Se citofonando

Si è fortunatamente concluso il mese di gennaio 2015, mese horribilis in cui il Milan ha detto praticamente addio a 2 dei 3 obiettivi stagionali (qualificazione in Champions League e vittoria in coppa Italia), mantenendo ancora accesa la speranza di una qualificazione europea attraverso l’Europa League. 4 Sconfitte su 6 partite che hanno lasciato un’eredità durissima su ciò che rimane della stagione.

Infatti, il primo febbraio arriva finalmente la prima vittoria in campionato del 2015. Contro il derelitto Parma allenato da un dignitosissimo Donadoni (tra l’altro: Cassano ha perso un altra occasione per stare zitto, anche a mezzo Facebook) è finalmente arrivata la vittoria. Per quanto scontata potesse essere la partita, portare a casa i tre punti è stato fondamentale. La nota stonata continua ad essere però la qualità del gioco, ancora lontano dai picchi (neppure troppo alti) di fine 2014.

L’immagine della settimana però è stata, per me, un’altra: il viaggio di Galliani a Roma per convincere Destro a vestire la maglia rossonera. Vedere un dirigente esperto, abituato a trattare per portare a Milano gente che ha vinto dei palloni d’oro, prendere il treno e palesarsi fisicamente sotto casa di un giocatore esemplifica la situazione del Milan attuale. Le disponibilità non sono più quelle dei tempi belli e quindi, per convincere i giocatori, bisogna prendere ed andare da loro. E, se si mobilità Galliani, uno dei giocatori più forti del calcio italiano si muove eccome.

Lo ha poi confermato lo stesso A.D. milanista durante il prepartita del match di domenica: “Mi sto impegnando più ora che qualche anno fa e faccio più fatica”. Escludendo che si riferisse esclusivamente all’età che avanza, il riferimento alla mancanza di risorse è più che chiaro.

Forse, però, le cose stanno iniziando a cambiare. Sommando infatti tutte le risorse messe sul tavolo per Paletta, Antonelli e Destro (tutti da pagare, eventualmente, in estate) si ottiene un totale di 20-25 milioni che, confrontati con gli ultimi mercati, sembrano essere una timida inversione di tendenza. Inversione che speriamo si rifletta anche nei risultati della squadra, che è stata rinforzata nei settori in cui si è deciso di agire. Sempre meno alibi quindi, per Pippo Inzaghi. Speriamo non ne abbia bisogno.

1 commento

  1. Io penso da inizio campionato che la rosa dei giocatori e’ buona e se alle spalle ci fosse una voce autorevole e competente il podio non ci sarebbe sfuggito . Individuo nel protezionismo di Galliani nei confronti dei suoi fedelissimi i motivi del malumore
    e delle sconfitte . Ma se questo protezionismo e’ naufragato , come sembra , sugli scogli della pochezza degli stessi raccomandati , abbiamo speranza di resuscitare .
    Abbandonare il pericoloso 4/3/3 e l’infelice idea di sbolognare De Jong , e fondamentale . Riportare Bonaventura fra i quattro di centrocampo cosi’ come va fatto per Honda lo e’ altrettanto . Possono essere gli esterni di un razionale 4/4/2 .
    Se torna in forma Montolivo puo’ fare la coppia interna con De Jong .
    Non parlero’ piu’ di difesa a tre perche’ e’ arrivato. Antonelli.
    La’ avanti siamo messi bene con Menez unico vero fuoriclasse di questo Milan .
    Speriamo!

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