Milan – Sampdoria 1-1: la partita tattica

Ieri sera si è visto un Milan che non è riuscito a far suo un avversario non temibile quanto la sua posizione in classifica, dato che la Sampdoria nei primi trenta minuti non è la stessa vista contro Roma e Inter. Il gioco espresso non è dei peggiori, ma non basta per impensierire una squadra ben organizzata.

Entrambe le squadre prediligono il tiro da fuori, segno evidente della mancanza di spazi per entrare nelle maglie avversarie. Nella prima metà di tempo, si vede una Samp che non riesce a far girare il pallone, sbagliando anche i più facili degli stop. Riusciamo ad aggredirli già sulla linea mediana, ma grazie alla sterile manovra e alla copertura dei centrocampisti doriani, mai fuori posizione che, insieme alla linea difensiva, vanno a creare due linee davanti alla loro area.

Questo meccanismo imbriglia principalmente Menez, vero e proprio fantasma nel rettangolo di gioco. Il motivo? Si trova costantemente davanti la linea dei centrocampisti in prima battuta, che non lasciano spazio tra loro e i difensori. Questo lo costringe a giocare all’esterno dell’area di rigore senza mai inserirsi, estromettendolo dall’azione. Quello che blocca il Milan è questo: la mancanza di spazio fra le linee avversarie; questo delinea il limite della nostra squadra che non sa cambiare il suo modo di attaccare. Per tutto l’arco della partita cerchiamo la penetrazione centrale, senza portare a grosse occasioni; mentre le migliori arrivano dalla corsia di destra, prima con Cerci (autore di buoni spunti) e in seguito da Suso.

Il nostro consueto calo avviene, neanche a farlo a posta, in concomitanza con quello della luce. Entrambi gli allenatori apportano subito le loro modifiche in questo frangente, ma chi riesce a sistemare le cose è solo Sinisa. Perchè la libertà concessa a Cerci prima della pausa, viene “cauterizzata”  dal continuo apporto difensivo di Eder e questo lo si vede nei palloni toccati in attacco; veramente pochi rispetto a quelli toccati da Eto’o e Soriano. All’uscita dall’intervallo l’atteggiamento rimane tale, la scossa come al solito arriva dopo il goal subito, costringendoci a buttare il cuore oltre l’ostacolo. L’azione che andrò ad analizzare è proprio quella del goal subito, facendoci tornare alla mente la partita di domenica(vedi partita tattica di Palermo – Milan), visto che gli errori dei singoli sono i medesimi.

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Gli errori sono principalmente dei centrali difensivi infatti, come si vede in questo frame, i giocatori che si occupano della corsia centrale sono inspiegabilmente Antonelli e Abate. Mexes si alza su Eto’o costringendo Antonelli a coprirlo, mentre Paletta si disinteressa di Okaka, imponendo la marcatura su quest’ultimo ad Abate. Da qui si susseguono una serie di errori di movimento:

  • le mezze ali, visto il raddoppio su Eto’o di Mexes e de Jong e la mancanza di terzini, si schiacciano sulle corsie sostituendosi ai terzini;
  • Antonelli compie il secondo errore chiave, quello che un centrale fa solo in casi estremi (o di disattenzione vedi Mexes in quest’azione), si alza per coprire il movimento di Palombo;
  • questo crea il corridoio per Soriano (imbeccato con una magia da Eto’o), che si trova solo al centro dell’area.

Vorrei spendere due parole sulla critica di Boban sull’attuale rossa del Milan, d’altronde noi e lui siamo abituati e vedere ben altro tipo di giocatori indossare questa maglia. Il contesto in cui Boban inserisce la frase “sono scarsi!” vuole evidenziare, che se pur rudimentale e non eccellente gioco voluto da Inzaghi, con tali giocatori non si può fare di più. Nella partita in questione ha ragione, perchè con altri giocatori avremmo sbloccato la partita e non in modo fortunoso come il goal del pareggio. Questo però non vale per altre partite (ne cito alcune, Verona e Torino), dove non tutte le colpe sono da imputare ai giocatori scesi in campo.