Carri e pullman

Si salvi chi può. Siamo solo al 21 gennaio, il girone di ritorno deve ancora cominciare e i quarti di Coppa Italia sono ancora da giocare ma, per quasi tutti, siamo davanti ad un’altra stagione da buttare. Nonostante tanto desiderato terzo posto sia solamente sette punti più avanti e la tanto strombazzata Inter di Mancini abbia gli stessi punti del derelitto Milan di Pippo Inzaghi (tra l’altro, l’Inter manciniana ha conquisato 10 punti, il Milan inzaghiano 9 nello stesso periodo).

Certo, non riconoscere che Pippo Inzaghi abbia delle colpe è impossibile. Lo scrissi già su questo blog tempo fa: speravo di non sbagliarmi, ma i risultati della squadra stanno dicendo esattamente il contrario. Reputo la rosa allestita quest’anno ampiamente in grado di combattere per un piazzamento in Champions League. Sicuramente non inferiore a Genoa e Sampdoria, e capace di battere Palermo, Sassuolo ed Atalanta in casa. Quindi, se i punti iniziano a scarseggiare, il responsabile principale é solo uno: Pippo Inzaghi. Sto parlando naturalmente di arrivare agli obiettivi minimi per questa stagione, i problemi della società Milan sono molto più ampi di questi.

I sospetti che Pippo potesse fare fatica c’erano purtroppo tutti: un’esperienza in panchina ancora da costruire ed un gioco catenacciaro che si era lasciato intravedere al Milan Primavera. Che il Milan debba essere la nave scuola per un allenatore esordiente certamente rattrista, ma proprio per questo non voglio scendere dal carro di Pippo Inzaghi. Proprio perchè ora ha bisogno del supporto dei tifosi. Glielo si deve, anche per tutto ciò che ha dato alla causa milanista. Certo, qualcuno dice che può separare, che l’Inzaghi calciatore non è l’Inzaghi allenatore. Ma non ci riesco. Se incontrassi Pippo per la strada non potrei dirgli di andarsene, per poi osannarlo non appena lo avrà fatto. Quindi forza Pippo, qui ci hai portati e ora tocca a te rialzarci. Magari con una (meglio due) vittorie con la Lazio.

L’altro fatto della settimana milanista (oltre alle meste dichiarazioni di Inzaghi nel post Atalanta: “Questa squadra difficilmente giocherà bene a calcio”) è sicuramente la vendita del pullman da parte del club rossonero. Una prassi comune, ma che si è trasformata in un vero boomerang informativo. Ci sono due cose che sono emerse da questa vicenda. La prima è che il Milan continua con i buchi nell’acqua dal punto di vista della comunicazione: dopo la Breaking della settimana scorsa sul distacco dalla terza in classifica ecco la storia della vendita del pullman. Si poteva capire che una notizia cosí, anche se innocua, poteva diventare fonte di scherno se pubblicata da Repubblica il giorno dopo una sconfitta. Un comunicato sul sito, sabato, e ci si toglieva il problema. La seconda è che, purtroppo, il fuoco amico continua. Vedere che i commenti più acidi sul tema arrivano proprio dai tifosi milanisti, col pretesto di attaccare la società, fa un po’ male. La società è criticabile da molti altri punti di vista, ben più importanti di un pullman.

10 commenti

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  1. Ho letto di un campionato italiano di calcio che sarebbe succube delle volontà delle sempre più fameliche società di scommesse legali ma anche di quelle clandestine che proliferano a livello planetario.
    Tutti i discorsi tecnici vanno a farsi friggere se non si pone rimedio, non vedo come questo putrefatto mondo del calcio italiano lo possa fare, al problema dilagante delle scommesse lecite, a quelle illecite ci penseranno Salvini e Di Martino, che sono il vero cappio al collo che i protagonisti possono mettere anche alle ambizioni della loro società dalla quale vengono lautamente remunerati.
    Capisco che il discorso è sociologico e forse poco importa anche ai lettori di questo blog. Ma non fermarsi a riflettere su ciò che è realmente avvenuto, almeno per quanto visto in campo nelle ultime tre esibizioni del Milan, significherebbe mettere la testa sotto la sabbià così come fanno gli struzzi.
    ps per il mio amico Antonio Nocerino: -cosa pensi, dopo l’ennesima infame prestazione di quello che io ho chiamato ‘Horror di Brutto’?-

    1. Ti ho scritto che potrebbe essere questa una spiegazione a quanto accade . Insieme e complementarmente a quel che sostengo io otteniamo una convincente
      chiave di lettura ancorche’ in un contesto ancora piu’ puzzolente .

    • boldi1 il 21 Gennaio 2015 alle 18:54

    prendiamo atto che è di nuovo in corso una guerra tra i due AD Galliani e Barbara Berlusconi
    la prima ha dettato alla Agenzia Ansa le parole di fuoco di Berlusconi padre contro il Milan e indirettamente l’operato di Galliani
    il cravatta gialla nello stesso giorno , guarda un po che caso , ha risposto facendo uscire in esclusiva ad alcuni amici giornalisti la notizia riservata della vendita del Pullman per screditare Barbara B.
    insomma una palla avvelenata a testa ed una situazione
    esplosiva che potrebbe esplodere alla prossima sconfitta a San Siro

    momento difficile , sinceramente andare avanti con due AD non ha senso
    su questo concordo con Boban

  2. Non sono due AD . Uno e’ un AD . L’altra e’ la proprietaria della societa’ AC MILAN

    1. Hai ragione. Uno è quello capace, l’altra è la figlia del capo, lì per rompere le palle. Ricordo che la sig.ra BB quando è entrata nel Milan ha preso un Milan primo in classifica.

      1. Anche io mi ricordo come era il Milan quando entrò Barbara.

        In netta perdita, la comunicazione della società totalmente affidata a Galliani, non c’ era Casa Milan e l’ allenatore era Allegri.

        1. La comunicazione non fa punti in classifica. Casa milan è in affitto

  3. Alla faccia della capacita’ .E’ a capo dell’area tecnica e proprio li’ stiamo messi davvero bene . Applausi AD .

  4. Barbara si mangia Galliani a colazione. Non fosse altro che lei per fare la dirigente ha studiato sul serio

  5. E poi , Diavolo , giusto per non perdere il filo della logica a causa della stizza , voglio precisare. Non e’ che Galliani non sia capace . Anzi . E’ talmente esperto e capace che se decide di fare danno , come adesso , e’ peggio di Robocop .

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