-Crotone doveva essere una semi passeggiata, e invece è stata una lotta inaudita dal primo minuto fino all’ultimo. Gli ospiti sono arrivati a San Siro per nulla intimoriti, ma anzi intenzionati a fare come spesso accade la partita della vita, riuscendoci in parte.

L’atteggiamento del Milan, anche a causa degli uomini schierati in campo, è stato molto offensivo fin da subito, con un equilibrio però precario, come accaduto diverse volte anche nel primo tempo contro l’Empoli, e conseguente goal del vantaggio dei rossoblu. Fortunatamente, a differenza del passato, il carattere per rimettere la testa sul campo non ci manca, e anche in questa occasione siamo riusciti a rimediare con la grinta e la convinzione di avere effettivamente le carte giuste per farlo. Il goal nel finale di primo tempo di Pasalic e nel finale di secondo di Lapadula incorniciano una rimonta riuscita, che ci consente di guardare con meno pressione alla difficilissima partita con la Roma.

La maturità manca, ed è naturale in una squadra con una età media così bassa. Ma ieri sono mancati anche diversi giocatori singoli, con prestazioni non all’altezza della situazione; da Sosa a Niang passando per Locatelli, ci sono stati diversi scricchiolii che hanno reso molto difficile una missione tutt’altro che impossibile. Il Principito è apparso abbastanza in difficoltà, specie nelle scelte: passaggi errati o tiri affrettati da fuori area hanno reso il clima di San Siro attorno a lui molto teso. Stessa cosa vale per Niang, molto in calo dal punto di vista mentale rispetto all’inizio della stagione, ma più maturo rispetto al passato nell’accettare con dignità il malumore dello stadio al momento del cambio. Punti deboli, o motivi di crescita? Comunque la guardiamo, rimane chiaro il concetto che questa squadra ha molto da migliorare ed è ampio margini per farlo, passando dalla crescita dei singoli. 

La perdita più importante, in ottica Roma, è quella di Kucka: pochi minuti in campo e un cartellino giallo puntuale che lo punisce e ci mette in difficoltà. Con questa Roma, e con la loro preponderanza fisica a centrocampo, era importante reggere l’urto con un giocatore altrettanto forte. Montella avrà l’arduo compito di scegliere i giusti elementi, e non sarà facile: ieri anche Locatelli ha sofferto moltissimo, e se il Crotone ha perdonato, la Roma difficilmente lo farà. La speranza è quella di recuperare un elemento fondamentale come Bonaventura, perché è attualmente l’unico che possa garantire un possesso sicuro e di qualità in una zona del campo cruciale come quella. Una settimana piena di lavoro, per non arrivare impreparati ad uno scontro di vertice, complicato ma anche terribilmente entusiasmante, per provare ancora una volta a buttare il cuore oltre l’ostacolo. 

2 commenti

  1. Ho poco da aggiungere alla tua disamina. M’Baye Niang , che ritengo fondamentale nel Milan del futuro. Ma deve lasciare immediatamente da parte quegli atteggiamenti, alla Balotelli, che tanto indispettivano anche i milanisti, come me, che continuano a guardare le partite della squadra francese quando in campo c’è Mario. Sosa è un caso a parte. Non si è ancora ambientato e questo non suona da merito per un uomo che avrebbe dovuto trarre dalla sua esperienza il punto di forza per adattarsi ad una squadra ed ad un calcio italiano che lui avrebbe già dovuto conoscere. Croce e delizia Locatelli sta dimostrando tutta l’inesperienza e pagando anche un po, forse, l’invidia di chi gli sta attorno soprattutto se non si chiamano Bonaventura e Kucka. Comunque sempre e solo forza Milan che ce la puoi fare anche a Roma!

  2. Su Niang bisognerebbe sapere come vive e cosa fa fuori dal campo. E’ sempre stato il suo problema.
    Locatelli ha 18 anni (!) e con queste basi può solo migliorare. Ci vuole pazienza e qualcuno vicino a lui in campo che lo aiuti quando commette, fisiologicamente, qualche errore.
    Lapadula in questa squadra è la punta ideale per caratteristiche tecniche, abnegazione e umiltà (tutte cose che Bacca non ha).
    Sosa non doveva essere qui. Punto e basta. Lo abbiamo detto in tempi non sospetti per il suo curriculum e per il suo prezzo fuori da ogni ragionevole mercato.
    Sono 15 partite che buttiamo il cuore oltre l’ostacolo, per quanto tempo potremo ancora farlo. Purtroppo anche a gennaio si prospetta un mercato asettico, senza soldi. Vendere Bacca e Adriano per rinvestire? E’ una soluzione. Basta poi spendere bene. Spero nei consigli di Montella, altri non ce n’è.

I commenti sono disabilitati.