Nuova stagione, vecchie certezze

Sarà banale, ma la prima impressionecredo condivisa è che la nuova stagione del Milan è ricominciata dalle vecchie certezze. Per dare un giudizio complessivo (sul gioco e su tutti gli aspetti ad esso più o meno collegati) è chiaramente ancora molto presto. I giornali devono pur vendere e le trasmissioni sportive devono pur avere qualcosa di cui parlare, ma abbiamo visto ancora soltanto 90 minuti di Serie A. Un po’ pochi per dire che Higuain farà ancora trenta gol e che il Crotone tornerà presto presto in serie cadetta.

E’ per questo che è giusto sottolineare che, fino ad ora, si tratta quasi esclusivamente di impressioni estemporanee. 

Il Milan vince, ma lo fa soffrendo (molto) fino all’ultimo. Più che i gol realizzati (su cui comunque è giusto, più avanti, spendere due parole), è opportuno focalizzare l’attenzione su quelli subiti. Il momentaneo pareggio (1-1) di Belotti è ormai un must: pronti via, poca (pochissima concentrazione), attaccante che buca i due difensori centrali. Più che un errore tattico, si tratta di un errore di sufficienza: siamo scesi troppo rilassati in campo e questo non deve accadere. Lo stesso discorso vale per il gol del 3-2 di Baselli. I ragazzi avevano già staccato la spina, convinti che la partita fosse ormai terminata dopo il rigore di Bacca (e chi non lo credeva?). Inutile ripetere quindi un concetto fondamentale e già espresso: bisogna mantenere sempre alta la pressione e la concentrazione, non credere mai che la partita sia conclusa e non commettere errori ingenui. Il rigore, infine, è figlio di una ingenuità colossale o, più precisamente, dell’ansia sopraggiunta dopo il ritorno del Torino. L’imperativo categorico deve essere: evitare a tutti i costi queste situazioni, prima di disattenzione e poi di ansia. Si riparte, quindi, con un Milan che soffre e fa soffrire, soprattutto contro squadre che tecnicamente ci sono inferiori e soprattutto a causa dell’atteggiamento mentale, più che di quello tecnico e tattico. Non va bene, è un’abitudine da estirpare via al più presto.

Paletta (rigore a parte) e Romagnoli (gol di Belotti a parte) non mi sono dispiaciuti. In particolare Romagnoli. E’ stato, a mio avviso, uno dei migliori in campo. Attento e preciso, sia in fase di copertura, sia in fase di ripartenza. E’ ancora presto anche per questo, ma credo che quest’anno assisteremo alla crescita progressiva del nostro. Si riparte da una buona idea di difesa (al di là di tutta l’ironia, non credo proprio che la coppia Paletta-Romagnoli sia una delle più scarse del campionato), che non manca però di commettere errori e regalare brividi. A questo si aggiunge un’altra vecchia certezza: le stroncature della Gazzetta dello Sport. Se Romagnoli è stato il peggiore in campo, Donald Trump è uno statista moderato e progressista. 

Non bene Montolivo. Caro Riccardo (che starà sicuramente leggendo) se questo blog è oggetto di parodie e di insulti i motivi principali sono due: perché “”difende“” Galliani e perché “”difende“” te, diventando spesso MontoGallosemper. Ma a volte sei proprio indifendibile, figlio mio … Brutta prestazione. L’impressione è che, giocando così, Bonaventura sarà costretto tutta la stagione a fare il suo lavoro e anche quello del capitano mai amato.

Con Suso un po’ evanescente – colto dalla sindrome del giocatore di talento su cui la maglia del Milan pesa 589 kg (vd. anche: Saponara o, perchè no, Birsa?) e Niang che corre e basta (perché non lo portiamo all’ippodromo? Secondo me potremmo seriamente sbancare), finiscono le vecchie cattive certezze (una menzione d’onore allo sventurato Bertolacci la facciamo? Meglio di no, dai).

Gigio Donnarumma, Jack Bonaventura e Hammer Bacca (in onore della sua estate con la maglia del West Ham in valigia) rappresentano le vecchie buone certezze. Guardando giocare tutti e tre non faccio altro che chiedermi come mai giochino nel Milan (in questo Milan, si intende). Il primo è chiaramente un fenomeno, il secondo è chiaramente un fenomeno, il terzo è chiaramente uno che, pur non essendo forse un fenomeno, la butta dentro meglio di Homer quando realizza la sua partita perfetta a Bowling. Questa trinità ci salva ancora una nuova (dopo averlo fatto parecchie volte la stagione passata).

E gli altri? Ecco, appunto, gli altri. Montella propone un 4-3-3 che non dispiace. Ma, come si diceva in apertura, è ancora presto per formulare un giudizio complessivo sul gioco. Per adesso ci accontentiamo di prendere atto del fatto che la nuova stagione è cominciata con le vecchie certezze. Nel bene e nel male. Amen. 

 

8 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. Partendo dai tre top player che hai citato, almeno nel Milan, mi pare che si possa impostare una buona squadra su di loro. Poi concordo con te che Romagnoli è un possibile quarto top da aggiungere . Quindi torno al mitico Nereo che diceva:- datemi un portiere, uno stopper, ed un centravanti ed aggiungeteci Rivera….ecco fatta una grande squadra. Forse Nereo dimenticava e faceva torto a gente come Trapattoni e Dino Sani e poi Lodetti. Quel Milan, il Milan di Nereo era squadra formidabile e spettacolare. Questo Milan che ha Donnarumma, Romagnoli, Bacca e Bonaventura…potrebbe essere comparabile al Milan di Nereo Rocco soltanto se Bonaventura valesse 1/10 di Rivera. Non sono pessimista per la squadra e penso che il centrale difensivo sarà Gustavo Gomez(penso che Paletta sia in procinto d’essere ceduto). Vedremo di fronte al ‘Muro di Sormano’ Napoli il Milan saprà e vorrà scalarlo. Ingerenze di ‘letto coniugale’ non dovrebbero esisterne ed il Milan giocherà per vincere la partita. Così dovrebbe essere anche quando si incontrerà la Roma. La ‘giuve’? beh con quelli la’ sarebbe sufficiente poter giocare in parità numerica! Sono troppo ottimista? Un visionario esaltato? Riprendo il vecchio saggio Nereo che diceva che in campo scendono undici uomini contro altri undici uomini(eccezzion fatta di quando incontrava la ‘giuve’ che giocava sempre in superiorità numerica. Questo Nereo lo sapeva benissimo…orologio Rolex regalato a Lo Bello e concessionarie automobilistiche di Verona. Guarda caso due scudetti rubati al Milan da quelli la’) Quindi se il ‘Palazzo’ e Montolivo non ci mettono lo zampino, anzi è bene che Montolivo dimostri finalmente quanto vale, ci siamo anche noi!

  2. Sono totalmente d’accordo con l’editoriale: domenica a San Siro, più del limite tecnico… poté la testa! Il Milan, come organico, non è meno attrezzato di altri, eccezion fatta – naturalmente – per Juve, Napoli e Roma. Quel che casomai lo rende potenzialmente più debole è, appunto, la testa. Quella testa che l’anno scorso ci ha fatto perdere un mucchio di punti con le “provinciali”, ci ha fatto rimontare più volte e che paradossalmente, ci ha fatto giocare (quasi) alla pari con la Juventus nella finale di Tim Cup. La testa è un limite importante che però, in questo caso mi preoccupa solo relativamente e vi spiego il perché. La squadra arriva da 5/6 anni difficili dove allo smantellamento del vecchio formidabile organico non è seguito alcun rafforzamento, in società c’è un’atmosfera fumosa che non aiuta a far morale nè a costruire nulla, in campo manca il carisma degli uomini, in panchina non c’è stata possibilità di avere un coach autorevole (colpa dei singoli o di chi li ha sedotti e poi abbandonati? Boh!) e in tribuna il 12mo uomo non c’è e quando c’è fischia e impreca. Normale che in questa situazione non si possa far bene! Normale che dopo il primo gol fatto arrivi la paura! Normale che quando si subdori lo scampato pericolo – vedasi il parziale 3-1 di domenica passata – la tensione cali. Da dove arriva quindi la mia relativa, e non grave, preoccupazione? Arriva dalla panchina dove abbiamo finalmente un allenatore con idee di calcio compatibili col blasone societario, capace di lavorare con organici di medio cabotaggio (non giovani imberbi e non campioni affermati, per capirci) e potenzialmente in grado far rendere giocatori troppo presto definiti scarsi. Arriva da alcuni nostri giocatori, Romagnoli in primis, ma anche Niang, Suso, Abate, De Sciglio e anche Bertolacci (sì, il vituperato Bertolacci!) che forti di un anno in più d’esperienza e di una guida tecnica in grado di prenderli per il verso giusto potranno finalmente rendere in modo consono alle loro capacità. Certo non bisognerà aver premura, bisognerà portar pazienza, magari ogni tanto anche tifare turandosi il naso, ma alla fine i risultati arriveranno. Del resto anche Bayern, Juve, Barça, Real Madrid ed altri hanno passato momenti di grigia rifondazione, perché non dovremmo averli noi?

  3. A me preoccupano queste voci su Romagnoli. E’ incedibile, ma… Cosa vuol dire? Se arriva un’offerta di 35-40-45 mln può andare? E se va? Con quei soldi cosa fai? Li in mezzo non è che abbiamo tante alternative.
    Non si capisce più un c…o!

    1. Perche’, le notizie su De Sciglio alla Juventus?

  4. Al momento se non si hanno le idee chiare sul da farsi è meglio restare così per non creare ulteriore caos, tanto se ti offrono certe cifre ad agosto, te le offriranno pure a gennaio, perciò non vedo motivo di fare le cose di fretta arrivati a questo punto.

  5. E invece il Condor ha messo a segno un altro colpo.
    Ma chi minchia è questo Mario Pasalic. Dicono che è anche rotto e molti sospettano che sia un altro Marco van Ginkel.

  6. Se non riescono a fermarlo nemmeno i cinesi vuol dire che ha poteri alieni.. Peccato che li usa per come cazzo gli conviene a lui.
    In ogni caso penso che protegga il posticino al bradipo capitano.Magari vengono dallo stesso pianeta……

  7. Questo Pasalic non sarebbe male se non fosse per due enormi motivi
    1) Non e’ un regista molto migliore di Montolivo: che e’ l’unico profilo
    indispensabile. Ma Galliani, solo al mondo, non vuole capire.
    2) Toglie ulteriore spazio a Locatelli. La politica di Galliani verso i nostri
    giovani fa vomitare!

I commenti sono disabilitati.