Destinazione Tricolore: surplace

A scorrere la classifica dopo la 9° giornata si ha la sensazione di trovarsi ancora ai blocchi di partenza. Il motivo è semplice: le squadre appena dietro Roma e Juventus sono tutte condensate nello spazio di 3 punti.

Eh sì, perché il turno appena terminato ci lascia un Milan incapace di battere il Cagliari di Zeman, ma che grazie alle contemporanee sconfitte di Udinese e Samp aggancia il terzo posto. Così come la Lazio che impatta 1-1 al Bentegodi con il Verona. In quella zona fatica il Napoli (1-1 a Bergamo), mentre vincono l’Inter, nello scontro diretto con una Samp che si sta sgonfiando anche se -sembrerebbe- meno dell’Udinese, e il sorprendente Genoa del bistrattato Gasperini che vince al 94′ contro una Juve sprecona (due legni e un super Perin fermano i bianconeri, raggiunti dalla Roma) e quatto quatto si trova a 15 punti. Bene Fiorentina e Sassuolo, si rilancia il Torino che supera di misura un Parma sempre più inguaiato, mentre in chiave salvezza le sconfitte di Cesena e Empoli regalano un bel vantaggio al Palermo; i rosanero battono 1-0 il pericolante Chievo che dopo il colpo a Napoli non ha più saputo ripetere una prestazione del genere. Il risultato shock della giornata è certamente la sconfitta della Juve (qualcuno della banda “arbitri uguale scusa dei perdenti” ha provato a dire che il gol era in fuorigioco). Per il Milan vietato adagiarsi sulla terza posizione appena riconquistata. Anche perché i rossoneri devono ancora giocare praticamente tutti gli scontri diretti: Napoli, Inter, Samp, Udinese, più la Roma e il nuovo arrivato Genoa. La classifica attuale recita: Juventus e Roma 22, Milan, Lazio, Sampdoria e Udinese 16, Inter, Napoli e Genoa 15, Fiorentina 13, Verona 12, Torino 11, Sassuolo 10, Cagliari e Palermo 9, Atalanta 8, Empoli 7, Cesena 6, Chievo 4, Parma 3.

Il decimo turno, su tre giorni, ha un triplo anticipo molto interessante. Alle 15 di sabato la Roma rischia molto andando a Napoli, alle 18 sarà di scena Empoli-Juventus, mentre alle 20.45 Parma-Inter. Sulla carta punti facili per i cugini, che però nelle ultime due uscite hanno vinto 1-0 di rigore (dubbio quello con il Cesena) nel silenzio assordante di un noto conduttore delle tv Mediaset sempre pronto a rovesciare sul Milan presunti complotti per “rientrare degli investimenti fatti”. Domenica ci saranno quattro partite alle 15: Udinese-Genoa, Sampdoria-Fiorentina, Chievo-Sassuolo e Torino-Atalanta, quelle con meno appeal in pratica. Alle 20.45, Milan-Palermo. L’ultima gara “facile” prima di un tour de force che vedrà i suddetti scontri diretti tutti in fila, dall’11° alla 16° giornata. Sperando di rivedere Diego Lopez, ma in queste ore lo spagnolo sembrerebbe ancora confinato in panchina per lasciar posto ad Abbiati.

Così come parrebbero confermati De Sciglio e il 4-3-3, scelte in cui Inzaghi non trova la mia approvazione. Dopo aver visto il Menez di Cagliari, sono meno critico sulla conferma di Torres. Comunque, i tre punti sono obbligatori, anche per iniziare il successivo tour de force in posizione di forza. L’undici probabile per il Milan, con: Abbiati; Abate, Alex, Rami, De Sciglio; Poli, De Jong, Bonaventura; Honda, El Shaarawy, Torres. 3-5-2 per il Palermo, con: Sorrentino; Munoz, Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Bolzoni, Maresca, Barreto, Lazaar; Vazquez, Dybala. Squalificati Muntari e il rosanero Rigoni. Le ultime due partite del turno sono Cesena-Verona e Lazio-Cagliari, rispettivamente alle 19 e alle 21 di lunedì. Un altro tassello nella corsa all’Europa.

2 commenti

  1. Il 4.3.3 è un modulo che non mi entusiasma. Il Barcellona poteva e può utilizzare quel modulo perchè dispone di un signore chiamato Leonel Messi. Il primo Milan di Inzaghi aveva Menez è tutto sembrava filare per il verso giusto. Certamente il centrocampo milanista non è neppure lontanamente paragonabile a quello del Barça. Ma in un torneo misero come quello italiano si poteva sperare che Pippo avesse trovato la soluzione giusta ai problemi del Milan. Il pessimismo cosmico di Piter non lo condivido troppo. Il Milan può e deve lottare per qualcosa di più del terzo posto. Ma aspettiamo i risultati, soprattutto di sabato e poi vedremo se domenica sera si rivedrà finalmente il Milan di inzio torneo. Torres o Menez? Non importa chi dei due l’importante e pretendere dall’uno o dall’altro quell’animus pugnandi che recentemente non hanno affatto dimostrato. Sennò diversamente? Allora avrebbe ragione la moglie di Pazzini!

  2. Penso che Inzaghi stia facendo molti errori nel gestire la rosa. Purtroppo per certi versi ricorda un po Allegri e quindi deve maturare molto. La squadra e’ stanca e dovrebbe effettuare un massiccio Turn Over

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