Balotelli 2.0

La vittoria di ieri sera contro la Lazio porta con sé considerazioni indubbiamente migliori rispetto a quelle degli ultimi tempi (senza però approdare alla baia dell’ottimismo). Alla stessa velocità, crescono certezze, speranze e (anche e soprattutto) rimpianti.

Il reparto difensivo comincia ad avere e a dare le sue certezze: Donnarumma sembra un muro alto 2,40m e lungo 7,30m (e così, per gli avversari, è veramente difficile fare gol; infatti la porta è rimasta inviolata nelle ultime due partite, evento che non si verificava dal 15 maggio 1648), Paletta sembra essere tornato il difensore esperto e affidabile di Parma, Romagnoli sembra aver finalmente avviato definitivamente il suo percorso di crescita, De Sciglio (in attesa di recuperare Antonelli) sembra aver metabolizzato la cura contiana a base di autostima, grinta e sicurezza, Calabria (in attesa di recuperare Abate) dimostra a tutti cosa significa avere vent’anni e giocare nel Milan (la sua partita è un’altalena di stati emotivi: spaurito e terra di conquista per gli avversari all’inizio, spavaldo e conquistatore dei territori avversari con il passare dei minuti). Dall’ altra parte del campo Bacca continua a far gol. E, probabilmente, finché il colombiano continuerà a giocare in Italia e nel Milan, questa sarà la sua dolce maledizione. Bacca continua a far gol, come se per un attaccante questo non bastasse, come se gli chiedessimo altro, come se ci accontentassimo. Intanto il Milan in classifica ha nove punti, ma c’è qualcosa che non va. Ho mandato una lettera alla Lega affinché, almeno in classifica, cambino la denominazione “A.C. Milan” con la più adeguata “A.C. Donnarumma-Bacca”. Nove punti sono quasi tutto loro. Entrambi decisivi e fondamentali e stop.

La speranza è che il Capitano-mai-amato la smetta di giustificare una buona parte degli insulti che gli vengono costantemente rivolti, giocando più partite come quella di ieri sera e meno partite come quelle contro Udinese e Sampdoria. La speranza è che Kucka ne abbia sempre. Nel senso che abbia sempre benzina e fosforo in corpo, sempre legna da mettere sul fuoco, sempre la schiuma alla bocca per recuperare palloni a centrocampo. La speranza è che Bonaventura finalmente torni il giocatore fondamentale delle ultime due stagioni (ieri sera non è stato perfetto, ma la sua è stata comunque la miglior prestazione da quando è iniziata la nuova stagione). A questo proposito resta un quesito: perché Bacca e Bonaventura dovrebbero risentire delle prestazioni negative ed essere per ciò sacrificati da Montella, mentre Montolivo no? La speranza è che Suso sia il giocatore ritrovato del gol contro il Napoli e delle grandi giocate del secondo tempo contro la Lazio, più che il giocatore dei tanti palloni persi, non recuperati e invano aspettati nel primo tempo.

In questa fiera, come anticipato, c’è anche spazio per i rimpianti. Nessuno sta pensando allo scudetto. Nessuno crede che il Milan possa vincerle tutte. Resta il fatto che, dopo cinque giornate e tre vittorie, restano almeno due rimpianti: con il Napoli avremmo potuto almeno accontentarci del pareggio (n.b. potrei anche dire che, dopo il 2-2, avremmo potuto vincerla, ma peccherei di tracotanza e non mi va), con l’Udinese (la squadra sulla carta più facile da incontrare in questo inizio di campionato, come ha detto Galliani prima della partita ieri sera) avevamo l’obbligo di vincere (sicuramente avevamo l’obbligo di non perdere). Con qualche punto in più (e quindi con intelligenza e maturità) forse parleremmo dello stesso Milan sul piano del gioco, ma parleremmo di un altro Milan dal punto di vista della classifica. Parleremmo di un Milan primo in classifica (almeno per una notte, dai!).

Niang merita un capitolo a parte. Al di là delle certezze, delle speranze e dei rimpianti. Forse perché il giovane attaccante francese è un po’ tutte e tre le cose, forse perché non è nessuna delle tre. Il fatto che corra fino al novantesimo è una certezza, così come è una certezza il fatto che non sappia giocare a calcio. Il fatto che sia incisivo è una speranza (vana, aggiungerei), così come il fatto che finalmente impari a giocare a calcio è una speranza (vana?). Il gol clamoroso sbagliato ieri sera a porta vuota è il rimpianto più grosso di una partita in cui, ancora una volta, Niang ha fatto il Niang. Tanta corsa sull’esterno e poi solo errori. Errori non tanto tecnici (come il tiraccio del secondo tempo), errori di natura tattica. L’argomento si è già affrontato parecchie volte: Niang è un cavallo. Potremmo portarlo all’ippodromo e sicuramente faremmo tutti una grossa fortuna scommettendo su di lui. Non è (ancora) un giocatore, perché, pur avendo grandi e grosse potenzialità, manca del tutto di intelligenza tattica (la frase precedente si sarebbe potuta concludere anche senza l’aggettivo “tattica” e avrebbe comunque avuto un suo senso logico e compiuto). Raramente lo si vede fare la cosa giusta, si innervosisce tanto (troppo) con compagni e avversari, e non aiuta, con i suoi errori, lo sviluppo del gioco. E’ il Forrest Gump del Milan.

Per certi aspetti ricorda un protagonista del nostro recente passato (forse più d’uno in realtà, ma l’altro preferisco nemmeno non nominarlo). Al di là del facile riferimento un po’ superficiale al colore della pelle, all’altezza della cresta e alle stupidaggini fatte fuori dal campo, Niang sembra una versione (meno talentuosa) di Balotelli. Balotelli è stato per pochissimo tempo una certezza (ricordate i 13 gol da gennaio a maggio? Il gol contro il Bologna? L’infallibilità dal dischetto del rigore? La semifinale contro la Germania?), una speranza per tutta la carriera, ed è stabilmente un rimpianto per tutti. Per tutti quelli che hanno creduto in lui, per tutti quello che lo hanno visto giocare, per tutti quelli che si sono affidati e fidati di lui. Come se non bastasse, ieri, battere il rigore è toccato a Niang. E Niang ha segnato. Proprio come Balotelli.

Come tutti, quando parlo di calcio e soprattutto quando parlo dei singoli, soffro simpatie e antipatie. Bacca, tanto per dire un nome a caso, gode della mia simpatia fin da quando ha messo piede in allenamento a Milanello. Lo stesso non si può sicuramente dire per Niang. Però, mentre la simpatia per Bacca è una simpatia quasi ingiustificata (in effetti è più una simpatia umana, frutto di quel sorriso, di quella cadenza colombiana, di quel modo di essere e poi, ovviamente, dei suoi gol), quella per Niang è un’antipatia che ha chiarissime radici: non si può non biasimare un giocatore che ha, evidentemente, un gran talento e che sembra voler fare di tutto per non sfruttarlo al meglio. 

Cresci, caro Mbaye e pensa a chi, come me, a giocare a calcio è una pippa. Perché la vita è come una scatola di cioccolatini. E tu ci stai offrendo quelli al gusto merda.

10 commenti

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  1. Vedo con dispiacere che c’è sempre il gusto di sputare nel proprio piatto.
    Ho anche la pazienza al limite di certi giudizi: evidentemente molti preferiscono allineare i giudizi a quelli prezzolati dalla stampa: Se Niang fosse nella mani di un procuratore “Ras del quartiere” varrebbe 100,200,300 bisbilioni. E tutti a dire “che campione” anche se non si sa, dopo 4 anni che ruolo abbia e non abbia fatto UNA dicasi UNA partita vera. Ogni riferimento è per Pogba o Balotelli.
    Io la penso come il mio amico Buli, che dice che il ragazzo ha bisogno di maturare, imparare a gestirsi ma ha le qualità fisiche e tecniche per essere un nuovo thienry henry.

    Kopalsky

    1. Su Pogba sono anni che combatto una “battaglia” personale accanitissima. Più volte l’ho definito “uno dei giocatori più sopravvalutati di sempre” e più volte ho detto che il vero fenomeno non era lui, bensì il suo procuratore, che infatti è riuscito a piazzare un altro colpo dei suoi. Pogba è/può essere un giocatore di grande prospettiva, ma in questi anni ha SEMPRE dimostrato di scomparire letteralmente dal campo nelle partite che contavano e con squadre di livello. Ho trascorso l’estate a preannunciare il suo flop. Una cosa è giocare in Italia, dove la Juventus non ha rivali e dove soprattutto giornali e giornalai fanno a gara a chi lo lecca meglio, un’altra è giocare in Premier contro City, Chelsea, Arsenal, Liverpool, Tottenham ecc ecc e dove i giornali, per mezzo passaggio sbagliato, ti crocifiggono in sala mensa.

      Anche per me Niang ha grosse qualità, credo di averlo scritto nell’editoriale. E credo di aver anche scritto chiaramente che il problema è che manca di intelligenza tattica. E se mi critico il giocatore non è – come PARADOSSALMENTE sottolineavo – per un discorso di antipatia e di simpatia. Ma proprio perché, dal momento che vedo in lui grosse qualità, vorrei che le sfruttasse meglio, sia per sé stesso, sia per il bene del Milan. é vero che parliamo di un giovanissimo, ma comunque è già nell’ambiente Milan da 4 anni (dal 2012), e che non ci sia stato il salto definitivo di qualità mi preoccupa (anche se penso anche io che abbia ancora tempo).

  2. A qualcuno non piacciono i neri.

    1. Si dice “negri”, no “neri”.
      E poi io sarei razzista? A differenza di quello che fanno gli altri padroni, nella mia piantagione di cotone, giù in Mississipi, i miei negri lavorano soltanto 18 ore al giorno. Se non è libertà questa.

    2. Non era assolutamente diretta a te. Si legge di molto peggio su Balotelli ( anche su Njang ma molto meno) , di molto piu’ cattivo.. Negra e’ la razza. Io facevo ironia sul colore.

      1. Lo sa che mi piace scherzare, caro Vittorio. Specialmente con lei che è una persona intelligente.

  3. 1) Personalmente non aspetto affatto di recuperare Abate.
    2) La difesa di ieri sera aveva un’età media (per colpa di Paletta) di 22 anni ed era tutta italiana.
    3) Le partite non si vincono in due, neppure in undici, ma tutti insieme, nessuno escluso.
    4) Il “capitano-mai-amato” non l’ha deciso nessuno che fosse così. Un motivo evidentemente c’è e dovrebbe essere lui per primo a capirlo, non gli altri. Ma se non riesce a capirlo il nostro Diavolo, figurati se lo può fare lui.
    5) I punti sono quelli che abbiamo meritato. Punto è basta. (Pensa che lo dice pure Borgofosco)
    6) L’attacco a Niang è cattivo e forse anche pretestuoso e prevenuto. Siamo tutti d’accordo che tatticamente e forse anche tecnicamente non è un giocatore, ma che lo si voglia o no oggi è indispensabile per questa squadra e forse lo era anche per quella dell’anno scorso. Balotelli aveva tanta classe, ma anche tanta indolenza e poca testa. Niang ha poca classe, poca intelligenza, ma tanta voglia di giocare, lottare e aiutare la squadra. Ieri sera è uscito con i crampi e il suo avversario, Basta, a mezzora dalla fine era piegato in due dalla fatica. Per me è sufficiente.

    1. Provo a rispondere a tutti i punti
      1) Neanche io amo particolarmente Abate, perché credo che sia un giocatore bravino in fase offensiva, e pessimo in quella difensiva (quando penso a Abate vs Milito mi vengono i brividi e mi sento stuprato), però non penso che Montella affiderà stabilmente la fascia a Calabria per tutta la stagione, in questo senso dicevo “aspettando Abate”
      2) Sulla difesa d’accordissimo, infatti ne ho tessuto le lodi. Romagnoli, che evidentemente non gode di un buon ufficio stampa, secondo me, nel silenzio generale, sta crescendo molto rispetto allo scorso anno. De sciglio è partito bambino ed è tornato uomo dalla Francia. Poi qualche cazzata gliela concedo, a vent’anni …
      3) Niente da dire. Però se ripenso alle parate di Donnarumma e ai gol di Bacca …
      4) Capitano-mai-amato credo per una questione di indolenza. Montolivo è poco carismatico, poco aggressivo, non ha le spalle larghe (lo dimostrò già a Firenze illo tempore). Proverei, per un po’, a sgravarlo dal peso della fascia e a spostarlo (come negli ultimi contro la Lazio, in effetti se gli si tolgono i compiti da regista, gioca meglio)
      5) Sì certo. E’ una filosofia: la realtà è quella che è, non quella che poteva o potrebbe essere. Però a me qualche rimpianto resta
      6) Su Niang ho risposto anche nel commento precedente. Aggiungo qui un aspetto. Prendiamo Suso. Suso, tenendo anche conto delle partite precedenti, con la Lazio non ha giocato benissimo, specialmente nel primo tempo quando tendeva ad aspettare troppo il pallone senza mai venire contro. Eppure non mi sono “scagliato” contro Suso, ma ho scelto Niang per un motivo. Perché, forse sbagliando, che, tra i due, che quest’anno rappresentano le nostre “ali”, sia Niang il ragazzo con più potenzialità. E vorrei che queste venissero sfruttate meglio e al meglio. Niang se imparasse a giocare bene con i compagni e se imparasse a fare la scelta più giusta senza lasciarsi prendere dall’emotività diventerebbe un giocatore devastante per il nostro campionato. Anche perché è cresciuto molto fisicamente, e se abbina corsa, fisicità e intelligenza tattica diventa veramente un giocatore importante, più di quanto già, in un certo senso non lo sia.

  4. Antipatia e simpatia sono sentimenti fuorvianti ed antitetici alla logica.
    Mi rallegro di non esserne schiavo. E, per giudicare solo i fatti, copio ed incollo:

    “Francia, un’altra doppietta per Balotelli: Monaco travolto, Nizza primo
    Supermario è il grande protagonista del 4-0 con cui la squadra della Costa Azzurra supera quella del Principato e sale da sola in vetta alla Ligue 1.”

    Se il cazzone dello scorso anno avesse preso a calci il suo stesso culo
    non avremmo assistito al gioco al massacro dei pennivendoli e linguavendoli e dei tanti emotivi ed influenzabili come donnicciole di quartiere. Magari ce lo regalavano e sul quanto sara’ il suo valore un’altr’anno ne discuteremo appresso.

    Abate non lo aspetto nemmeno io caro Milanforever. Niang e’ un giocatore di calcio e mi meraviglia che si diano giudizi cosI’ drastici come quelli che ho letto qui. Che non sia Pirlo mi pare ovvio ma che cazzo volete da una punta. Allora il grandioso ed amato Pippo non era un giocatore? Su Montolivo mi ripeto: nessuno ce l’ha con lui . Il problema e’ che il Milan ha bisogno da tre anni di rinforzarsi in quel ruolo ed invece gli tengono il posticino caldo e non prendono nessuno. La gente capisce e si incazza.
    Montella comincia a suscitare qualche speranza. Stiamo calmi e vediamo come va.

  5. Montella sta dimostrando di capirne . Su questo non dovrebbero esserci dubbi. Speriamo lo seguano i giocatori e lo lascino in pace i dirigenti. Intanto ha messo in discussione Abate che io considero il peggiore dei nostri difensori. Poi ha messo i giocatori nel loro ruolo eliminando certi obbrobri come Honda e Bonaventura ali. Io penso che lui stia cercando una soluzione per sveltire ed illuminare il gioco a centrocampo ma temo che con i giocatori che abbiamo non sara’ facile. Peccato che non fosse lui il nostro allenatore negli anni passati.
    Dispiace dirlo, ma Pippo e Mihajlovic hanno aggravato i nostri problemi. Brocchi senza voto.

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