Destinazione Lisbona – 14° puntata: i quarti dei grandi allenatori

2014-04-09T191931Z_1085624572_LR1EA491HO8ND_RTRMADP_3_SOCCER-CHAMPIONS_mediagallery-articleLo ammetto, sul passaggio del turno dell’Atletico ero un po’ scettico: mea culpa – a volte, purtroppo, anche i migliori sbagliano – quindi figuriamoci il sottoscritto. Al Calderon è andata in scena una vera e propria lezione di calcio che sancisce forse, finalmente, la fine del ciclo del Barcellona. I Catalani escono umiliati ancora di più di quanto dice il semplice passivo di 1-0 anche e soprattutto in virtù delle tre traverse prese dai Colchoneros – nei primi 45 minuti non c’è stata partita, nei secondi una timida reazione anche se le parate fatte da Courtois sono pari ad una: a dispetto del passivo un livello di gioco forse anche peggiore rispetto a quello espresso dal Milan in emergenza a centrocampo. L’Atletico ha quindi dimostrato di non essere solamente Diego Costa: non solo l’assenza del brasiliano naturalizzato spagnolo non si è sentita per niente ma i cugini del Real han giocato forse oggi la migliore partita di questa Champions League.

In semifinale di Champions ci sono tre squadre e quella di Mourinho. Anche quest’anno il portoghese c’è e ci entra con pieno merito superando un ostacolo difficile come quello del PSG: forse, come ha detto lo stesso portoghese, anche fortunati visto il gol mangiato da Cavani che poteva chiudere l’incontro, sicuramente vogliosi di andare avanti visto che i parigini nella gara in trasferta han dimostrato di essere la bruttissima copia di quelli dell’andata. Pesa come un macigno l’errore di Thiago Silva – la cui uscita non mi dispiace per nulla vista la sua voglia di andare a guadagnare 12 milioni l’anno a Parigi: mi spiace più per Zlatan che anche quest’anno andrà a secco, stavolta persino incolpevole visto l’infortunio.

Si è parlato tanto quest’anno di progetto Dortmund ma forse è il caso di guardare ad Atletico e Chelsea, squadre che sono arrivate qua eliminando avversarie ben più quotate. Lo hanno fatto grazie al gruppo, alle motivazioni, al collettivo e a due grandissimi allenatori: una bella lezione per i fifaminkia (termine passato dal nostro follower “Dave di Nazareth“, sulla pagina Facebook – quelli che continuano a fare discorsi sulle rose come fossero accozzaglie di singoli stile Real di metà anni 2000. Di questi, però, ce ne occuperemo settimana prossima. Rimane quindi, per noi, più l’Atletico che il Dortmund il modello da guardare – modello possibile con Clarence Seedorf in panchina vista l’enorme conoscenza tattica ed esperienza da giocatore con i migliori allenatori al mondo dell’olandese.

A proposito di Dortmund – proprio i gialloneri dopo Malaga 2013 stavano per realizzare un mezzo miracolo. Il 2-0 è però tutto un regalo del Madrid di Ancelotti che prima preferisce preservare Ronaldo per la finale di Copa del Rey, poi vede Pepe fare un disimpegno difensivo che per non offendere nessuno chiameremo “alla Bonera“, infine un 2-0 su altrettanta disattenzione. Paradossalmente il Dortmund il risultato lo giustifica dopo il doppio vantaggio meritando, forse, di giocarsi quantomeno la qualificazione al supplementare ma ricordando cosa è successo in casa del Real il risultato del doppio confronto è forse quello più giusto. Conclude il quadro delle qualificate il Bayern Monaco e lo fa con una reazione veemente dopo il gol del vantaggio di Evra per un Manchester che fino a quel momento aveva fatto una buonissima partita – poi i bavaresi sono esplosi, finalmente – direi, dato che dall’andata con l’Arsenal sembravano una buona squadra ma non quella dominatrice campione d’Europa.

Ancelotti, Guardiola, Mourinho, Simeone – nei quarti non c’è il top degli organici vista l’eliminazione di Barça e PSG ma c’è il top della panchina (Klopp lo metterei forse al quinto posto). Ora il sorteggio e comunque si pesca si pesca bene: solo Chelsea-Atletico Madrid direbbe poco, per il resto abbiamo Mourinho contro la sua ex-squadra, Mourinho contro Guardiola ancora dopo la straordinaria Supercoppa Europea, la rivincita della semifinale di due anni fa tra Bayern e Real, la rivincita della finale di 40 anni fa nonché unica dell’Atletico nella sua storia, il derby di Madrid – attendiamo solo il sorteggio per capire quali dovremo vedere.

1 commento

    • Vittorio il 11 Aprile 2014 alle 05:17

    Concordo pienamente sulla valutazione circa gli allenatori migliori di questi quarti.Per quanto riguarda Seedorf l’ho detto dal primo minuto anche io:diverra’ fra i migliori del mondo.E ricordiamoci che Silvio Berlusconi non ne ha sbagliato una : Sacchi,Capello,Ancelotti!
    Ma la battuta su Thiago Silva e’ proprio fuori luogo.Riflettici e fanne ammenda.

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