Oltre il cuore, serve di più

Il derby è il derby, e si vince, come ha detto Pippo. Ma il derby è anche una delle partite più convulse e complicate da decifrare che ci possano essere, ed è per questo che ricavarne indicazioni (o addirittura conclusioni) è veramente impossibile.

Tutti noi avremmo voluto vedere trionfare la squadra, e su questo ci sono pochi dubbi. Ma non è così semplice quanto a dirsi. Se non ci fosse stato il cambio di allenatore sulla panchina nerazzurra sono quasi certo che lo avremmo vinto, perché eravamo più organizzati, meglio disposti e con la giusta mentalità. In un derby non puoi pretendere di vedere lo spettacolo, devi accontentarti di vedere una squadra ben messa in campo, che lotta su ogni palla, che non si fa mettere i piedi in testa dagli avversari. E io questo l’ho visto, se pur a tratti, ovviamente alternato a cose molto meno buone. Dall’emergenza in difesa è nata una delle sorprese più grandi, ovvero Rami; grande prestazione la sua, in copertura ma anche in spinta, cosa del tutto inaspettata alla vigilia. A lui veramente non si può rimproverare niente, anche perché ha dimostrato l’attaccamento alla maglia sacrificandosi in un ruolo non suo e dando tutto ciò che poteva. Un esempio da seguire, senza alcun dubbio. Anche per gli altri difensori non è andata male, seppur De Sciglio non abbia ancora quella costanza che vorremmo e Zapata si concede sbavature che paghiamo caro, anche stavolta.

Il vero punto debole della squadra resta però il centrocampo, che è da rivedere in toto. Facciamo fatica ad impostare, a ripartire, e non verticalizziamo praticamente mai; e questo si riflette sulla nostra pericolosità offensiva, che si limita ad azioni laterali lente e prevedibili. O sfruttiamo le ripartenze, oppure siamo totalmente sterili e non pericolosi.
Il derby non ha invertito questa tendenza, anzi forse l’ha accentuata. Almeno uno di quei due centrali di centrocampo deve essere un giocatore con i piedi buoni e dotato tecnicamente, praticamente bisogna scegliere tra il rientrante Montolivo e Van Ginkel. Parlo di due centrali perché secondo me il modulo adottato contro i nerazzurri è finalmente quello corretto, un 4-4-2 mascherato e versatile quando dobbiamo ripartire. Certo, per farlo servono le certezze date dagli esterni, che devono scendere in campo consapevoli di dover fare tutta la fascia per tutta la gara. Bonaventura l’ha fatto benissimo, El Shaarawy a tratti.

Già El Shaarawy, doverosa la parentesi sul suo conto. Il goal sbagliato ha aperto le porte degli insulti liberi e incondizionati, e a caldo da tifoso è più che comprensibile. A mente fredda però mi sento di dire che il tutto vada controllato e analizzato con calma. Di goal “facili” ne hanno sbagliati tutti, e non è questo che fa di lui un montato, presuntuoso e irrispettoso, come ho letto in questi giorni. Se volgiamo giudicarlo, anche duramente, facciamolo per quello che ha realmente dato alla squadra. A mio parere sta deludendo in pieno tutte le aspettative, senza se e senza ma; non c’è più tempo per attendere la sua esplosione, deve dimostrare il suo reale valore (se è alto come pensavamo inzialmente) adesso, in ogni partita, in ogni minuto che ha a disposizione. Lo spirito di sacrificio non gli manca, abnegazione non lo so; ciò che ci deve interessare è che quando va in campo metta il 150% di ciò che ha, ovviamente cercando di non commettere errori assurdi come quello del derby. Ma quell’errore può essere la conclusione di un discorso, non il pilastro per costruircelo.

Finisco tornando al gioco, e alla qualità. Manca tecnica a centrocampo, lo abbiamo detto, e Muntari, sebbene sia quello che ci mette forse più cuore di tutti, non può continuare a rivestire il ruolo di titolare. Troppo confusionario, troppo avventato ed impreciso, ha sfigurato persino accanto al “criticato a prescindere” Essien, autore invece di una grande gara. Come rimpiazzo può andare, ma non possiamo affidare le chiavi del gioco a lui, proprio no. Perché il cuore non basta, sebbene sia elemento necessario per costruire qualcosa di buono. Bisogna andare oltre, anzi deve essere il nostro allenatore ad andare oltre; ci vogliono più idee, più gioco e magari anche qualche palla migliore per gli attaccati (il capitolo Torres lo lascio ad altri!). Le basi di umiltà e unione le abbiamo messe, ma è arrivato il momento di fare qualcosa di più, di iniziare a costruire qualcosa di realmente positivo dal punto di vista pratico. Ora o mai più, perché oltre il cuore serve di più.

2 commenti

  1. Finalmente riesco a condividere una analisi sul momento che la squadra attraversa.
    Abbiamo perso molto tempo e molti punti insistendo su giocatori che non danno affidamento : El Shaaravi , De Sciglio , Muntari , Bonera , ed anche Abbiati e Zapata . Ci apprestiamo a commettere lo stesso errore con Montolivo ? Lo faremo rientrare a suon di musica e perderemo altri punti aspettando che trovi la forma?
    Intanto non crossa nessuno in modo decente . E nessuno fa un’assist al centravanti per mandarlo in porta . I giovani si aiutano a maturare mettendoli davanti alle loro responsabilita’ . Non certo trattandoli da privilegiati . cosi’ loro si viziano e gli altri
    si sentono ingiustamente trascurati . Non la vedo bene .

  2. Condivido tutto anche le virgole. Anche le considerazioni un tantino sferzanti su quello che per me con De Sciglio e dopo Balotelli, erano gli elementi di maggior classe in prospettiva anche di nazionale azzurra. Si non criminalizziamo Stephan per il gol sbagliato nel derby così come non avremmo dovuto forse esaltarlo troppo prima che dimostrasse d’essere un campione. Non c’è più tempo per nessuno e neppure per Montolivo che dovrà rientrare al meglio della condizione psicofisica. Soprattutto non c’è più tempo per quei giocatori che non sono da Milan. Non c’è tempo per chi pensa che indossare la maglia del Milan sia semplice e soprattutto sia uguale ad indossare la maglia di altra società. Non c’è più tempo per rimandare gli investimenti per riportare la squadra nel posto che merita (Confalonieri docet)a livello planetario. Deve finire il tempo della mediocrità…che diamine….siamo il Milan la squdra o ex squadra più titolata al mondo!

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