Juventus – Milan 3-1: la partita tattica

Al di là del risultato riesco a trovare qualcosa di positivo, che dobbiamo continuare ad usare: la voglia, quella che ti ha permesso di giocartela fino alla fine del primo tempo testa a testa contro la prima della classe, e che da un mese esatto non sembrava appartenere più ai nostri giocatori. Se giochiamo con questa intensità, con le squadre di medio-bassa classifica i punti arriveranno, ne sono certo. Quindi sono contento di come hanno giocato i nostri, con qualche errore arbitrale in meno, potevamo tenerla aperta fino all’ultimo, dato che dopo il goal di Morata è andato tutto a farsi friggere.

Come dicevo in precedenza, siamo riusciti a tenere testa, e per alcun tratti anche a mettere in difficoltà il centrocampo della Juve. Come? Giocando alti, e non lasciando spazio fra le linee, dove gente come Tevez e Vidal sanno sfruttare. Nasce proprio da questa impostazione tattica il contestatissimo goal juventino, dove Zaccardo non riesce a innescare la trappola del fuorigioco (si vede come lui faccia il movimento contrario a Tevez). Ritornando al punto in questione, giocando in una porzione di campo molto ristretta crei una grossa densità che, anche un centrocampo qualitativamente elevato come quello della Juve non riesce a sbrigliare. Questo ci ha permesso di andare a recuperare la palla molto alti (anche sopra la linea mediana), trovando più spazio rispetto a una difesa schierata. Perfetta la scelta di Honda a francobollo su Pirlo, che non tocca un pallone, e se lo fa non riesce a giocarlo come suo solito; questo però comporta a una minore pressione sui centrali difensivi che, spesso e volentieri, partono palla al piede per avviare l’azione guadagnando metri di campo “gratuiti”. Non mi sono dimenticato di Poli, che a differenza degli altri due in mediana, gioca con la testa e sa quello che può e quello che non deve fare:

  • può annullare Pogba andandolo a pressare in prima battuta, al primo tocco di palla del francese, quindi un pressing intelligente senza correre senza senso per il campo (vedi i gemelli ghanesi);
  • e non si comporta come Muntari che si permette di perde palloni sanguinosi al limite dell’area, da cui scaturisce il secondo goal juventino.

Fino alla fine del primo tempo abbiamo qualche sbavatura di Alex, che non da quella fiducia proclamata dal nostro A.D., o almeno non a me, ma rimaniamo in partita. Il castello di carte crolla nel momento in cui Inzaghi sostituisce Poli, visto che era l’unico che ragionava meglio dei tre in mediana, inserendo Bonaventura come esterno offensivo di sinistra e lasciando la coppia Muntari-Essien in balia del centrocampo juventino e spezza la squadra a metà. Da questo momento in poi il Milan non riesce a costruire più nessuna palla goal, anzi regala il goal della tranquillità a Morata. Infatti nell’azione del 3 a 1, si vede come non ci sia più pressing sui portatori di palla juventini: Tevez ha tutto il tempo per scegliere l’appoggio migliore e Marchisio ha tutto il tempo di aggiustarsi la palla per concludere sul palo, servendo di sponda Morata che segna il più facile dei tap-in; in tutto questo “trambusto” nessuno dei nostri si è alzato per fermare l’azione avversaria.

Infine vorrei sottolineare la sostituzione di Menez, si è parlato di mal di testa e/o dolori di stomaco, nella partita in cui viene spostato sulla corsia e non tocca un pallone neanche per sbaglio, tutto questo mi risulta strano. Dalla sua sostituzione, si vede un Milan che gioca la palla senza attaccarsi alle giocate individuali, anche se siamo ancora lontani dal poterlo fare egregiamente. Concludo sottolineando ancora una volta che, se si affrontano le prossime partite con questa voglia di lottare su ogni pallone e si lasciando in panchina chi non fa del bene alla squadra durante i novanta minuti, possiamo fare molto meglio rispetto al mese di gennaio; l’importante è non abbattersi perchè questa è una partita che tutti volevamo vincere, ma non è quella necessaria per raggiungere l’obiettivo stagionale. Dunque, testa alla prossima!

I migliori:

  • Poli: fa bene ad arrabbiarsi per la sostituzione,non la meritava. E’ l’unico spezza gioco che ammetto in una squadra,
  • Paletta: sembra essersi inserito bene, è andato in difficoltà solo quando puntato uno-contro-uno in campo aperto, e sappiamo tutti quanto siano difficili queste situazioni per un centrale.
  • Antonelli: il resto dei terzini in rosa prendano carta e penna, perchè è così che si fa il terzino: recupero palla e sovrapposizione, tutto questo senza fermarsi nella corsa.

I peggiori:

  • Alex: a mio avviso troppo lento per il calcio che viene giocato in Italia, dove le piccole si affidano soprattutto alle ripartenze, e queste lacune si evidenziano non avendo un compagno di reparto all’altezza.
  • Muntari-Essien: spreco un solo rigo per loro, altrimenti risulterei ripetitivo: mai schierarli assieme, non hanno senso della posizione perchè si gettano in corsa sul primo che passa, sfalsando la linea dei centrocampisti, in questo modo si creano linee di passaggio agli avversari.