Destinazione Tricolore: tutti ancora al palo

Nella giornata del derby di Milano cambia pochissimo. Il finesettimana di Serie A è la fiera dei pareggi (5) e anche le squadre che vincono muovono poco nei settori di classifica che contano.

Si partiva sabato, con le due grandi del campionato “anticipate” di un giorno per avere ventiquattr’ore in più di riposo. La Roma ha vinto 1-2 di giustezza a Bergamo, tra le lamentele di Colantuono per i pochi minuti di recupero concessi (dopo i 6 dati nella sfida contro il Milan a maggio, con gol al 96′ costato l’EL, non parlerei di “piccole che subiscono”) mentre la Juventus superava nettamente per 0-3 la Lazio. Domenica all’ora di pranzo è arrivato il colpo del Sassuolo all’Olimpico di Torino, con uno 0-1 che inguaia non poco gli uomini di Ventura, ora quindicesimi. Buon 1-1 in chiave salvezza per il Chievo, contro un’Udinese già sgonfiata dopo la partenza a razzo; nella lotta per l’Europa faticano anche Napoli e Sampdoria, fermate sul pari. 3-3 per i partenopei contro il Cagliari, sesto attacco e penultima difesa del campionato (come volevasi dimostrare), mentre i doriani vengono fermati dal Cesena. 1-1 il punteggio al Manuzzi. Sorridono le toscane, con i successi esterni della Fiorentina sul Verona (1-2) e dell’Empoli (0-2) in casa di un Parma sempre più inguaiato e ora anche a rischio per i debiti.

In serata è arrivato anche l’attesissimo derby. L’1-1 di San Siro ha mostrato un Milan che ancora non riesce a riproporre il gioco -e il risultato- delle prime due giornate e della doppia sfida “veronese”, e l’Inter che nonostante il ritorno del salvatore della patria Mancini rischia grossissimo. La traversa trema ancora dopo l’incredibile errore di El Shaarawy (non diciamolo troppo forte, non si chiama Honda!) anche se va detto che anche i cugini hanno avuto due palle gol belle nitide, prima con la cappellata di Muntari non concretizzata da Icardi grazie a San Lopez, e poi con la traversa esterna dello stesso Icardi libero in area. Da segnalare ancora una volta la prestazione impalpabile dell’ormai ex giocatore Torres, che alla sesta-settima partita sbagliata non è neanche più un “caso”. Lo spagnolo termina di diritto nella casella degli acquisti sbagliati insieme ad Armero, per motivi diversi. Il primo non dà nessun contributo utile -a questo punto, meglio Pazzini; chissà che, innescato da questo Menez finalmente nel suo ruolo, non riesca a fare qualcosa pure lui- il secondo, esterno da centrocampo a 5 preso per fare il terzino, è sparito in fretta dai radar.

Male Muntari, sorprendentemente bene Essien, così come Rami fuori ruolo per l’assenza di Abate; Zapata riesce a contenere Icardi, ma si dimentica di Obi. Dopo Schelotto e l’1-0 dell’andata l’anno scorso, un altro tassello da aggiungere all’album degli orrori. Ma una buona notizia c’è: a breve dovrebbe tornare il centrocampo titolare De Jong-Montolivo. Sperando che l’ex viola torni quello di due anni fa, e non il lento mediano dello scorso anno trascinato dal crollo del Milan di Allegri. E le dirette rivali non vincono, lasciando la classifica invariata. La settimana prossima, però, sarà vietato sbagliare, in casa contro l’Udinese che ha fatto solo 2 punti nelle ultime 4 partite. In chiusura di giornata, poco fa ennesimo risultato utile del Palermo, che pareggia 1-1 in casa del Genoa.

Risultati 12^giornata: sabato Atalanta-Roma 1-2, Lazio-Juventus 0-3; domenica Sassuolo-Torino 0-1, Udinese-Chievo 1-1, Cesena-Sampdoria 1-1, Verona-Fiorentina 1-2, Parma-Empoli 0-2, Napoli-Cagliari 3-3, Milan-Inter 1-1, lunedì Genoa-Palermo 1-1

Classifica: Juventus 31, Roma 28, Napoli 22, Sampdoria 21, Genoa 20, Lazio 19, Milan e Udinese 18, Inter 17, Fiorentina 16, Sassuolo 15, Verona e Palermo 14, Empoli 13, Torino 12, Cagliari 11, Atalanta 10, Chievo 9, Cesena 8, Parma 6.

1 commento

  1. Si amico mio è dalla partita con il San Lorenzo che ho rivisto un centrocampista degno di tale appellativo: Michael Essien. Per la verità con il San Lorenzo avevo ammirato anche un eccellente Niang, un Pazzini che se si trova a tu per tu con la porta la mette dentro ed un van Ginkel in mediana,in particolare nel ruolo alla Van Bommel, molto buono. Ma poi Pippo ha fatto altre scelte e questo per me è un mistero. A Genova ha giocato Honda che non stava in piedi e nel derby si è visto in campo il fantasma di un ex grande calciatore: Fernando Torres. Vogliamo ancora dare torto alla moglie di Pazzini che parlava di meritocrazia? Ora gli esperimenti sono finiti. Bisogna fare i tre punti e bisogna cominciare a vincere le partite con le buone ed anche con le cattive. Naturalmente parlo di cattiveria agonistica che non vedo mai nello sguardo, sempre un poco stralunato, di Zapata. Ho rivisto un discreto Mexes e questo mi fa molto piacere perché così almeno abbiamo recuperato un buon giocatore. Il modulo non può che essere un 4-4-2 con le punte da scegliere tra El Shaarawy, Menez e Pazzini. Nel centrocampo a 4 devono trovare posto Bonaventura ed Essien. La difesa con De Sciglio a sinistra se dovesse mancare ancora Abate meglio sarebbe impostare Poli come esterno basso(semprechè lui ci creda perché secondo me in quella posizione Andrea potrebbe essere anche punto inamovibile della nazionale di Conte).Diego Lopez è una garanzia(finalmente un portiere affidabile) ed i centrali, recuperato Alex il Milan li ha nell’organico. Chi non può più giocare in questo Milan, oltre al citato Torres del derby, sono Zapata e Muntari. Due giocatori che alternano grandi giocate a fesserie planetarie. Coraggio «Ha da passa’ ‘a nuttata» ed il Milan tornerà ad essere quella squadra che oramai attendiamo da troppo tempo e che mai si concretizza!

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