Destinazione Tricolore: Lazio sul podio

Tanti, tanti gol. Ben 47 quelli messi a segno nella 38^ e ultima giornata di campionato, quella che regala al Milan la tredicesima vittoria -poche- e che decide le ultime due posizioni europee.

Buon risultato per il Verona che ferma la Juventus sul 2-2, con il ventiduesimo gol di Luca Toni. I bianconeri potevano allungare, ma Tevez si fa parare un rigore nel finale e gli scaligeri pareggiano nel recupero. Poi la bella rimonta del Milan, che va sotto con Baselli (uno dei papabili per il centrocampo) e poi, prima su rigore con Pazzini poi con due gol più inzaghiani che altro di Bonaventura vince. Il marchigiano si prende il meritato tributo dei suoi ex tifosi, e anche Inzaghi lascia con una vittoria in quella che (forse) è la sua ultima partita da coach rossonero. Decimo posto finale, a soli quattro punti dalla Sampdoria, a dimostrazione che i tanti punti buttati qua e là potevano dare un esito completamente diverso alla stagione. 4-3 scoppiettante nell’antipasto domenicale tra Cagliari e Udinese, e anche per i sardi aumentano i rimpianti. Dopo 11 anni la squadra isolana saluta la serie A.

Ma è in serata che si decidono le ultime posizioni ancora in bilico. 2-4 fra Napoli e Lazio, nella serata dell’addio di Benitez. Due gol fatali di Parolo e Candreva nel primo tempo, poi il Napoli sembra riprendersi con una doppietta di Higuain. Il quale, però, sbaglia al 76′ il rigore del possibile sorpasso, e allora sono Onazi e Klose a chiudere il discorso Champions. Napoli scavalcato anche dalla Fiorentina, che batte 3-0 il Chievo in una partita senza storia e stimoli. Tanti gol ed emozioni tra Inter ed Empoli: finisce 4-3 per i cugini, e Icardi raggiunge Toni in vetta alla classifica cannonieri. All’Inter non basta, però, per il settimo posto e il possibile “ripescaggio” in EL: la Sampdoria pareggia 2-2 con il Parma e dovrà vedere come si evolve la situazione della licenza Uefa del Genoa. Seppellito di gol il Cesena, che perde 5-0 a Torino; 3-1 tra Sassuolo e Genoa, mentre la stagione da montagne russe vissuta dalla Roma che “puntava allo scudetto” si conclude con un crollo casalingo per 1-2 con il Palermo, grazie alla rete di Belotti allo scadere. Seconda annata fuori Europa per il Milan, si spera che come nel 1999 il “non c’è due senza tre” sia solo uno stupido detto.

Risultati 38^ giornata: sabato Verona-Juventus 2-2, Atalanta-Milan 1-3; domenica Cagliari-Udinese 4-3, Fiorentina-Chievo 3-0, Inter-Empoli 4-3, Napoli-Lazio 2-4, Roma-Palermo 1-2, Sampdoria-Parma 2-2, Sassuolo-Genoa 3-1, Torino-Cesena 5-0.

Classifica: Juventus 87, Roma 70, Lazio 69, Fiorentina 64, Napoli 63, Genoa 59, Sampdoria 56, Inter 55, Torino 54, Milan 52, Palermo e Sassuolo 49, Verona 46, Chievo 43, Empoli 42, Udinese 41, Atalanta 37, Cagliari 34, Cesena 24, Parma (-7) 19.

1 commento

  1. Vado un pochino fuori tema perché il meritato approdo della Lazio ai preliminari di Champions League è la plastica dimostrazione che il Milan ha fallito totalmente anche nei minimi obiettivi che si era posto all’inizio della stagione. Nessuno avrebbe mai scommesso, soprattutto dopo la sconfitta per 3-1 rimediata proprio a San Siro contro il Milan , la successiva sconfitta con l’Udinese etc, che la Lazio potesse arrivare terza in questo torneo. Certamente un risultato superiore alle aspettative dei romani e che sarà posto al vaglio dei preliminari Champions. Ma loro sono riusciti a centrare l’obiettivo massimo laddove il Milan non è riuscito a centrare neppure un obiettivo minimo come la vittoria della Coppa Italia sbandierata da tutti come la nostra Champions. Ripercorrendo a ritroso le disavventure del Milan, in questa stagione, balza in evidenza come i laziali siano stati superiori anche per ‘peso politico’ nella determinazione per la conquista della posizione di classifica ottenuta. Forse la peggior sconfitta di Galliani&Co è proprio questa. Vincere la classifica dei cartellini rossi e dei torti arbitrali subiti non porta alcunché e neppure la commiserazione di tronfi che vagheggiano di presunti raddoppi nel punteggio acquisito nella classifica finale. Ripartire dall’amara constatazione che quanto meno la Europa League è stata scippata al Milan non serve a cancellare le dabbenaggini compiute da giocatori e dirigenti del Milan. Tanti, troppi errori ed un peso politico azzerato se non messo in discussione ferocemente. Voltare pagina ripartendo dalla ricostruzione di un vero e coeso team Milan? Non solo si può ma è doveroso!

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