Grazie di tutto….ma basta così

Ci siamo gente, siamo arrivati al punto di non ritorno. Nulla è più come prima: dall’armonia alla confusione , dalle speranze ai visi corrucciati e vicini alle lacrime, tutto è cambiato in negativo. La Lazio in coppa deciderà il destino di Inzaghi, a quanto pare, ma mai come ora sarebbe più giusto che andasse via, lasciando il Milan a mani più esperte, a spalle più forti e a menti con idee più chiare. E vi dico il perché.

Fin dall’inizio sono stato uno di quelli che hanno sempre sostenuto Inzaghi. L’ho sostenuto e gli ho dato il mio appoggio perché glielo dovevo, per tutto ciò che mi aveva regalato con addosso la nostra maglia, l’unica che gli sia realmente rimasta nel cuore. E non mi ha tradito, Pippo, perché nei primi mesi del suo Milan ho visto alcune caratteristiche che mi piacevano molto: l’umiltà, la grinta, la voglia di lottare su ogni palla più degli avversari. Con alti e bassi siamo arrivati fino al top del suo periodo sulla panchina, quell’ormai ultra citata doppia sfida con Napoli e Roma. Fino a lì non solo gioie, è vero, ma si era visto comunque sempre il giusto atteggiamento, ad esclusione della gara con il Genoa. Poi la pausa, la “preparazione” a Dubai, e la ripresa nel nuovo anno a ritmi che difficilmente si possono commentare. 1 solo punto e tante sconfitte, anche pesanti, fino all’ultima con la Lazio, l’ennesima subita dopo essere andati in vantaggio. Cosa è successo? Cosa è cambiato? Non che il Milan sia mai stato imbattibile, ma non aveva mai mostrato questa totale assenza di intensità e sopratutto di gioco. Le idee forse non sono così chiare come pensavamo? Può essere. Il falso 9 è insieme gioia è dolore: gioia quando si può strappare in contropiede, quando c’è spazio, dolore quando si affrontano squadre chiuse. E poi ci sono gli esterni, che giocando a piede invertito diventano prevedibili, e sopratutto raddoppiabili con estrema facilità, giocando sempre verso gli spazi chiusi. E poi ancora il centrocampo, sempre troppo pieno di incontristi e, anche se con più qualità come nell’ultima giornata, mai correttamente disposto in campo. Non dimentichiamoci la difesa, reparto sempre sotto osservazione e forse non correttamente gestito da chi dovrebbe farlo. Di chi parlo? Di Tassotti ovviamente. Unico filo conduttore degli ultimi allenatori, e probabilmente unico reale responsabile delle nostra difficoltà sui calci piazzati, e della confusione sui piazzamenti dei nostri difensori. Ecco perchè vedere lui in panchina al posto di Inzaghi non farebbe altro che peggiorare tutto o, meglio,  non cambierebbe niente, perché tanto peggio di così non credo si possa fare.

E all’obiezione “si ok ma la rosa non è all’altezza, è piena di gente che non merita di indossare la nostra maglia etc” rispondo così: avete ragione, e sono d’accordo, e la responsabilità di tutto questo è solo di un presidente che si ricorda del suo ruolo solo un paio d’ore il venerdì, mettendo a disposizione solo gli spiccioli per poter investire sul mercato. Ma, anche con una rosa come la nostra, non fortissima e con diverse lacune, è totalmente inaccetabile che si continui a non giocare, a creare 1/2 occasioni a partita, e che l’unica cosa che si sappia fare è ripartire in contropiede, e nemmeno benissimo. Ecco perché ci sono le responsabilità di Inzaghi, la cui colpa maggiore resta a mio avviso quella di essersi incaponito su alcune scelte, senza la forza o l’abilita di correggere gli errori in corsa e modificare quelle stesse scelte. Mi dispiace, e lo dico ancora, fare queste valutazioni su di lui, perché ci credevo come pochi altri; arrivati a questo punto però non se ne può più, non è più tollerabile vedere queste prestazioni, non è più tollerabile vedere in campo gente che fa quello che vuole, e lo fa male. Ci vuole una personalità forte, ci vuole qualcuno che sia convinto di ciò che sa, e sappia comunicarlo con convinzione a chi scende in campo, senza chiedere suggerimenti al vice allenatore, che tutto è tranne che una certezza. Sarà la Lazio forse a decidere il destino dei prossimi mesi, o prossimi anni, ma mai come ora ora sembra che la strada di Inzaghi e quella del Milan si debbano separare, per il bene di entrambi. Magari in coppa vedremo un altro Milan, che ci smentirà tutti, ancora una volta…o magari non cambierà niente rispetto alle ultime uscite. Lo vedremo, e capiremo forse quel sarà il destino della nostra amata squadra, ormai allo sbando da troppo troppo tempo.

6 commenti

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    • boldi1 il 26 Gennaio 2015 alle 11:39

    non è tutta colpa di Inzaghi ma di chi lo ha messo lì , ci sono evidenti similitudini con quello che capitò a Strama con i cugini dell’Inter , dopo un’ottimo inizio di campionato ci fu il crollo dopo la pausa natalizia.
    Non era ancora pronto Strama per una big come Inzaghi in questa stagione.
    E aggiungo chi è quel pazzo di Allenatore che si prende in corsa questa squadra formata da soggetti senza personalità ? rispondo nessuno di valido
    La realtà è che non ci sono soldi in cassa chi mettiamo i giornali indicano in Tassotti che è uno dei coeresponsabili dei disastri della difesa?
    l’alternativa sarebbe Clarence ma non credo che Galliani accetti il suo ritorno quindi non saprei
    proprio come uscire da questa situazione.

    1. Bravo! Lo scambio Torres / Cerci ! Ed ora chi gioca? Merda non solo gialla ma anche
      rincoglionita , totalmente .

  1. Allora vediamo di mettere i puntini sulle ‘i’ . Sino a Genova, contro i rossoblù, il Milan aveva perso(poteva non perdere se Rizzoli concedeva un giusto penalty a favore del Milan)con la Juve. Non prendo in considerazione l’assurda prestazione del Milan, contro il Palermo(due facili realizzazioni mancate nei primi minuti e due regali di Zapata)perché trattasi di episodio irripetibile. Ma vediamo cosa è successo al Ferraris? In campo sono rientrati uomini, come Montolivo, che a detta dello staff medico e tecnico, necessitavano di giocare per riaquistare la migliore forma fisica per il proseguio del campionato. Per questo motivo il Milan a Genova ha perso, surclassato fisicamente, anche con un pizzico di sfortuna! Poi due partite contro il Napoli a San Siro ed a Roma contro i giallorossi. Poi stop del campionato dopo le due brillanti prestazioni e, questo si può per ora affermare, sciagurato torneo a Dubai. Vittoria sul Real Madrid e accensione di speranze ed aspettative forse inadeguate. Ritorno a Milano e ripresa del campionato. Disastro totale perché, a parte la partita di coppa Italia a San Siro contro il Sassuolo, il Milan ha inanellato prestazioni indecenti sino alla sciagurata prestazione contro la Lazio a Roma. Inzaghi ha il torto di voler recuperare l’unico centrocampista dai piedi buoni che ha nella rosa? Può essere ma i guai del Milan, stranamente, coinncidono con questa scelta. Allora quanto meno bisognerebbe suddividere le responsabilità. Che colpe ha Pippo se, per motivi di rinnovi contrattuali, lo ‘spogliatoio’ sta dando(sceneggiata di Muntari perché sostituito da Pippo) Si è confermato questo anche quando De Jong è uscito, per poi rientrare, a pochi minuti dal termine della partita con l’Atalanta. Assurdo per uno come Nigel!De Jong fuori per infortunio? Mah! Nei momenti di difficoltà, l’approccio con Sacchi lo conferma, un allenatore deve sentire vicino la società e tutto il team. Non mi pare che questo sia stato l’esatto comportamento di tutti. Molti giocatori si sono stancati del progetto Inzaghi? Altri sanno che non faranno, dal prossimo campionato, più parte del progetto? E’ arrivato Cerci che al momento si è rivelato un acquisto quasi inutile? Troppe voci sui mancati rinnovi e sulle possibili partenze già a gennaio? Coma fa un allenatore, per di più neofita, a mantenersi compatto un ambiente il cui obiettivo sembra sempre più irragiungibile? Gli avessero dato a disposizione Cristiano Ronaldo o Leonel Messi… beh se ne potrebbe parlare. Ma hanno fatto fatica a prendergli Suso e fare lo scambio Torres per Cerci. Siamo sicuri che non sia l’arivo di Cerci ad aver rotto certi rapporti nello spogliatoio? Vedremo già da domani sera con il ritorno di Honda in campo!

  2. tranquilli che sta arrivando il 34enne Pasqual con il suo bel triennale!

    si avvicinano i giorni del condor!!!

    1. Se lo dice Jacobelli dev’essere sicuramente vero.

  3. Certo che la campagna contro De Jong per dare a Montolivo il suo posto e’ stata una bella pensata ! Con molteplici conseguenze . Il nepotismo paga merda …gialla!

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