Epicuro milanista

Sarò sincero (come cerco di esserlo sempre) con voi compagni di sventura (proprio perché ci unisce l’infausto destino di questi ultimi tempi bui): ultimamente ho letto poco – e ho vissuto ancor meno – le vicende che riguardano il nostro Milan. E non perché sono stato in tutt’altre faccende affaccendato (si legge: Europei e sessione estiva di esami). No. Semplicemente perché credo, arrivati a questo punto, che sia alquanto inutile rovinarsi umore, fegato e vita (in ordine di importanza) rincorrendo notizie, voci, sensazioni e previsioni.

Dopo le parole, a mio avviso inopportune (e sicuramente opportunistiche) di Brocchi (parole sulle quali un giorno, magari quando sapremo chi sarà il prossimo allenatore, esprimerò un mio pensiero) ho deciso di lasciare stare. Basta con i giornali, basta con gli insider, basta con gli esperti di mercato, basta con gli esperti finanziari, basta con li esperti di cessioni, basta con gli esperti di mercato orientale, basta con gli esperti di interventi al cuore, basta, basta con gli stregoni. E io detto anche no al colesterolo e sì al valsoia. L’unica cosa certa in tutta questa confusione è – e continuo a sostenerlo dall’inizio – che nessuno sa niente. E questo sostanzialmente per un unico grande è fondamentale motivo: perché ancora (sottolineo: ancora) neanche la società, a cominciare dalla persona del Presidente, sa cosa accadrà. Nessuno conosce la prossima mossa. Nessuno sa di che morte moriremo. Nessuno.

Brocchi, Giampaolo, Pellegrini, Vazquez, Paredes, ItalMilan, Pavoletti, Bacca va via, arriva Ibrahimovic, Matri-Balotelli, la Sora Lella e il ritorno di Mastella. Nessuno sa niente.

E allora forse è opportuno adottare l’atteggiamento di Epicuro davanti al pensiero della morte.

“1 […] Abítuati a pensare che nulla è per noi la morte, poiché ogni bene e ogni male è nella sensazione, e la morte è privazione di questa (…) stolto è chi dice di temere la morte non perché quando c’è sia dolorosa ma perché addolora l’attenderla; ciò che, infatti, presente non ci turba, stoltamente ci addolora quando è atteso. Il più terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo più. Non è nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è, e i morti non sono piú. Ma i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. (…)

8 commenti

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  1. Mi piace pensare che il nuovo o vecchio allenatore che sarà possa far sorgere in quel di Milanello il pensiero filosofico legato al ‘giardino (Khpos) di Epicuro. Lasciando perdere gli antichi testi di filosofia credo che i milanisti si sentano un po’ come il giovane Werther magnificamente narrato da Goethe. Le sofferenze infinite legate all’amore verso una squadra che fu e ad un giuoco ancor oggi inimitabile, interpretato dal Milan, porta allo sconforto se comparato a quello che abbiamo visto in questi tre ultimi campionati. Personalmente ho avuto la sensazione che in questi tempi chi veste l’ineguagliabile casacca di Herbert Kilpin proprio non ha nulla di quello che dichiarò il fondatore della gloriosa squadra rossonera: «Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari». Se facciamo un’analisi degli ultimi tre tornei italiani lo sconforto prende il posto della ragione ed i sentimenti si accavallano. Sognatori e romantici come il giovane magnificamente descritto nel romanzo di Goethe. Il pensiero corre al Milan che fu e pare di poter dire che a differenza del giovane spasimante di Lotte noi abbiamo goduto delle grazie che che il giuoco del Milan, di altri tempi, ha sempre sciorinato in primis per il suo pubblico e poi per essere ammirato ed invidiato anche dagli avversari. Ecco che ora i plebei godono, meschini, delle sofferenze dei tanti innamorati del giuoco più bello del mondo che non è mai stato interpretato da altri se non dal Milan. Coraggio… Eduardo avrebbe detto: «Ha da passa’ ‘a nuttata» Cinesi si oppure no il Milan tornerà quel che è sempre stato ed è questo che non hanno capito molti giocatori che hanno ‘indegnamente’ indossato la maglia rossonera negli ultimi tre campionati. I colori di quella maglia pesano moltissimo ed indossare quella casacca non è da tutti…Essa è piena di medaglie conquistate(mai rubate) sul terreno di giuoco. Onorarla, per chi vorrà ancora indossarla, non è soltanto un dovere ma un obbligo.

  2. Epicuro e’ stato una mezza sega di pensatore e per come la vedo io
    con le sue idee amorali suggeriva di fare a ciascuno quello che cazzo voleva e piaceva e come te la conto te la conto . Una volta negli USA, in Atlanta, una persona si offese assai perche’ incautamente , giudicandolo uno che si sapeva godere la vita,lo definii, epicureo. Discussione approfondita, aveva ragione e chiesi scusa. Gli avevo detto in realta’ che era un uomo vizioso e senza cervello.

  3. Per sconfiggere una malattia e’ indispensabile fare una corretta diagnosi. Per aggiustare una macchina bisogna capire la causa del guasto.PER RIMETTERE A POSTO IL MILAN BISOGNA CAPIRE PERCHE’ SI E’ SFASCIATO.
    Proviamo:
    Galliani ha iniziato il suo declino con il primo colossale errore: la sopravvalutazione di quella capra di Allegri. Un presuntuoso alle prime armi geloso e nemico dei calciatori pieni di talento e carisma.
    Ne e’ seguita l’epurazione che sappiamo ma tre dovevano assolutamente restare perche’ maestri del ruolo e guida ai nuovi:
    Pirlo, Nesta, Gattuso. La loro assenza ha creato un vuoto e la luce non si e’ piu’ accesa.
    L’idiota licenziamento di Seedorf che ha dato inizio al ruolo di plenipotenziario di Galliani e a panchine poco intelligenti.
    Questa la diagnosi. Purtroppo avrei la cura ma non conto un cazzo.

  4. Rispondo da qui a Pellegatti cosi’ potete dire la Vostra:

    Caro Pellegatti
    Padroni cinesi , allenatore straniero come 9/11 dei titolari.
    Uno schifo!
    Vittorio

    Non credo alle proprieta’ in maggioranza straniere.
    Non credo negli allenatori stranieri
    Per regolamento la maggioranza in campo dovrebbe essere del proprio Paese.
    Rami e Mexes erano una coppia forte. Zapata, Abate e Montolivo non andavano confermati. Errori a mai finire ……di chi ?

  5. Continuo a ripetere che se Galliani è il problema, la colpa di non rimuoverlo è solo di Berlusconi. Non mi puoi smentire Vittorio.
    Su Pellegatti penso che si sia completamente drogato prima di scrivere quell’articolo o sia arrivato alla sublimazione dell’ironia. Quella realtà onirica che ha dipinto esiste solo nelle allucinazioni da lsd o in presenza di una conclamata psicosi schizofrenica.
    Le proprietà straniere non piacioni neppure a me, ma penso che dovremo abituarci e farcene una ragione.
    Su Epicuro confesso la mia ignoranza che deriva anche dal non aver fatto studi umanistici. Comunque, semplificando al massimo, era materialista e basta questo per metterlo in perfetta contrapposizione al mio pensiero.

    1. D’accordo su Pellegatti (mamma mia !!! ) e su Epicuro ( vi sono persone che per distinguersi, dimenticando di avere qualita’ mortificate che di gia’ li distinguerebbero , si inventano seguaci di carneadi idioti. Come se solo la loro raffinata intelligenza potesse scoprire invisibili tesori. E chi cazzo vanno a scoprire ? Quel drogato di Epicuro!
      Caro Milanforever, dobbiamo uscire da questo equivoco su Galliani e Berlusconi. Io credo, e lo dico da molto tempo che Galliani tiene Berlusconi per le palle. Non so come fa e forse e’ meglio non saperlo. Per,la liquidazione? Meglio assai se gliela dava. Risparmiava milioni.
      Di sicuro Galliani gli ha fatto abbandonare al suo destino la,figlia prediletta. E , per me , questa e’ una prova.Quindi Berlusconi non e’ colpevole perche’ non libero di decidere.. Questo il mio convincimento.
      A Galliani sono da imputare una per una le cause originarie del nostro declino:
      Sodalizio con Allegri. Un presuntuoso alle prime armi invidioso e nemico dei giocatori geniali e carismatici.
      Cacciata di Seedorf: vedrete dove arrivera’ questa persona!
      Contorno di mezze figure, allenatori compresi, per gestire malissimo un potere assoluto,
      Potevano restare a fare de guida ai nuovi, almeno Pirlo, Nesta e Gattuso ma gli facevano ombra ( come Maldini ).
      Temo che per liberarcene debbano arrivare i mongoli.
      O una illuminazione…..

  6. Tanto per non smentirsi…..Chi cazzo e’ Lapadula ?

  7. Beh, Vittorio, se fosse come dici tu, vedere Berlusconi ostaggio di Galliani, mi preoccuperebbe molto più di quanto non lo sia già.
    Ricattato per cosa?!!! Prendono fiato le malelingue che pensano ad un Milan ad uso e consumo di Berlusconi per loschi affari…
    Non ci ho mai creduto per varie ragioni e non voglio crederci. Certo che questa commistione indissolubile è un mistero.

    Lapadula invece sarebbe un bell’acquisto se fosse fatto nel contesto di un progetto serio.

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