Davide Calabria, il nuovo Paolo Maldini

Calabria è fortissimo. Calabria ha già conquistato Mihajlovic. Calabria sarà il titolare della prossima stagione. Calabria scalza De Sciglio (e Antonelli). Calabria è il futuro del Milan. Calabria è il presente del Milan. Calabria è il futuro e il presente del Milan. Calabria è, per adesso, l’unica nota positiva delle amichevoli giocate dal Milan. Calabria è, per adesso, l’unico “colpo in entrata” per il Milan. Calabria è la prova che con i giovani si può costruire una grande squadra. Titoli, opinioni, voci di chi ha visto giocare Davide Calabria, terzino destro del Milan classe 1996. Titoli, opinioni e voci di chi ha visto giocare Davide Calabria, ma anche di chi non lo ha visto e, come spesso accade, sentenzia attraverso il giudizio degli altri. Ne risulta un’unica incontrovertibile conseguenza : il futuro del Milan è nei piedi di Davide Calabria.

Ho sinceramente visto pochi minuti delle amichevoli del Milan (non bullizzatemi per questo; si può anche ammettere di non trascorrere le giornate a guardare partite di calcio, anche se riguardano il Milan). In quei pochi minuti sono tuttavia emerse le qualità indubbie di un ragazzo che, in effetti, potenzialmente fa ben sperare. Ma la verità sta tutta in quell’avverbio : potenzialmente. E non potrebbe essere altrimenti.

Non so se a diciotto anni Paolo Maldini, il più grande difensore nella storia del calcio (accanto a lui credo che metterei solo Baresi e Scirea), fosse già il fenomeno che avremmo poi conosciuto e amato, e con il quale avremmo conquistato il mondo (c’è un po’ di retorica in questa frase, ma in maniera un po’ ingenua mi riempie sempre d’orgoglio). Probabilmente, anzi quasi sicuramente, Paolo Maldini era già un fenomeno . Ma di Paolo Maldini ne nasce uno ogni 26 giugno 1968. E poi basta. Non so se a diciotto anni Paolo Maldini fosse già un fenomeno, ma al termine del suo esordio a Udine con la maglia rossonera, quella maglia che gli resterà addosso per tutta la vita (anche qui c’è un po’ di retorica, ma mi piace ricordarlo), Liedholm, che lo aveva fatto entrare al posto dell’infortunato Battistini, disse “Paolo ha un grande avvenire”. Un grande avvenire. Chissà se la storia sarebbe stata diversa se l’allenatore svedese avesse detto “Paolo Maldini è il nuovo Franz Beckenbauer”.

Non possiamo farci nulla. Ecco perché noi non siamo dei geni come Liedholm. Perché davanti ad un ragazzo di diciotto anni con ottime qualità non ci limitiamo a dire che ha un grande avvenire.

Non so dire se a diciotto anni Paolo Maldini fosse un fenomeno. Non c’ero (purtroppo). Ma è facile presupporre che lo fosse (insomma, non è necessario essere nati nel 1770 per presupporre che Napoleone fosse un po’ ambizioso). Però posso dire (purtroppo) di averne visti tanti (troppi) altri. Un nome a caso? Mattia De Sciglio. L’altro nuovo Paolo Maldini. Riflettiamo sui nostri errori e facciamo tutti mea culpa. Perché forse, è anche un po’ colpa nostra, se De Sciglio non è il nuovo Paolo Maldini. E visto che in passato non ha funzionato con nessuno, proviamo a dire che Calabria è un giocatore che può avere un nuovo avvenire. E basta.

2 commenti

  1. Non lo paragonerei a Paolo Maldini perché il figlio di Cesare già a 16/17 anni aveva un fisico possente che, sviluppatosi al meglio negli anni successivi, avrebbe fatto di Paolo Maldini il più forte terzino sinistro italiano di ogni epoca. Paolo era, all’età di Davide, già un forte terzino sinistro, di fascia, che lasciava trasparire le qualità per diventare un potenziale fortissimo centrale difensivo. Caratteristiche che ha, nel corso della carriera, perfezionato continuamente e molto migliorato. . Davide, secondo me, può essere accostato ad altri tipi di terzino come Dani Alves oppure Philipp Lahm, ma certamente non a Maldini. Nella realtà sarebbe stato De Sciglio a poter calcare le orme di Paolo Maldini. Ma Mattia che avrebbe avuto le caratteristiche fisiche e psicologiche per diventare un nuovo Paolo Maldini…ha dimostrato in campo di non possedere minimamente il carattere volitivo del ragazzo, nato a Milano ma che, come il padre, era stato generato manco fosse un gigante delle Dolomiti. Mattia invece, anche lui nato a Milano, è bello a vedersi ma è fragile come un cristallo.

  2. Su Calabria punteranno tutto perché altrimenti chi li fa i cross a tutte le punte centrali che abbiamo/ avremo?

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