Pippo, che cazzo fai ?

Pippo, che cazzo fai ?

Cantava nel 1987 Zucchero. E lo ribadiamo oggi in coro anche noi milanisti, forse senza nemmeno conoscere la canzone.

Pippo, ma che cazzo fai? You nasty guy.

Al termine di questa – realmente – sciagurata stagione i rimorsi sono davvero tanti, e insopportabili. Più di quanto potessimo immaginare, più di quanto si potesse prevedere. Abbiamo visto e vissuto un campionato assolutamente mediocre. Dal secondo posto della Roma al decimo/undecisimo (sic!) del Milan, tutte le squadre hanno vissuto discreti e pessimi momenti di forma, in una altalena di basse e infime emozioni. Nonostante la classifica, relativamente corta, possa suggerire il contrario, la stagione 2014-2015 è stata una delle peggiori annate del calcio italiano. Una delle più tristi, sicuramente. Ed è per questo che rimangano davvero tanti tanti rimorsi. Tanti e insopportabili rimorsi. Potevamo ottenere molto molto di più, facendo molto molto meno. Molto meno peggio, si intende. Il Milan, anche questo Milan, avrebbe sicuramente potuto far meglio di Palermo, Torino, Inter, Sampdoria, Genoa, Fiorentina, Napoli, Lazio e Roma. E il Milan, anche questo Milan, avrebbe sicuramente potuto far meglio contro Udinese, Empoli, Sassuolo … 

L’invettiva contro Pippo (che comunque, a questo punto della stagione, può sembrare perfettamente inutile, e infatti lo è) nasce da una semplicissima, quanto sconfortante, constatazione : l’allenatore del Milan non ha davvero imparato nulla. Nulla.

È sempre corretto ricordare che le responsabilità di Inzaghi sono indubbiamente circoscritte, in questa maledetta stagione. Una stagione ideata, pensata, costruita male, fin dall’inizio. Ma le poche responsabilità dell’allenatore pesano, e pesano davvero tanto.

Anche in una stagione in cui tutto quello che poteva andare male è andato malissimo, anche in una stagione priva, fin da subito, di veri obiettivi, anche in una stagione senza reali motivazioni, anche in una stagione che ormai non vedi l’ora che sei finita (nonostante quello che Pippo dice in conferenza stampa : Pippo, che cazzo dici?), anche in una stagione con tanti infortuni, anche in una stagione di transizione (si spera) non puoi subire l’ennesima sconfitta. Sempre a Reggio Emilia, sempre contro il Sassuolo, sempre con Berardi protagonista.

Le grandi delusioni di questa stagione sono due. L’aver fatto molto molto molto male in un campionato così mediocre e il fatto di non aver visto una crescita del nostro allenatore.

Inzaghi non ha mostrato nessuna evoluzione nel corso della stagione. Non ha imparato niente. Non ha imparato a gestire la squadra, non ha imparato a decifrare le partite, non ha imparato a gestire il gruppo, a dargli serenità. Non ha imparato ad affrontare le conferenza stampa e le interviste. Non ha imparato né ad essere né a comportarsi da allenatore. E, sinceramente, dispiace.

Ecco, tutto questo dispiace. Dispiace non aver visto nessuna crescita. Faremo finta che questa stagione, mio caro Pippo, non sia mai esistita. Ma tu, sicuramente, potevi fare di più.

Bastava fare molto meno. Molto meno peggio, si intende. E comunque non era una impresa impossibile.

3 commenti

  1. Il dubbio che ho, avendolo seguito alla guida delle squadre giovanili è quello che Pippo sia eccessivamente cocciuto e non tragga insegnamento dagli errori che commette nella scelta dei moduli e degli uomini da inserire nella cosiddetta formazione base. Segue, in modo quasi maniacale, il modulo 4-3-3 forse perché è estasiato dal giuoco del Barça. Quindi ci sta la domanda Pippo che cosa fai? Aggiungerei Pippo ma non cambi proprio mai. Condivido che, a parte la capolista, tutte le altre squadre erano alla portata della squadra Rossonera. L’unica cosa che non riesco ancora a capire è quale colpa in percentuale, per questa annataccia, va attribuita a Pippo e quante colpe vanno al team ivi compresa la proprietà! A breve lo capirò quando vedrò attuato quanto vanno dicendo in questi giorni sia Berlusconi che Galliani. ps. particolare di non facile rasserenamento è quello che Paolo Maldini ha preso il posto che agognava…si… ma nel soccer americano. Auguri! Spero che almeno questo sia un sintomo di chiarezza! Ora si proceda mandando via, a tutti i livelli, chi remava contro!!!

  2. Ho scritto fin dall’inizio che Inzaghi , essendo un tiratore sceltissimo ma non avendo mai partecipato agli schemi non poteva essere un allenatore . Poteva , invece , Seedorf . Io credo che Pippo non sara’ mai un buon allenatore a meno che non faccia il secondo per un paio di anni ad un maestro vero ed anziano come Capello . Condivido con 18 la convinzione che si poteva fare molto meglio e considero un mistero alcuni risulati . Ho anche pensato molto male e spero ardentemente di avere sbagliato . Non critico Galliani per antipatia , anzi .
    Lo giudico ,piuttosto , colpevole esclusivo di questi anni disastrosi . Il perche’ lo sappiamo . Clarence e Pippo incolpevoli agnelli sacrificali . Soldi buttati non so dove e perche’ : peggio visto che erano pochi . Resistenza inaudita al nuovo che avanza . Perdita autolesionistica di prestigio ed influenza . Da mandare subito a casa .deve essere escluso dai programmi futuri quali che siano .

  3. Gentilissimi,
    scriviamo come Milanisti senza ombra.
    Speriamo di avere trovato una casa dove ci sia ancora VERAMENTE l’orgoglio di essere Milanisti.
    Dobbiamo infatti notare che negli ultimi anni il nostro NO, ma il vostro amor proprio è scomparso. Se non nella realtà sicuramente nei commenti dei sedicenti tifosi.
    Intanto una spiegazione: siamo tre amici che hanno trovato nella passione milanista un minimo comune denominatore. Eravamo milanisti nei tempi mediocri lo siamo stati in quelli in cima al mondo lo siamo ancora. A turno abbiamo scritto anche su altri siti.
    Ora siamo qui, convinti da Bulianoff che, proprio qui, ci sia ancora orgoglio.
    In base a questo noi siamo sostenitori di Pippo.
    Non partecipiamo al massacro.
    Sapevamo che Pippo avrebbe commesso errori ma avrebbe dato l’anima: così è stato. Non vogliamo entrare in merito alla definizione degli errori, ci preme mettere in evidenza che addossare all’allenatore le colpe era abitudine tipica dei nostri parenti poveri.
    Criticare Pippo per il Gioco è come dare dello sfigato a un naufrago su un isola deserta: o non si è capito o si fa apposta a criticare.
    Perchè in questi anni la malafede ha galoppato.
    Sembra, continuamente, che tanti milanisto abbiamo preso l’occasione per liberarsi di sensi di vergogna che non hanno nulla a che vedere con il calcio.
    E la dirigenza ha certamente messo del suo, non lo nascondiamo.
    Ora se noi passiamo la giornata a umiliare i nostri giocatori, offendere il nostro allenatore, insultare la nostra dirigenza… oltre ai danni evidenti non pensate che ci possa essere qualche danno collaterale come l’arbitro che “approfitta” di sbagliare che ” tanto non mi dice nulla nessuno”.
    Noi vorremmo che tornasse l’orgoglio milanista.
    A parte altre valutazioni ci pare chiaro che l’elemento fondamentale per avere prestazioni di valore è ” AVERE VOGLIA”.
    Pippo ne ha sicuramente.
    Metterebbe in gioco la sua passione e la sua voglia di rivincita.
    Noi ci aspettiamo 10 giovatori in meno (almeno) e 2/3 acquisti decenti, tutti a centrocampo. e poi un passo per volta.
    Senza fare Ca…ate come quest’inverno comprando giocatori che hanno rovinato l’ambiente.
    Finiamo qui.
    Speriamo di non offendere nessuno ma in questi anni abbiamo visto troppa gente venire allo stadio per errore, pensavano di essere tifosi della seconda squadra di milano.
    E’ troppo facile incitare in finale, ricordiamoci dei 40.000 in serie B.
    Ritroviamo noi stessi.

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